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Il ministro annuncia misure per turismo e auto. Governo al lavoro sul sostegno alle grandi aziende tramite Cdp e sulla riforma fiscale
Non solo un decreto per tamponare l’emergenza, ma un provvedimento che getta le basi per un grande piano di rilancio dell’Italia. Per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il dl Rilancio è tutto questo e potrà diventare ancora di più – è la rassicurazione (e l’auspicio) – nel corso del suo iter di conversione dove “sarà ulteriormente rafforzato e migliorato attraverso il dialogo proficuo con il Parlamento”.
Ad esempio, ha annunciato il ministro nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, nell’ambito del piano di rilancio dell’economia allo studio del governo alcuni settori dovranno avere piani specifici, come il turismo e l’automotive, “all’interno di una strategia che si definirà a livello europeo e che auspichiamo possa contare sulle risorse di un fondo europeo per la ripresa, la cui proposta è attesa a brevissimo da parte della Commissione”.
Perché lo spazio e il tempo per interventi specifici sono già stati predisposti, ha assicurato Gualtieri, e il provvedimento del 18 maggio ha fissato “l’impostazione della strategia di rilancio dell’economia che il governo svilupperà ulteriormente in un grande piano per la ripresa fatto di riforme e investimenti”.
Le basi, ha rivendicato l’esponente Pd, consistono in quel “corposo mix di misure a sostegno delle imprese che si configura tra i più articolati e completi tra quelli adottati dai vari Paesi, un pacchetto di misure da oltre 16 miliardi, cui vanno aggiunti gli interventi sul fisco”. E tra queste spicca la cancellazione del saldo 2019 e della prima rata Irap 2020 che riguarderà tutte le imprese fino a 250 milioni e rappresenta di fatto un taglio alle tasse da 4 miliardi per circa 2 milioni di aziende. “Il governo – ha affermato -, è disposto ad integrare ulteriormente le risorse stanziate e già venerdì il primo miliardo di euro sarà trasferito ai nostri enti locali”.
Quanto alle imprese medio grandi, quelle con un fatturato superiore a 50 milioni, Gualtieri ha spiegato che il governo ha già avviato l’iter per l’intervento della Cdp tramite l’istituzione di ‘Patrimonio Rilancio’, sia sul fronte Ue, con la Commissione Europea cui spetta il via libera, sia su quello del decreto attuativo, con cui saranno definiti condizioni, criteri e requisiti di accesso.
Gli interventi, ha ribadito il ministro, “avranno carattere temporaneo in linea con il quadro del temporary framework e avverranno di preferenza tramite strumenti convertibili che combinano flessibilità, impatto positivo sul rating e sullo standing creditizio dell’impresa beneficiaria”. Il decreto attuativo terrà conto “delle esigenze indicate dal decreto stesso: sviluppo tecnologico, infrastrutture critiche e strategiche, filiere produttive strategiche, sostenibilità ambientale livelli occupazionali. Grande attenzione sarà rivolta ai profili relativi a impegni accessori e governance anche per l’ipotesi di intervento al di fuori del temporary framework, su questo naturalmente il governo si confronterà con il Parlamento”.
Il titolare di via XX Settembre ha quindi liquidato con ironia le critiche di chi ha lamentato tempi lunghi e scarsa semplicità delle norme. “Una soluzione magica e miracolosa che in una riga dà a tutti ciò che è giusto difficilmente è perseguibile nella pratica”, ha detto, evidenziando nel merito come molte misure siano “auto-attuative e già operative, e alcune già erogate con tempi che non difficilmente potrebbero essere definiti lenti”. Il meccanismo dei ristori a fondo perduto, per professionisti e aziende fino a 5 milioni di fatturato, per esempio, “sarà operativo dal mese di giugno” e la “maggior parte delle risorse stanziate saranno messe a terra nelle prossime settimane”, ha garantito.
Non è mancata a questo proposito l’ennesima stoccata alle banche. “Apprezzo il crescente numero di erogazioni, segno che la misura sta andando a regime”, ha detto riferendosi ai prestiti garantiti dallo Stato previsti dal dl Liquidità, ma “permangono differenze di applicazione delle norme da parte dei diversi istituto: questo mostra che non sono le norme in sé a precludere l’erogazione tempestiva dei prestiti garantiti dallo Stato”.
Infine, Gualtieri ha ricordato che la riforma del fisco non è stata accantonata a causa del virus ma resta anzi sul tavolo operativo dell’esecutivo. “Il governo mantiene l’impegno a realizzare una riforma fiscale ispirata ai principi di semplicità, progressività, riduzione del carico fiscale sul lavoro e l’impresa, digitalizzazione e contrasto all’evasione fiscale”, la sua promessa finale.