Fitch taglia rating Italia a BBB-
La rating action era programmata per il 10 luglio. Due le cause dell’anticipazione: coronavirus e fragilità delle finanze pubbliche. Gualtieri: “Decisione poco prudente”
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Argentina, Ecuador e Libano: sono i nomi degli Stati sovrani dichiarati insolventi dalle agenzie di rating nel 2020. Una lista destinata presto ad allungarsi a causa dei problemi legati alla crisi da coronavirus.
Lo dice Fitch in un report da poco messo in circolazione dal titolo “Sovereign Defaults Set to Hit Record in 2020”. L’agenzia di rating punta il dito contro il grave shock causato dalla pandemia di coronavirus e il crollo dei prezzi del petrolio che “hanno aggravato i rischi”, si legge nello studio.
“Gli Stati sovrani più esposti sono quelli con fondamentali creditizi generalmente deboli e credibilità politica bassa e quelli le cui economie dipendono dalle esportazioni di materie prime e dai flussi di turismo”.
In soli quattro mesi, sottolinea Fitch, sono stati registrati 29 declassamenti sovrani (nel conteggio rientra anche il downgrade sull’Italia). Nel 2020 c’è stato anche un brusco cambiamento degli Outlook: si è passati dai quattro di fine 2019 a un cambio di prospettive di 28 emittenti (oltre ai declassamenti). Declassamenti e cambi di outlook sono maggiori per i Paesi dell’area emergente (EM): Fitch stima che circa il 29% di tutte le valutazioni in quest’area si trova nelle classi di rating “B/C/D”.
Cinque i Paesi a rischio fallimento quest’anno, oltre a quelli menzionati a inizio articolo, sono: Gabon, Mozambico, Repubblica del Congo e Suriname (tutti con rating tripla C) e Zambia (CC). Fitch calcola che per i sovrani che fanno parte di queste classi di rating il tasso di insolvenza medio annuo nel periodo 1995-2019 sia del 26,5% e il tasso di insolvenza annualizzato su cinque anni del 38,5%.