Un 2020 nel segno della Cina
“In Cina troviamo le maggiori opportunità di investimento per il 2020”, spiega Saint-Georges di Carmignac. Le ragioni per puntare sulle azioni dell’ex impero celeste
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Epidemia, pandemia, allarme rientrato. In attesa di capire che strada prenderà la diffusione del CoronaVirus in Cina, meglio essere prudenti e mantenersi liquidi. “Con un numero sempre più crescente di infetti e diversi morti, è un caso lampante di ‘cigno nero’ per i mercati emergenti – avverte Tim Love, responsabile strategie azionarie Paesi emergenti di Gam Investments -. Sin dall’epidemia di Sars del 2002-2003 abbiamo sempre detto che, se si esclude una guerra tattica o addirittura nucleare, una pandemia è il rischio principale per i mercati emergenti, più dei movimenti del dollaro o dell’andamento delle materie prime e della crescita”.
Dietro la diffusione del virus, spiega l’esperto, c’è la combinazione tipica dei mercati emergenti di una popolazione urbana sempre più concentrata unita alla crescita vertiginosa della domanda di alimenti proteici che ha inevitabilmente portato a una più stretta interazione tra uomini e animali. “Questo si riflette in particolare nelle tecniche di allevamento e di produzione moderne che i mercati emergenti stanno adottando. Sommato alla pratica sempre più comune di utilizzare gli stessi antibiotici prescritti alle persone nell’allevamento, le barriere immunitarie un tempo efficaci stanno diventando sempre più vulnerabili”.
In questo senso, non deve stupire quindi che ogni virus a rapida trasmissione metta a dura prova gli sforzi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di altre misure di risposta globale per contenere i contagi cross-continentali. “L’epidemia di Ebola che sta interessando il Congo sta tenendo in stato di allerta tanto l’Oms quanto gli investitori – osserva Love -. Il CoronaVirus presenta anche alcune caratteristiche specifiche che creano ulteriori problematiche: i sintomi possono apparire fino a cinque giorni dopo il contagio, rendendo difficile lo screening presso gli aeroporti, e non vi è ad oggi una conferma ufficiale del primo focolaio, anche se l’ipotesi Wuhan appare sempre più plausibile”. Positivo è invece per l’esperto l’operato della National Health Commission cinese.
A detta dell’esperto, attualmente la risposta dei mercati appare simile alla prima reazione all’epidemia di Sars, l’ultimo caso di questa portata in Asia. In quel periodo, il mercato era rimasto negativo molto più a lungo di quanto non indichi l’attuale risposta, il che si traduce, potenzialmente, in una marcata flessione (20%) nel caso in cui si arrivasse a una pandemia globale. “Al momento crediamo che il mercato mostri ottimismo, sperando che la situazione rimanga sotto controllo”, chiarisce, sottolineando come da un punto di vista settoriale, abbiamo già assistito a una prevedibile rotazione.
L’healthcare cinese e i titoli dei settori legati alla sanità e al farmaceutico globale (come ad esempio i produttori di guanti in lattice in Malesia) sono cresciuti del 10-20%. Di contro, settori che beneficiano di una concentrazione della popolazione sono stati colpiti negativamente: è il caso delle società legate ai viaggi (come l’operatore online cinese Trip), delle compagnie aeree (a livello globale ma soprattutto in Cina), dei casinò (ad esempio Wynn, con sede a Macao ma di proprietà USA) e delle compagnie di navigazione (Carnival).
Come dovrebbe comportarsi un investitore? Continuare lungo questa scia o invertire la rotta sperando che le misure adottate dall’OMS si rivelino efficaci? Secondo Love, dipende dal proprio profilo rischio: il fenomeno può essere visto tanto come una minaccia quanto come un ritorno alla normalità e quindi come un’opportunità. “Attualmente siamo in attesa di maggiore chiarezza sulla direzione che prenderanno i mercati, e suggeriamo prudenza – afferma -. Mantenersi liquidi aumentando la quota di valuta permette di rispondere rapidamente in caso di necessità evitando di trovarsi tra l’incudine e il martello a seguito di un movimento inaspettato dei prezzi. Crediamo che un posizionamento di questo tipo non sia da considerare “dead cash” dato che offre l’opportunità di esporsi alle interessanti valute emergenti investment grade durante questo breve periodo di attesa”.
Chiaramente molto dipenderà dai dati diffusi dall’Oms nei prossimi giorni. “Crediamo anche che sarà comunque importante cercare titoli di alta qualità con valutazioni interessanti – aggiunge. Acquistare azioni di bassa qualità sulla base di queste notizie, come l’acquisto in questa fase di protezione per titoli legati all’healthcare, a livelli così elevati, pagherà solo se questa minaccia si espanderà. A livello globale crediamo, e speriamo, che non sarà questo il caso”.
L’analisi del rischio, come sempre, è la chiave in questo caso. Anche se un posizionamento basato sull’alta qualità può essere stato identificato in entrambe le direzioni e i modelli possono indicare una posizione contrarian, acquistando i settori oggetto di vendite eccessive danneggiati da questa epidemia, in che misura qualcuno può permettersi di sbagliare? “Crediamo che questo dovrebbe guidare il grado e la velocità di uscita dalla modalità ‘wait and see’, in cui questi indicatori ciclici contrari potrebbero essere selettivamente seguiti in ulteriore debolezza. È sempre difficile fare una scelta di questo tipo”, risponde l’esperto.
“Per questo motivo abbiamo sempre affermato che si tratta di un’area di grave minaccia per un’asset class eterogenea come l’azionario emergente, con la loro esposizione ad alte concentrazioni urbane, che si estendono anche in tutti i fusi orari. Tatticamente, non avremo un’idea della reale portata dell’epidemia fino a dopo il Capodanno cinese. Al momento il tasso di mortalità è molto basso, pari all’1% rispetto alla Sars, che era del 10%. Quindi, dato che di fatto siamo dipendenti dai dati, riteniamo che sia ancora troppo presto per acquistare e questo potrebbe essere ulteriormente complicato dal fatto che molti dei mercati asiatici saranno chiusi nei prossimi giorni. Per questo motivo prevediamo di rimanere in attesa nel breve periodo, ma terremo sotto controllo le regressioni di qualità che sono state danneggiate dalla recente vendita”, conclude Love.