Aipb-Censis: “Clienti private, oltre uno su tre investirebbe in infrastrutture”
Oltre 850 miliardi di euro di risparmi affidati al private banking. E per la maggior parte degli italiani è fuga dai Bot e amore per il contante. Il Rapporto Aipb-Censis
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Dopo il boom di novembre registrato dai mercati azionari, nel breve termine la traiettoria positiva continuerà, grazie a politiche monetarie e fiscali di supporto all’economia e a un forte rimbalzo degli utili societari atteso per il primo semestre del nuovo anno. In questo quadro le incertezze non mancano, ma tra le certezze 2021 spicca il settore delle infrastrutture quotato come il più promettente. In particolare il focus riguarda le infrastrutture per la transizione energetica e digitale.
Questi temi di lungo periodo sono destinati ad attrarre una massiccia ondata di investimenti, usati dai governi come leva per rilanciare l’economia” spiega Gilles Guibout, gestore del fondo AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers puntando su società legate alla transizione energetica e digitale, come “Prysmian (cavi elettrici e fibra ottica per il digitale), Enel e Terna (transizione energetica), Inwit (infrastrutture per le telecomunicazioni), Cy4gate (cyber intelligence, sicurezza e soluzioni di cyber electronic warfare) o Tecma Solutions, società che offre soluzioni digitali innovative per la pianificazione e il marketing di immobili”. Sono interessanti anche tutti i settori industriali che possono beneficiare della transizione energetica e tutti i business in grado di beneficiare di una maggior digitalizzazione.
Il 2021 offrirà opportunità legate agli ingenti investimenti per l’ambiente e alla digitalizzazione, ma è importante essere selettivi nella scelta dei titoli e puntare su società in grado di crescere. Altrettanto importante è cercare di mantenere una buona diversificazione per poter far fronte a un possibile repentino cambiamento dello scenario economico.
Secondo l’outlook 2021 di Lombard Ordier, “una forte crescita degli investimenti in tecnologie e infrastrutture verdi avverrà negli Stati Uniti. Già a luglio di quest’anno Biden ha annunciato un piano per la crisi climatica che mira all’energia pulita (incluso l’idrogeno rinnovabile), ai trasporti e alle infrastrutture come parte del suo programma Build Back Better e si impegna a stanziare 2.000 miliardi di dollari in quattro anni. Il suo piano è incentrato sulle industrie che, nel quadro della nostra strategia per la transizione climatica, definiamo “settori in transizione” tanto che riteniamo la strategia sia posizionata in modo da guadagnare terreno in maniera significativa in scia alle future regolamentazioni globali in materia di sostenibilità, grazie anche alle maggiori forze di mercato che si innescheranno grazie all’impegno degli Stati Uniti per un futuro sostenibile”.
L’impegno di Biden per il clima espresso durante l’estate si aggiunge ai 3.000 miliardi di dollari che aveva già deciso di stanziare spendere per le infrastrutture e l’energia pulita, nonché ai 700 miliardi di dollari di nuove spese per stimolare la produzione e l’innovazione presentato all’inizio di quest’anno.
Per Alex Araujo, gestore del fondo M&G (Lux) Global Listed Infrastructure, dagli Usa arriverà la spinta anche per le grandi opere che saranno al centro della ripresa. Si prevede che gli Usa saranno piuttosto propensi a spendere in questo ambito. “In realtà è un argomento – e probabilmente l’unico – su cui i Democratici e i Repubblicani riescono in genere ad essere d’accordo. L’asset class ha il potenziale per offrire rendimenti in qualsiasi scenario economico”. Tra le società di costruzioni attive negli Usa vale dunque la pena citare l’italiana Webuild che Oltreoceano opera con Lane Construction.
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