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Al webinar di presentazione organizzato da Commissione Europea ed Eiopa, è emerso un generale apprezzamento dello strumento, accompagnato però da dubbi sulla messa a terra dei requisiti del regolamento e sui profili fiscali
È una fotografia con luci e ombre quella emersa al debutto dei Pepp, i prodotti pensionistici individuali paneuropei, l’ultimo “regalo” arrivato dalla macchina normativa di Bruxelles. Il 22 marzo, infatti, è entrato in vigore il regolamento il regolamento che disciplina i Pan-European Personal Pension Product, e che secondo uno studio della stessa Ue potrebbe aumentare le dimensioni del mercato europeo della previdenza complementare di 700 miliardi di euro. Nel corso di un webinar organizzato dalla Commissione Europea assieme a Eiopa, l’authority dei fondi pensione e delle assicurazioni, è infatti emerso un quadro ugualmente caratterizzato da speranze per il successo di questo prodotto e timori sui rischi legali e sui problemi concreti nella messa a terra del regolamento.
Lo strumento in effetti appare promettente, perché va a colmare un gap, creando un mercato unico nella previdenza complementare, e offre ai risparmiatori europei un’opzione semplice e con costi moderati, che garantisce la portabilità in caso di trasferimento in un diverso Paese Ue. “Ci sono diversi dati che dimostrano la necessità di questo strumento”, ha commentato Peter Ohrlander, policy officer della DG Fisma della Commissione europea nel corso del webinar. Ohrlander ha fatto riferimento in particolare a una situazione di “surplus di risparmi” e di “deficit di investimento”, dovuto al fatto che molti europei accantonano risorse ma non le investono per il loro futuro.
Ma sul suo potenziale concreto ci sono ancora dei dubbi. Non solo in Italia, dove del resto si è conclusa pochi giorni fa, il 12 marzo, la consultazione pubblica lanciata dal dipartimento del Tesoro in merito all’adeguamento della normativa nazionale al regolamento. Ma anche altrove in Europa, doe in effetti, a oggi, non sono state presentate domande di lancio di questi prodotti. E in effetti alcuni operatori hanno ammesso di avere avuto difficoltà a trasformare e previsioni normative nel confezionamento di un prodotto concreto.
L’interesse c’è: l’Eiopa ha condotto due sondaggi per sondare l’interesse degli operatori per i Pepp, e poco meno del 20% degli aderenti ha affermato di valutare il lancio di un prodotto. Anche se sul potenziale commerciale immediato restano alcuni dubbi, così come sul trattamento fiscale e su altri aspetti pratici.
La compagnia assicurativa autriaca Uniqa ha per esempio interrotto lo sviluppo di un suo Pepp a causa delle preoccupazioni sui rischi legali. A rivelarlo, durante la videoconferenza, è stato Hugo Prenn, specialista in strutturazione di prodotti finanziari di Uniqa Insurance.
Prenn – che tra l’altro è membro del gruppo di esperti Pepp dell’Eiopa – ha affermato che la società, pur ritenendo che il prodotto abbia molti aspetti positivi e sia promettente, ha deciso di fermarsi nello sviluppo del prodotto a causa dei requisiti di rischio/rendimento molto dettagliati stabiliti nelle norme tecniche. Secondo Prenn, tali requisiti di fatto impongono una sovraperformance sull’inflazione, con una contestuale limitazione delle perdite, e che di fatto l’assicuratore non è stato in grado di trovare una soluzione che soddisfi questi requisiti alla luce dell’attuale contesto di mercato. “Abbiamo provato tutte le strategie di investimento ma non siamo in grado di rispettare questo regolamento e quindi non possiamo offrire questi prodotti”, ha affermato Prenn, che ha lamentato anche il rischio di ricorsi legali da parte dei sottoscrittori.
Anche l’Istituto per le finanze e le scienze attuariali di Ulm, in Germania, nelle scorse settimane aveva pubblicato una nota di ricerca sulle specifiche per i requisiti per le tecniche di mitigazione del rischio e quelli per il Pepp di base, come la limitazione dei costi, affermando che nell’attuale contesto del mercato questi requisiti sono difficili da rispettare. Alcuni di questi aspetti non sono considerati così penalizzanti per tutti: per gli operatori assicurativi digitali, per esempio, la limitazione dei costi all’1% per i Pepp di base è considerata una condizione accettabile.
Christian Lemaire, presidente della società di consulenza New Strategy & Vision, membro dello stakeholder group sulle pensioni professionali di Eiopa e board member dell’Amundi Pension Fund, ha osservato che molti stanno guardando con particolare attenzione, e con impazienza, proprio al basic Pepp, che offre una protezione del capitale che può prendere la forma o di una garanzia sul capitale o una tecnica di mitigazione del rischio che consente di ottenere l’obiettivo di riavere il capitale investito. I prodotti sono stati ideati con l’idea di semplicità, e di allineamento alle esigenze di un’economia digitale. Ma prevedono anche che i fornitori offrano un tipo di consulenza piuttosto ampia al risparmiatore prima della sottoscrizione, un processo time-consuming che si sposa male con il limite di costo già descritto.
Tim Shakesby, Head of Conduct Oversight di Eiopa, ha affermato sul piano della vigilanza l’Europa è pronta: Eiopa ha lavorato con le autorità nazionali competenti per sviluppare familiarità e processi di supervisione sui Pepp e adesso i watchdog europei sono pronti ad accogliere i filing degli operatori intenzionati a lanciare dei Pepp sul mercato. Ma non sarà una prospettiva immediata. “Non posso davvero stimare quando il primo PEPP sarà nelle mani del primo cliente”, ma la macchina ormai è in moto. Di fronte ai dubbi dell’industria Shakesby ha ammesso in ogni caso che la regolamentazione di prodotti cross-border non è semplice, e che l’approccio è stato quello di assumere un atteggiamento pragmatico per rendere il prodotto utile sia per i consumatori sia per il mercato, ma che sicuramente si può intervenire per migliorare.
Lo stesso Ohrlander ha ammesso che c’è ancora della strada da fare. Ma ha anche affermato la piena disponibilità di Commissione ed Eiopa per cercare di rispondere ai dubbi dell’industria e risolvere i problemi applicativi emersi..

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