Corcos: “Alleanza pubblico-privato base per il futuro”
L'intervento del presidente di Assogestioni a ‘Ripartitalia Sgr, il risparmio per la ripresa’, l'evento organizzato da Class Cnbc
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Un fondo pandemico internazionale basato su una partnership tra gli assicuratori, gli Stati Membri e in ultima istanza l’Unione europea per assicurare le potenziali perdite derivanti da una pandemia. La proposta arriva dall’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet, che l’ha illustrata alla commissaria europea ai Servizi Finanziari, Mairead McGuinness, nel corso di un colloquio virtuale. Un incontro, chiariscono da Trieste, che rientra nell’ambito del “dialogo che da tempo” Generali porta avanti con le istituzioni europee.
Tornando alla proposta, l’a.d. del Leone ha ribadito quanto sostiene da tempo, e cioè che le pmi in particolar modo sono state fortemente colpite dal lockdown e dalle conseguenti perdite dovute alla interruzione delle loro attività. “Per la loro natura straordinaria – ha sottolineato – i costi legati ad eventi pandemici non possono essere coperti dal solo settore assicurativo, ed è quindi fondamentale ideare soluzioni innovative fondate sulla collaborazione tra pubblico-privato”. Soluzioni che, ha evidenziato il manager, “si è iniziato a discutere anche con Eiopa”, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni.
Secondo Donnet, l’industria assicurativa europea, forte di un patrimonio gestito di 11 mila miliardi di euro, di cui 630 affidati al Leone, può ricoprire un ruolo cruciale a supporto della ripresa economica e degli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo. “Il settore assicurativo – ha spiegato – può aiutare nella gestione dei rischi, trasferire fondi a individui e imprese quando si verificano crisi impreviste come quella del Covid-19 e supportare la ripresa economica, allocando capitale in investimenti infrastrutturali e progetti sostenibili”.
Certo, ha precisato, gli attuali requisiti normativi di solvibilità “impongono un costo del capitale eccessivo per questi tipi di investimenti, cosa che incide sulla capacità degli assicuratori di liberare pienamente il proprio potenziale”. Ma da qui deriva l’impegno “con le autorità di vigilanza e con i decisori politici” per garantire quello che Donnet ha definito come il “giusto quadro necessario agli assicuratori per aumentare significativamente la loro esposizione ad investimenti sostenibili che supportino l’economia reale e contribuiscano a creare crescita e posti di lavoro”. “Questo – ha concluso – è il momento giusto per riconoscere pienamente il nostro ruolo di investitori di lungo termine”.
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