Recovery Fund, pronto il piano del governo in sei obiettivi
In programma il raddoppio Pil, più investimenti e un taglio delle tasse. Von der Leyen: “L’Ue riparta da ambiente e sanità”. Ocse più ottimista sul Pil mondiale e dell'Italia
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Spread Btp-Bund in calo a Piazza Affari all’indomani del voto regionale e del referendum costituzionale che hanno rafforzato la coalizione di governo M5s-Pd. A metà mattina il differenziale scende a 140,6 punti base, quasi 5 punti in meno rispetto alla chiusura di ieri sera, con il rendimento del decennale italiano sotto lo 0,9% a 0,88%, sui minimi da febbraio, prima dello scoppio della pandemia.
Per gli analisti quello delle urne è infatti un responso favorevole per la stabilità politica e fa sperare in un’azione di governo più decisa sui temi che contano, dal Recovery Fund alla legge di Bilancio, per i quali si temeva un autunno particolarmente caldo, allontanando anche il rischio di nuove elezioni.
Il risultato complessivo delle elezioni regionali in Italia “è decisamente positivo e mette in secondo piano il rischio politico per le prossime settimane”, commentano gli strategist di Unicredit, secondo cui “i risultati del referendum e delle elezioni rappresentano fattori di supporto per i partiti di governo e probabilmente sosterranno l’azione del governo e contribuiranno a mitigare la tensione all’interno della coalizione”. Questo significa che “è molto improbabile che la pressione sui Btp in questa fase si concretizzi”, proseguono da Unicredit, dal momento che “i prossimi appuntamenti chiave” come Def, bilancio 2021 e progetti per il Recovery Fund “saranno gestiti da un governo un po’ più forte”.
Anche per Paolo Pizzoli, senior economist di Ing, l’appuntamento elettorale “non è stato un elemento di disturbo per i membri della coalizione di governo, riducendo la portata del rischio politico a breve termine”.
“Guardando oltre la rilevanza locale del voto – prosegue l’esperto – il giorno delle elezioni è stato visto come una potenziale fonte di volatilità politica se il risultato finale avesse indicato un indebolimento dell’attuale alleanza di governo”. Ma sulla base del risultato combinato del referendum costituzionale e delle votazioni regionali, non è stato così, secondo Pizzoli, che però mette in guardia sul futuro: “E’ probabile che una riforma della legge elettorale si aggiunga a un elenco già impegnativo di riforme legate al Recovery Fund”, avverte.
Sulla stessa lunghezza d’onda Christoph Rieger, responsabile dei tassi e della ricerca sul credito di Commerzbank, stando al quale la performance dei titoli di Stato italiani è stata forte già ieri, nonostante l’iniziale freno dei rischi elettorali, ed “è ancora più notevole se si considera che le azioni sono crollate”. Per l’esperto, questa dinamica “sottolinea che i Btp rappresentano l’asset preferito per esporsi a una ripresa in quanto i rischi politici sono visti come molto più bassi alla luce dell’evoluzione della risposta dell’Ue e della Bce”. Per questo Commerzbank si sente ancora a suo agio con una posizione rialzista sui titoli italiani.
Per gli strategist obbligazionari di Jp Morgan, il trend per i differenziali di rendimento tra i titoli di Stato dell’Eurozona “rimane orientato verso spread più stretti nel medio termine”, una dinamica “guidata dalla ricerca di rendimento”. Alla luce di questo, la banca Usa “si attiene alla strategia rialzista”. Spread più stretti beneficiano poi delle “reti di sicurezza” create dal programma flessibile di Qe di emergenza pandemica di Francoforte e dal Recovery Fund. “Un altro catalizzatore è la dinamica di offerta favorevole rispetto alle dinamiche di Qe della Bce a settembre e fino alla fine dell’anno”, concludono gli esperti.
Se da un lato il risultato del voto è positivo per il mercato obbligazionario italiano, avvertono però da Unicredit, d’altro canto “non ci aspettiamo che lo spread Btp/Bund registri un nuovo rally al ribasso, se non temporaneo e di breve durata”. Il motivo, spiegano gli esperti, “è che vediamo come i due principali driver positivi per i Btp, il supporto della Bce e il pacchetto del Recovery Fund, siano già stati per lo più prezzati”.
Nessun impatto rilevante anche per gli analisti di Equita Sim, secondo cui il risultato delle urne “consolida la coalizione di governo, rafforzando la posizione del Pd che si conferma alla guida in Campania (scontato), Toscana (atteso) e Puglia (inatteso)”.
“La conferma referendaria del taglio dei parlamentari riduce ulteriormente gli scenari di nuove elezioni, visto anche l’indebolimento della leadership di Salvini nel centrodestra, pur rimanendo la Lega primo partito – aggiungono gli esperti -. Non vedevamo rischi per la tenuta del governo anche in uno scenario più sfavorevole per il centrosinistra e non ci aspettiamo quindi impatti rilevanti su Btp e spread, che a nostro avviso sono guidati maggiormente dalle azioni della Bce e dall’implementazione efficace del Recovery Fund. I risultati elettorali dovrebbero però consentire al governo di rifocalizzarsi rapidamente su quest’ultimo tema, rilevante per le prospettive 2021-2022″.
Nel suo portafoglio raccomandato Equita continua “a privilegiare i settori più difensivi ed esposti ai temi di investimento che saranno finanziati dal Recovery Fund-Green Deal”. Ovvero utility, telecom, infrastrutture e cemento: Terna, Enel, Tim, Buzzi Unicem, Falck Renewables, Erg, Snam e Acea. Tra i preferiti della Sim anche quelli esposti a trend strutturali quali ad esempio la digitalizzazione-5G, come FinecoBank, Inwit e Rai Way.
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