Ripresa, Corcos: “Cavalcare i Pir ordinari e alternativi”
27 aprile 2021
di ELENA SCUDIERI
5 min
Contro il rischio patrimoniale, la proposta di più benefici fiscali per i Piani di risparmio e la nascita di un fondo sovrano con il denaro in gestione alle Sgr. Corcos: i Pir sono un’opportunità
“La buona politica deve mettere in sinergia il made in Italy e il risparmio: se continuiamo a parlare di 1.800 miliardi sui conti e non facciamo nulla per spingerli verso l’economia reale rischiamo che qualcuno si inventi una patrimoniale”. L’avvertimento è arrivato nel corso di Milano Capitali dal deputato Sestino Giacomoni, presidente della Commissione parlamentare di vigilanza su Cassa Depositi e Prestiti, che contro questo rischio propone un piano in due punti: rilancio dei Pir ordinari e creazione di un fondo sovrano pubblico-privato.
“Ho due proposte concrete – ha spiegato Giacomoni – e la prima è quella di rilanciare i Pir ordinari. Per farli ripartire basterebbe dire che, in questo momento, invece di 30 mila euro annui si possono avere benefici fiscali raddoppiando la cifra e portandoli a 60 mila euro. Questo consentirebbe di far muovere l’intera catena”, con ricadute positive anche sui Pir Alternativi.
La seconda, invece, riguarda il fondo. Ci sono infatti 44 miliardi di Patrimonio Rilancio per far intervenire Cdp sulle aziende in difficoltà anche attraverso regole di mercato, e l’invito di Giacomoni è di sedersi tutti intorno ad un tavolo. “Ritengo che il veicolo migliore è quello di istituire un fondo sovrano italiano pubblico-privato” afferma, specificando come si tratterebbe di una sorta di fondazione gestita con metodi privatistici, che sommi alle risorse già stanziate il denaro che arriverà dal risparmio privato fiscalmente incentivato sul modello dei Pir, “magari prevedendo un credito d’imposta per chi tiene questi fondi per dieci anni”.
Questa massa di denaro, secondo il progetto di Giacomoni, verrebbe data in gestione alle migliori sgr italiane che dovrebbero seguire le strategie indicate dal parlamento sulle linee del Recovery plan. “In questo modo riusciremo a convogliare il denaro che si trova sui conti correnti sull’economia reale”, ha assicurato. D’altra parte, ha ricordato, “il 70% del risparmio italiano produce ricchezza altrove: un problema su cui lavoro da tempo, fin dal lancio dei Pir ordinari”. E l’Italia non può più permetterselo.
Corcos: “I Pir sono una grande opportunità”
Tommaso Corcos, a.d. e d.g. di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Sulla stessa lunghezza d’onda, Tommaso Corcos, a.d. e d.g. di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, che del tema risparmio come motore della ripresa ha fatto quasi il simbolo della sua presidenza in Assogestioni. “Come opportunità di investimento credo che valga la pena cavalcare i Pir. Oggi c’è l’opportunità straordinaria per l’Italia di beneficiare della guida di Mario Draghi e di un grande piano di investimenti che può aiutare il Paese”, ha sottolineato nel corso dell’evento organizzato da Class E., ribadendocome i Pir sono una grande opportunità, che offre anche la possibilità di creare un prodotto diversificato. “È un mattoncino che può essere inserito in un portafoglio più ampio. È il momento di riconsiderare questa opportunità”.
Quanto invece ai Pir alternativi, è presto per fare bilanci. “Al momento non sono stati molti prodotti lanciati su mercato. Noi ne lanceremo uno nel corso dei prossimi mesi. Anche qui faremo un’analisi sui risultati ma credo che resti una grande opportunità per puntare sulla parte sana dell’imprenditoria italiana che sono le pmi”, ha spiegato.
Corcos ha toccato poi anche un altro tema, quello dell’operazione Borsa Italiana-Euronext, definendola “strategica” per il mercato dei capitali in Italia, tanto da giustificare anche la particolare attenzione delle le autorità di controllo. Un’operazione che per il manager manterrà intatto l’interesse degli imprenditori a quotarsi, “soprattutto in questa fase in cui c’è una alta necessità di patrimonializzazione”. “Credo che ci sarà un’apertura sempre più ampia”, ha assicurato.
Tamburi: “Servono aiuti per chi si quota”
Ma perché le pmi siano incentivate a quotarsi servono aiuti, secondo Giovanni Tamburi, presidente & a.d. di Tamburi Investment Partners. “Tanti investitori dovrebbero guardare di più le società italiane già quotate e non essere innamorati dell’estero – ha osservato -. Abbiamo decine, forse centinaia, di aziende molto buone sul mercato italiano e gli investitori dovrebbero guardarle con attenzione. L’Italia ha dimostrato di essere al passo a livello internazionale”.
Ecco perché il manager propone un incentivo per chi si quota, sia degli azionisti sia dei soci che vendono le azioni in operazioni di Ipo. Serve una normativa che aiuti gli investitori e le imprese “per fare – ha concluso Tamburi nel corso di Milano Capitali – quel salto di qualità che l’Italia non ha mai fatto. Noi siamo da troppo tempo con 350 società quotate. Per fortuna c’è stato il fenomeno dell’Aim che è andato molto bene e quindi bisogna cavalcarlo”.
Trabattoni: “Piano Fenice in linea con il Recovery”
Anche secondo Carlo Trabattoni, ceo di Generali Asset & Wealth Management, molto dovrà essere fatto sulla possibilità di creare delle condizioni che aiutino a mettere a frutto l’enorme risparmio degli italiani, “ma sarebbe importante poter mettere a fattor comune un investimento in qualche cosa che possa essere produttivo per la ripresa, quindi sicuramente l’aspetto fiscale e l’accessibilità agli investimenti”, ha chiarito.
“Noi abbiamo lanciato un piano di investimenti da 3,5 miliardi di euro, Fenice, per far sì che ci siano risorse dall’aspetto social, non solo in Italia, perché questo è il leit motiv che sono sicuro genererà e costituirà uno dei punti più importanti per la ripresa dei vari Paesi”, ha aggiunto, sottolineando anche la grande attenzione del gruppo perché le risorse messe a disposizione vengano attribuite a istituti che ne abbiano la certificazione. “Per noi l’’elemento Esg è un fattore molto importante e anche il ‘give back’ con orientamento al sociale è un fattore fondamentale”, ha concluso.
Pir come opportunità di investimento a sostegno delle piccole e medie imprese. Estratti dall’audizione di Assogestioni alla Commissione Attività produttive della Camera sulle proposte di legge relative a start-up e Pmi