Savona (Consob): “Il risparmio sale ma non rende. Minacciato dalle criptovalute”
Accantonamenti su del 50%, se investiti avrebbero reso 30 miliardi. Incombe il rischio monete digitali: “Come i derivati: serve una nuova Bretton Wood”
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Seppure in lieve decelerazione, anche a maggio non si ferma la corsa alla liquidità degli italiani e i depositi bancari mettono a segno il nuovo record assoluto: 1.774 miliardi di euro. È quanto emerge dal rapporto mensile dell’Abi, stando al quale continuano a crescere anche i prestiti, sia alle famiglie sia alle imprese, mentre si riducono ulteriormente le sofferenze nette delle banche, che restano sotto quota 20 miliardi, il livello più basso dal 2009.
Nel dettaglio, risulta dunque leggermente in frenata, ma sempre in corsa, l’aumento dei depositi, che passa dal 9 all’8,2%, con un aumento in valore assoluto su base annua di 135 miliardi di euro che porta l’ammontare complessivo dei depositi a 1.774,6 miliardi. Un risultato che aggiorna il record segnato ad aprile scorso con 1.766 miliardi (dato rivisto rispetto alla prima stima di 1.756 miliardi).
Prosegue l’aumento anche per i prestiti a famiglie e aziende, che con un incremento del 4,4% mettono a segno una crescita stabile, pari a 1.719 miliardi, con una variazione annua del 3,4% invariata rispetto ad aprile. I prestiti a famiglie e società non finanziarie sono pari invece a 1.317 miliardi e mostrano un incremento del 4,4%, stabile rispetto alla dinamica del mese precedente.
Restano poi stabili e sui livelli minimi i tassi sui prestiti con un lieve rialzo per quelli dei mutui. Secondo il rapporto mensile di Palazzo Altieri, il tasso alle famiglie per l’acquisto di abitazioni era pari a 1,43% (1,37% nel mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui l’87,9% erano mutui a tasso fisso (85,4% il mese precedente). Il tasso medio sui nuovi prestiti alle società non finanziarie è sceso all’1,17% dall’1,19% del mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato invece pari al 2,23% (2,23% anche il mese precedente; 6,16% a fine 2007).
Quanto alle sofferenze bancarie, queste ammontano a 19,8 miliardi, sui livelli del 2009, in calo rispetto ai 26,1 miliardi di aprile 2020 (-6,3 miliardi pari a -24,0%) e ai 32,6 miliardi di aprile 2019 (-12,8 miliardi pari a -39,2%). “Vedremo l’andamento dell’economia italiana per la quale le stime sono in rialzo e l’effetto dello proroga della moratoria”, ha sottolineato a questo proposito il vice dg dell’Abi, Gianfranco Torriero, riguardo le previsioni nel medio termine e se si vedranno gradualmente o di colpo gli effetti della crisi pandemica . “E’ difficile fare stime, di certo sembra che su questo tema avremo un andamento più fisiologico” nei prossimi mesi, ha aggiunto.
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