Streaming, cloud e gaming: chi vince contro l’epidemia (e nel lungo periodo)
La quarantena globale accelera la domanda di nuove tecnologie e premia le aziende che credono in questo trend secolare. Ecco cosa pensano i gestori
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Ad aprile gli investitori sono tornati a puntare sui fondi comuni d’investimento. La scorsa settimana, l’ultima del mese, i flussi netti sono tornati in positivo per alcune categorie di fondi mentre per altre già lo erano da almeno due-tre settimane. Con la ripresa dei mercati seguita al tonfo di marzo gli investitori sono tornati a credere nei prodotti che investono nelle asset class più sicure come le obbligazioni investment grade (IG) sicuri che investono.
La rilevazione sui flussi settimanali sui fondi retail europei di Bank of America Merrill Lynch (BofAML) certifica che nella settimana terminata il 29 aprile scorso i fondi obbligazionari IG hanno segnato la quarta settimana consecutiva di flussi netti positivi con 5,5 miliardi di dollari di sottoscrizioni nette (sale a 26 miliardi il bilancio da inizio anno per questa categoria di fondi). Positivo, anche se in rallentamento il bilancio dei fondi che investono nel segmento ad alto rendimento, high yield (HY), mentre per i fondi azionari hanno archiviato un’altra settimana di riscatti netti – la terza consecutiva, sottolinea BofAML nel report.
Dall’analisi di questi numeri emerge un atteggiamento ancora reticente degli investitori verso i prodotti dal profilo di rischio più aggressivo, nonostante siano stati proprio questi ultimi ad aver messo in luce delle performance migliori lo scorso mese sulla scia del rimbalzo dei mercati finanziari.
Con la rubrica ‘Conoscere a fondo’ di questa settimana andiamo ad analizzare le performance dei migliori fondi comuni aperti di aprile sia per le asset class Azionario Globale sia per l’Obbligazionario Globale. I dati analizzati sono stati estrapolati dal database di Morningstar Direct.
Dalla tabella vediamo che il fondo Azionario Globale con la miglior performance nel mese di aprile 2020 è il Ltif Classic gestito dal 2002 da Jose Carlos Jarillo. In termini di asset under management (Aum), invece, il più grande della selezione è il Global Dividend di M&G in sterline che il mese, secondo la tabella estrapolata dal database Morningstar Direct, ha guadagnato il 16,23%.
Allungando il campo d’indagine a inizio anno, non sono pochi i gestori che possono vantare performance migliori del proprio benchmark. Fra questi Estelle Ménard del Global Disruptive Opportunities fund di CPR Asset Management che da inizio anno è praticamente in pari. Questo fondo è il migliore della selezione anche nel medio periodo grazie a una performance annualizzata del 9,75% su tre anni.
Liontrust Global Dividend ottiene un rendimento annualizzato a tre anni di poco inferiore (9,54%) ma una miglior performance risk-adjusted avendo l’indice di sharpe più alto (0,53). Quest’ultimo fondo vince il confronto anche in termini di extra rendimento rispetto al benchmark di riferimento. Con un Alpha di 7,65 il portafoglio gestito da Storm Uru batte il rivale di CPR che sui 3 anni guadagna un extra rendimento di 5,39 punti. Non è un caso che i due fondi sono quelli, all’interno della selezione, che godono del rating Morningstar più alto.
Dalla tabella vediamo che il fondo Obbligazionario Globale con la miglior performance nel mese di aprile 2020 è il Global Fixed Income Base di Goldman Sachs. Da inizio anno il migliore della selezione è il Fidelity Global Bond con un rendimento YTD del 6,50%.
Questi due fondi sono gli unici a mostrare performance di segno positivo anche su orizzonti più ampi (3 e 5 anni). La maggior persistenza delle performance dei gestori si riflette sugli indicatori aggiustati per il rischio: gli indici di Sharpe pari rispettivamente a 0,37 per il primo e 0,69 per il secondo.
Secondo quanto emerge dalla tabella Morningstar il fondo Legg Mason BW Global Opportunistic Fixed Income Fund è il più aggressivo avendo su un arco temporale di tre anni il Beta (rischio di mercato) più alto fra la selezione di fondi, pari a 1,64.
In termini di rischio specifico del portafoglio – la capacità di superare il proprio benchmark di riferimento – emerge che solo quest’ultimo fondo è stato in grado di generare extra rendimento in maniera sistematica sui tre anni che costituiscono il periodo di confronto dell’analisi.