Secondo Kadilli (Pictet Am), la Turchia registrerà il rimbalzo maggiore e l’Asia rimarrà il motore della crescita
Anjeza Kadilli, economist di Pictet Asset Management
Si profila un anno più robusto per i mercati emergenti. Ne è convinta Anjeza Kadilli, economist di Pictet Asset Management, che dopo una performance poco brillante nel 2019 dice di aspettarsi che il 2020 metta a segno un cambio di passo per la crescita del Pil nella maggior parte dei mercati emergenti. “In particolare, riteniamo che la Turchia registrerà il rimbalzo della crescita maggiore, dopo 18 mesi difficili. Al secondo posto l’Argentina, in cui prevediamo ancora una crescita del Pil negativa, ma di portata molto inferiore rispetto al 2019 – assicura -. Ovviamente, entrambi questi mercati rimangono in condizioni economiche difficili, ma nel complesso il quadro per i Paesi emergenti è migliore, a sostegno della nostra visione rialzista”.
Secondo Kadilli, tutti i mercati emergenti, tranne l’Argentina, riporteranno una crescita del Pil reale positiva nel 2020 e l’Asia rimarrà il motore della crescita per i mercati emergenti. “Con un’analisi più approfondita a livello regionale, riteniamo che l’Asia (Giappone escluso) rimarrà il motore della crescita dei mercati emergenti, nonostante il rallentamento della crescita cinese – afferma l’economista -. L’America Latina e l’area Emea, dal canto loro, stanno prendendo quota, ma per loro si prevede ancora una crescita del Pil pari a circa la metà rispetto a quella dell’Asia”.
Un ulteriore fattore positivo per i mercati emergenti nel 2020, a detta della Kadilli, è dato dal contesto di inflazione relativamente favorevole, ad eccezione dei valori anomali di Argentina e Turchia (nella prima l’inflazione dovrebbe essere prossima al 50% nel prossimo anno).
L’esperta si chiede infine se le esportazioni dei mercati emergenti si sposteranno verso la Cina. Stando alle percentuali di esportazione dei mercati emergenti verso le due principali economie mondiali, Stati Uniti e Cina, secondo l’economista le tensioni commerciali tra i due Paesi porteranno a un superamento o a un restringimento del divario nel 2020. “A nostro parere, si verificherà un restringimento e Pechino diventerà una fonte di esportazioni sempre più importante per i mercati emergenti”, conclude la Kadilli.
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