Agenda: le banche centrali ‘si raccontano’ ai mercati
I dati macro italiani ed esteri e gli appuntamenti economici, finanziari e politici più rilevanti di questa settimana
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In Europa l’inflazione latita da anni ma potrebbe tornare a fare capolino nel giro di qualche mese se le politiche di sostegno della Bce e dell’Europa dovessero cominciare a sortire un qualche effetto nella lotta al Covid-19.
Una possibilità che il mercato e gli investitori italiani giudicano concreta vista la quantità di richieste di BTP Italia giunte nei server del Tesoro nel primo giorno di collocamento del titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati – FOI, senza tabacchi).
Lunedì 18 maggio già prima di metà giornata, la domanda degli investitori retail (agli istituzionali toccherà giovedì) ha abbondantemente superato i 2 miliardi e mezzo di euro, cifra neppure sfiorata nell’intera prima giornata di sottoscrizioni dalla precedente emissione dello scorso ottobre.
Il titolo per la prima volta è a cinque anni ed è previsto un premio fedeltà dell’otto per mille per chi lo detiene fino a scadenza, il doppio rispetto al quattro per mille offerto nelle precedenti emissioni. Inoltre, è garantita una cedola reale annua minima dell’1,4%.
Nelle proiezioni di Marzotto Investment House, sebbene la forte recessione in atto spinga i prezzi al ribasso, si potrebbe vedere l’emergere di forze significativamente inflattive nel mondo post Covid 19. Un elemento positivo per chi punta sul BTP Italia, protetto da rischio inflativo.
“In questa congiuntura il Btp Italia offre un’esposizione più conservativa al rischio Italia, beneficiando però di un eventuale ripresa delle aspettative d’inflazione e proteggendo dal rischio deflazione”, afferma Jacopo Ceccatelli, amministratore delegato di Marzotto Sim.
“Questa particolare struttura sembra idonea ad un contesto di forte incertezza, dove la revisione delle catene di distribuzione dovuta all’epidemia potrebbe portare a scenari piuttosto inflattivi. Al contempo il floor deflattivo protegge l’investitore da un eventuale deflazione che non è da escludere dato la profonda crisi economica”, gli fa eco Luca Rescigno, research analyst presso la stessa sim guidata da Ceccatelli.
Oggi infatti – come vediamo dal grafico elaborato dalla casa d’investimenti– le aspettative di inflazione sono molto basse, “per questo motivo comprarlo oggi potrebbe aver senso perché anche una variazione minima delle aspettative di inflazione sui prossimi mesi/anni può far incrementare la convenienza relativa del titolo rispetto al classico BTP nominale”, spiegano gli esperti.
“Considerato il delicato momento e la volatilità dei titoli di Stato italiani, il nuovo Btp Italia è piuttosto interessante sia per opportunità di switch dalle scadenze 2024 e 2026, sia per investitori che vogliono avere esposizione ai titoli di Stato italiani”, considera Ceccatelli, che considera appetibile lo strumento indicizzato all’inflazione italiana anche per gli asset manager, in un’ottica però di mantenimento fino alla scadenza. “In portafogli Fixed income con orizzonte temporale di medio termine questo titolo ha certamente senso”, dice il numero uno della sim, anche perché il BTP Italia “è meno liquido del BTP Europa e del BTP tradizionale”, quindi non va trattato in ottica di trading bensì di mantenimento fino a scadenza.
BTP Italia, occasione da non perdere? Per gli esperti di Marzotto Sim dipende dalle prospettive con cui si investe e dalle aspettative che si hanno riguardo alle modalità di risoluzione della crisi europea dovuta a Covid-19: “Per chi pensa che Ue e Bce metteranno una pezza, il Btp Italia può essere interessante”, ma “per chi si aspetta volatilità è possibile che il Btp Italia si possa comprare a prezzi più bassi” più avanti.
Per gli investitori individuali può essere ordinato fino alle 17,30 di mercoledì (Fase 1). Il taglio minimo è 1.000 euro. Giovedì toccherà invece agli investitori istituzionali (Fase 2).
Il tasso dell’1,4% è il minimo garantito stabilito venerdì scorso dal Tesoro. Giovedì, alla conclusione del collocamento presso il retail (Fase 1) Via XX settembre comunicherà il tasso cedolare (reale) annuo definitivo che sarà sicuramente uguale o più alto di 1,4% (minore no poiché c’è la clausola di un floor minimo). Il premio fedeltà – pari all’8 per mille – viene corrisposto solo in caso si tenga il titolo fino alla scadenza (26 maggio 2025).
In pratica – chiosano gli analisti – il titolo offre la equity line di un’opzione call, vale a dire che la clausola più importante è che la cedola si rivaluta se c’è inflazione ma non si svaluta in caso di deflazione.