Efama fotografa un anno di solida crescita per i fondi
Nel 2020 cresciuti asset e raccolta netta, grazie anche alla ripresa dei mercati dopo lo choc di marzo. Boom degli Ucits Esg, l'Italia tra i Paesi più attivi sugli strumenti sostenibili
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Vola il patrimonio degli Oicvm (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari) e Fia (Fondi di investimento alternativi), che a maggio per la prima volta in assoluto ha superato i 20 trilioni di euro (+0,8% sul mese precedente) grazie alla solida raccolta e alle ottime performance degli ultimi mesi dei mercati azionari globali.
A dettare questi numeri sorprendenti è l’Efama (European fund and asset management association), che nel suo ultimo Investment fund industry fact sheet mensile ha raccolto i dati di maggio a livello europeo (e per Paese di domiciliazione dei fondi) delle sottoscrizioni di fondi Ucits e Fia .
Nello specifico, la raccolta netta di Oicvm e Fia si è attestata a 64 miliardi di euro, in calo rispetto ai 96 miliardi del mese precedente. Globalmente, i fondi (sia aperti sia chiusi) hanno racimolato 56 miliardi di euro (97 miliardi ad aprile 2021), che sono la risultante dei 64 miliardi confluiti negli Oicvm a lungo termine e dei deflussi pari a 8 miliardi di euro dei fondi del mercato monetario.
Entrando più nel dettaglio, tra gli Oicvm a lungo termine, i fondi azionari hanno raccolto 29 miliardi, contro i 48 miliardi di aprile, gli obbligazionari 15 miliardi (20 miliardi il mese precedente) e i multi-asset 17 miliardi, in linea con aprile 2021.
I Fia, invece, hanno registrato afflussi netti per 8 miliardi di euro, segnando un cambio di passo rispetto al mese precedente, quando avevano accusato riscatti per circa 1 miliardo di euro.
La forza delle performance
Il nuovo record in termini di patrimonio fatto segnare da Oicvm e Fia non deve sorprendere, soprattutto considerando i risultati dell’ultimo rapporto pubblicato da Efama, “Perspective on the net performance of UCITS”, che hanno messo in evidenza il valore aggiunto offerto dai fondi negli ultimi dieci anni rispetto ai depositi bancari.
“Il nostro rapporto illustra la perdita finanziaria che le famiglie europee hanno subìto tenendo troppi dei loro risparmi nei depositi bancari durante l’ultimo decennio – commenta Bernard Delbecque, senior director for economics and research di Efama – I politici dovrebbero enfatizzare i benefici dell’investimento invece di concentrarsi principalmente sui costi, per evitare di dissuadere le persone dall’investire, che va contro uno dei principali obiettivi della Cmu (Capital market union, ndr)”.
Venendo ai risultati del rapporto Efama, la performance annualizzata netta degli Oicvm azionari, obbligazionari e misti è stata rispettivamente del 7,6%, 2,3% e 3% nel periodo compreso tra il 2010 e il 2019. Rendimenti positivi che contrastano in modo significativo con la perdita dell’1% registrata dai depositi bancari. Considerando tutti i costi e l’impatto dell’inflazione, un investimento decennale di 10mila euro in un portafoglio composto da OICVM azionari (40%), obbligazionari (30%) e misti (30%) ha generato una performance netta totale del 61% in termini reali, mentre il valore di 10mila euro lasciati in un conto bancario nel periodo 2010-2019 è sceso del 10% in termini reali.
La forte performance degli Oicvm negli ultimi anni è dovuta anche alla riduzione delle commissioni, determinata principalmente dalle misure adottate nell’ambito della Mifid II e della direttiva Oicvm sulla divulgazione dei costi. Negli ultimi quattro anni, c’è stato un calo complessivo delle spese correnti dei fondi del 16% per gli azionari, del 7% per gli obbligazionari e del 3% per i misti. E l’effetto commissioni diventa ancora più evidente per i fondi lanciati di recente, con gli azionari in particolare che mostrano spese correnti dello 0,81% contro l’1,39% del 2020.
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