Regolamento Sfdr, cosa cambia per i consulenti
Per i consulenti le vere novità arriveranno con la revisione della direttiva Mifid. Mazzoleni (Assogestioni): “Da Sfdr una spinta alla crescita del mercato dei prodotti Esg”
3,30 min
L’industria del risparmio gestito accoglie l’entrata in vigore del regolamento Sfdr (acronimo che sta per Sustainable Finance Disclosure Regulation), una pietra miliare che rappresenta il primo passo dell’Ue nel tentativo di porre un freno al fenomeno del così detto greenwashing.
“Il regolamento – ricorda la Commissione in una nota – mira a innescare cambiamenti nei modelli comportamentali nel settore finanziario, scoraggiando il greenwashing e promuovendo l’adozione di norme comuni nel territorio dell’Unione su come i produttori di prodotti finanziari e i consulenti finanziari dovrebbero informare gli investitori finali sui rischi per la sostenibilità”.
“L’Sfdr rappresenta un punto di riferimento per il crescente numero di persone che desiderano tenere conto dei fattori Esg nelle loro decisioni di investimento. Gli obblighi di disclosure faranno una differenza significativa per la qualità e la coerenza delle informazioni a disposizione degli investitori. Le misure aggiuntive potranno realizzare gli obiettivi delle società e dei loro prodotti e il raggiungimento di questi target nel corso del tempo. Le iniziative per rendere le informazioni più basate sui fatti, quantitative e standardizzate tra i prodotti le renderanno più confrontabili e fruibili per gli investitori”, spiega Andy Pettit, director, policy research di Morningstar.
“Mentre il 2020 può essere stato l’anno in cui l’Esg è divenuto mainstream nella consapevolezza dell’industria finanziaria, il 2021 sembra essere l’anno in cui la regolamentazione metterà al centro dei processi decisionali e gestionali giornalieri le valutazioni di sostenibilità”, sostiene Neill Blanks, research director di MainStreet Partners.
Per la Commissione “questa maggiore trasparenza aumenterà la consapevolezza delle credenziali di sostenibilità dei prodotti finanziari”.
Ma non mancano le voci fuori dal coro. “Il regolamento Sfdr è vago, impreciso, aperto a diverse interpretazioni e probabilmente questo è stato fatto consapevolmente”, sostiene David Czupryna, head of Esg development di Candriam. “Sfdr non è destinata a sostituire le etichette esistenti, a superare i regolamenti Esg nazionali, ma a completarli dove è possibile”.
Secondo l’esperto di Candriam, il nuovo regolamento entrato in vigore punta a definire uno standard minimo per i prodotti sostenibili fissando standard sufficientemente alti in termini di informazioni e indicazioni obbligatorie. “In pratica – dice Czupryna – attraverso la disclosure Sfdr si vuole dissuadere gli asset manager che non sono pienamente Esg dall’enfatizzare la sostenibilità tra le loro credenziali”.
Proposte per la prima volta dalla Commissione nel maggio 2018, le nuove norme rafforzeranno e miglioreranno il modo in cui le informazioni relative alla sostenibilità vengono divulgate nel settore finanziario.
“Consulenti e gestori dovranno adattare la loro valutazione delle preferenze dei clienti in relazione ai criteri Esg e assicurare di aver considerato l’idoneità dei prodotti e dei servizi finanziari da una prospettiva di sostenibilità”, chiarisce Blanks.
“Questa valutazione probabilmente cambierà il processo e la conversazione con i clienti sotto vari punti di vista”, chiosa il ricercatore di MainStreet Partners. “Per esempio, durante la discussione degli obiettivi d’investimento, le preferenze di sostenibilità andranno incluse, a prescindere dal fatto che il cliente sia interessato o meno. Inoltre, quando si consiglia uno strumento finanziario, le informazioni fornite dovranno includere una descrizione delle considerazioni in materia di sostenibilità”.
Al centro della Sfdr ci sono i Principal Adverse Impacts (Pai), che si concentrano sull’impatto della finanza sulla sostenibilità. Richiedono agli investitori di considerare il loro impatto sull’ambiente, sull’uguaglianza di genere, ecc. e di comunicare questi impatti attraverso metriche predefinite.
“Queste regole raggiungono un equilibrio tra la prevenzione del greenwashing e l’onerosità eccessiva di un prodotto Esg”, chiosa l’esperto di Morningstar che conclude: “Alcuni prodotti si ridimensioneranno, mentre altri raddoppieranno i riferimenti Esg nei loro nomi o obiettivi. Entrambi i risultati offrono agli investitori una scelta più chiara nella valutazione degli investimenti”.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.