Lagarde detta l’agenda ai governi: “Veloci sul Recovery e stimoli fino al 2022”
La presidente della Bce rassicura sull’inflazione: “Nessun timore”. E difende l’operato dell’Eurotower: “Siamo stati ‘fast and furious’”
3 min
Per l’Italia una notizia buona e una cattiva. Nel 2020 il Pil è crollato meno del previsto (-8,8% da -9,9%), ma la ripresa attesa nel 2021 sarà più lenta. Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche d’inverno che tagliano quindi il rimbalzo stimato in autunno sulla scia dei dati migliori del 2020 e prevedono per l’anno in corso una crescita del 3,4% “a causa del riporto negativo del quarto trimestre 2020 e della partenza debole di quest’anno”. Per tornare ai livelli pre-Covid, secondo Bruxelles, dovremo aspettare la fine del 2022, quando la ripresa avrà un passo simile ai 12 mesi precedenti (+3,5), “sulla base dello slancio guadagnato nella seconda metà dell’anno e della continua ripresa del settore servizi”. Le stime, specificano però i tecnici Ue, non includono le misure del Next Generation Eu che avrà un “considerevole” effetto di rialzo.
“La ripresa prevista si basa su una prolungata politica di sostegno per attutire gli effetti della pandemia sugli stipendi e sui posti di lavoro, e per preservare la redditività delle imprese a corto di liquidità, in particolare le Pmi – si legge nel report -. L’allentamento delle restrizioni entro l’estate 2021 dovrebbe andare particolarmente a vantaggio della spesa dei consumatori in quanto dovrebbe scatenare la domanda repressa. Tuttavia, visto che i risparmi delle famiglie si ridurranno solo gradualmente, la crescita dei consumi resterà moderata”. Gli investimenti nell’immobiliare continueranno a beneficiare del Superbonus 110%, mentre gli investimenti aziendali, dopo il forte calo nel 2020, dovrebbero guadagnare trazione quest’anno grazie alla ripresa dei flussi di cassa e delle prospettive di domanda in aumento.
Quanto all’Europa, nonostante l’area resti “nella morsa della pandemia” con la nuova ondata e le varianti che hanno costretto a nuove misure di contenimento, la Commissione Ue vede la “luce alla fine del tunnel” grazie all’avvio dei programmi di vaccinazione che “danno motivo per un cauto ottimismo”. Bruxelles stima quindi una crescita del +3,8% nel 2021 e 2022, sottolineando che ci si attende di tornare ai livelli pre-pandemia “prima di quanto previsto dalle stime dell’autunno”, soprattutto grazie ad uno slancio più forte del previsto nella seconda metà del 2021 e nel 2022. I rischi, anche se “più bilanciati, restano comunque alti”. Anche in questo caso gli effetti del Recovery Fund non sono stati presi in considerazione, di conseguenza i numeri potrebbero migliorare visto che il nuovo strumento “alimenterà una ripresa più forte”.
Al netto degli aiuti, quindi, dopo un avvio d’anno segnato da nuove misure di contenimento, nel primo trimestre il Pil si contrarrà ancora, ma la crescita “dovrebbe riprendere in primavera e acquisire slancio in estate, con il progresso delle vaccinazioni e l’allentamento delle misure di contenimento”. Bruxelles sottolinea però che “l’impatto economico della pandemia rimane disomogeneo tra gli Stati membri e anche la velocità della ripresa varierà in modo significativo”.
Concetto, questo, ribadito anche dal commissario all’economia, Paolo Gentiloni, secondo cui un Paese su quattro avrà bisogno di più tempo. “Visto che la recessione nel 2020 non è stata profonda come previsto, e grazie ai vaccini – ha detto presentando le previsioni economiche d’inverno -, ci si attende che la Ue raggiunga i livelli di crescita pre-pandemia che aveva nel quarto trimestre 2019, già nel secondo trimestre del 2022, prima di quanto previsto lo scorso autunno. Ma uno su quattro avrà bisogno di più tempo. Inoltre, nessuno Stato membro tornerà nel 2022 alle proiezioni di crescita che aveva prima della crisi”.
Quanto al Recovery, per il Gentiloni i fondi Ue potrebbero tradursi in un spinta fino al 3,5% al Pil, oltre il 2% previsto in autunno. “Gli Stati che hanno un Pil pro-capite sotto la media Ue avranno la spinta più forte – ha aggiunto -. Considerando uno stimolo di sei anni, il livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3%-3,5% rispetto a uno scenario senza Recovery”
Siamo insomma di fronte “a una potenzialità di crescita molto importante – ha concluso il commissario Ue parlando dell’Italia e di Mario Draghi -. Quindi è molto importante che il governo che si formerà vada nella direzione giusta. Ho piena fiducia che l’esperienza, le idee e le capacità del presidente del Consiglio incaricato possano dare un contributo a un governo efficiente ed europeista”.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.