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Indagine Ey: per il 66% la banca è il partner ideale, ma il 42% è pronto a cambiare istituto. Fondamentale lo sportello fisico. E dopo il Covid, il 54% spinge su e-commerce e franchisee
Poter andare in filiale e parlare con qualcuno è ancora un valore aggiunto decisivo per le piccole e medie imprese italiane. Dopo la grande crisi scatenata dal Covid, cui le aziende hanno resistito non senza difficoltà, emerge a sorpresa un giudizio positivo per le banche, considerate ancora il partner di riferimento. A rivelarlo è un’indagine condotta da Ey su oltre 5.600 imprese mondiali, tra cui 300 tricolori, e presentata nel corso dell’EY Digital Summit, stando alla quale per le nostre pmi più che per quelle di altri Paesi (il 66% contro il 63% del resto d’Europa) gli istituti finanziari restano un punto di rifermento affidabile.
Questo però non vuol dire che un partner è per sempre, anzi. Ben il 42% delle aziende intervistate è infatti pronto a cambiare operatore di riferimento, ben oltre la media europea del 34%. Di questi, quasi la metà (il 48%) si sposterebbe verso un’altra banca con filiali fisiche, seguita a distanza da un operatore fintech (29%) e da banche only-mobile (23%).
Numeri inequivocabili da cui emerge chiaramente come gli imprenditori cerchino una relazione ‘su misura’, e dunque il contatto personale, con le filiali bancarie, che nonostante l’avanzata del digitale restano il canale preferito per le questioni finanziarie.
Quanto al Covid ben 9 pmi su 10 hanno registrato un impatto negativo dalla pandemia in termini di vendite, profitti o della supply chain (contro il 74% delle europee e il 72% del Nord America), alla luce del quale oltre il 54% (contro il 47% Ue e il 45% Usa), sta ora considerando di modificare il proprio modello di business per spingere soprattutto su e-commerce e internazionalizzazione.
E infatti i principali business model considerati, secondo il livello di preferenza espresso dai partecipanti all’indagine, sono: e-commerce/online only (+64%), marketplace (+67%), franchisee (+133%), freemium (+133%).
Azimut si fa il marketplace: ecco l'”Amazon” dei servizi finanziari alle pmi
Perfettamente in linea con i cambiamenti richiesti dalle imprese e dai tempi è Azimut, che ha appena lanciato sul mercato italiano Azimut Marketplace, realtà fintech che applica il modello delle piattaforme elettroniche ai servizi digitali per le pmi.
L’iniziativa, condotta insieme a Step, operatore internazionale focalizzato sui servizi digitali alle imprese, punta a essere il punto di accesso privilegiato per le aziende a una serie di servizi finanziari proposti da società di tecnologia finanziaria, tra cui le fintech collegate al gruppo Azimut, attraverso una piattaforma digitale che sfrutta le potenzialità della direttiva Psd2 e dell’open banking.
Di fatto, Azimut Marketplace punta offrire alle aziende un unico punto di accesso in cui poter selezionare i servizi fintech e i fornitori più adeguati alle necessità della singola impresa. Il ‘menu’ di offerta propone infatti, tra le altre cose, operazioni di finanza straordinaria (minibond ed equity), aggregazione di conti italiani e stranieri, instant lending, anticipo fatture, gestione dei flussi di cassa, pagamenti digitali con Satispay e servizi di valore aggiunto per l’impresa offerti da Amazon.
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