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La Cina è pronta a ripartire dopo la fine dell’epidemia covid-19 e già guarda oltre la fase due con ottimismo. Uno scenario che riguarda un po’ tutti i settori e attira crescente interesse soprattutto dall’estero.
Grazie a un tasso di crescita dei risparmi privati fra i più alti al mondo, il mercato cinese è maturo per compiere il grande salto e aprirsi definitivamente ai capitali esteri. “Il mercato del risparmio gestito in Cina è ancora in fase iniziale e ha un forte potenziale di ulteriore sviluppo. In termini di quota del patrimonio globale gestito, la Cina è cresciuta dal 2% nel 2008 al 6% nel 2018, mentre il Nord America è sceso dal 52% al 47%”, conferma a FocusRisparmio Nick Hoar, head of Asia Pacific di Neuberger Berman.
Oltre al rapido sviluppo economico degli ultimi anni, in Cina è aumentata anche la ricchezza individuale. Nel 2017 e nel 2018, la ricchezza delle famiglie è infatti cresciuta del 4%. Il mercato cinese del risparmio gestito è cresciuto quindi più velocemente del mercato globale, ma è ancora molto indietro rispetto allo sviluppo del mercato nordamericano e di quello europeo.
I fondi comuni di investimento sono il nuovo focus per gli asset manager stranieri che vogliono puntare al mercato cinese. Secondo una recente stima di Roland Berger nel prossimo decennio questo segmento potrebbe registrare una crescita a doppia cifra.
Secondo le stime della società di consulenza Oliver Wyman gli asset under management dell’industria cresceranno a 90mila miliardi di yuan (12.700 miliardi di dollari) entro il 2023.
Ci sono poi altre aree del mercato che presentano un potenziale di crescita maggiore e offrono opportunità interessanti per le società di gestione internazionali; “si tratta dei prodotti sofisticati, gli investimenti cross-border e i fondi pensione”, precisa Hoar.
“Il tasso di risparmio della Cina è il terzo più alto al mondo e di gran lunga superiore a quello di Stati Uniti, Giappone e Unione Europea”, spiega il capo dell’area Asia Pacifico di Neuberger Berman. Con bassi rendimenti sul mercato del risparmio cinese – circa l’1,5% per un deposito di 12 mesi, secondo i dati del CEIC – gli investitori cinesi private sono oggi fortemente incentivati a passare gradualmente dal risparmio all’investimento, e sono alla ricerca di nuove opportunità di investimento.
Dal primo aprile appena trascorso la China Securities Regulatory Commission (Csrc) autorizza la costituzione di società che istituiscano e vendano fondi di investimento in Cina.
BlackRock e Neuberger Berman hanno fatto domanda per costituire società che gestiscano e vendano fondi comuni di investimento nel Paese. Ma queste due società non sono le uniche ad aver messo nel mirino i risparmi dei cittadini cinese. Oltre a Neuberger Berman e Blackrock, anche altre realtà internazionali dell’asset management sono pronte a compiere il grande passo verso l’ex Impero Celeste.
Secondo la società di consulenza, anche altre realtà stanno tentando l’ingresso nel mercato cinese attraverso varie forme che spaziano dalla semplice distribuzione di prodotti fino a joint venture con player locali. A essere coinvolte in questo trend non solo le grandi società di gestione come Vanguard, Fidelity e Allianz, solo per citare le più importanti, ma anche hedge fund e grandi banche d’affari.
“Lavoriamo con team di investimento locali basati a Shanghai che gestiscono obbligazioni cinesi, azioni cinesi di classe A e prodotti China Quantitative. Tutti i gestori sono esperti locali che hanno maturato esperienze anche a livello globale. Al momento stiamo ancora esaminando la domanda degli investitori – il nostro obiettivo è quello di sviluppare capacità che possano soddisfare i loro obiettivi di investimento a lungo termine”, illustra il manager di NB.
“A nostro avviso, la Cina rappresenta una delle più significative opportunità per espandere il nostro franchising globale e ci stiamo impegnando molto ad investire in Cina. Il nostro obiettivo è fornire agli investitori cinesi tutta la nostra gamma diversificata di capacità di investimento e di condividere con loro gli 81 anni di esperienza di NB nella gestione degli investimenti. Siamo impegnati inoltre a sostenere l’industria cinese del risparmio gestito e lo sviluppo di Shanghai come centro finanziario internazionale”.