Pir, con il Ddl bilancio aumentano le soglie di investimento
La soglia annua di investimento con incentivo fiscale passa da 30mila a 40mila euro per un totale di 200mila euro in 5 anni
3 min
L’effetto dei benefici fiscali è pronto a farsi sentire. E per i Pir la previsione è di una raccolta in ripresa a 2,4 miliardi nel 2022. La stima arriva degli analisti di Intermonte, anche alla luce dei dati Assogestioni che mostrano un’intensificazione dei flussi nel terzo trimestre di quest’anno, quando si è toccata quota 154,7 milioni di euro, dopo i 106 del periodo aprile-giugno e tre precedenti trimestri di deflussi. E così, anche se nel 2021 il risultato resta comunque negativo per 56 milioni, gli esperti della Sim si dicono “fiduciosi che l’interesse per questo prodotto continuerà la sua ripresa nei prossimi mesi”.
Stesso discorso per i Pir alternativi. Sempre stando ai dati Assogestioni, nella prima metà dell’anno la raccolta è stata pari a 428 milioni di euro, mentre a fine giugno gli asset under management hanno toccato i 684 milioni. “Dati complessivamente incoraggianti, considerando che per ora solo pochi fondi hanno ricevuto l’approvazione”, commentano da Intermonte.
“A lungo termine – assicura dunque il report – le nostre ipotesi si basano sulle aspettative che l’interesse per questo prodotto rimarrà abbastanza alto grazie al beneficio fiscale e, dal punto di vista del distributore, al fatto di poter contare su un impegno a lungo termine da parte dell’investitore”.
In particolare, guardando al 2022, per gli analisti la classe azionaria mid/small è ben posizionata nelle strategie degli investitori, il che dovrebbe tradursi anche in maggiori sforzi commerciali e di distribuzione da parte delle case d’investimento. Nonostante questo, però, la Sim ha ridotto la previsione di afflussi per il 2021 di 50 milioni di euro, dal momento che lo slancio commerciale “potrebbe risentire della recente volatilità del mercato”.
Nel dettaglio, per quanto riguarda i Piani individuali di risparmio cosiddetti tradizionali, la stima per quest’anno è di una raccolta lorda da nuovi sottoscrittori pari a 150 milioni, dai 200 precedenti, che dovrebbe schizzare a 2,4 miliardi nel 2022.
Per i sottoscrittori continui, gli afflussi complessivi nel secondo anno dovrebbero invece ammontare a una parte della somma accantonata nel primo anno (dal 35% al 40%), mentre nei restanti anni, cioè dal terzo al quinto, si prevedono afflussi stabili, equivalenti in media al 60% degli investimenti fatti nel secondo anno. Infine, l’ammontare del capitale ritirato da chi decide di uscire dal fondo prima del termine di cinque anni (per qualsiasi motivo) è calcolato intorno al 4% del patrimonio in gestione nel 2021 e oltre.
Intermonte ha anche aggiornato le stime sugli afflussi previsti per i Pir alternativi. Diversi importanti asset manager italiani hanno, infatti, lanciato i loro nuovi fondi, per lo più Eltif, conformi con il regolamento e la definizione di Pir alternativi, e quindi soggetti ai benefici fiscali.
“Sulla base delle nostre aspettative per gli Eltif – conclude il report – , prevediamo una raccolta di 300 milioni di euro nel 2020, 1,5 miliardi nel 2021 e 1,8 miliardi nel 2022, raggiungendo così un aum cumulativo di 3,6 miliardi di euro a fine ’22. Per il momento, le nostre stime sono più caute rispetto a quelle di Assogestioni per questo prodotto, che prevede una raccolta tra 3 e 5 miliardi di euro all’anno”.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.