Per la numero uno dell’Eurotower siamo vicini al picco dei prezzi. Confermati lo stop al Pepp a fine marzo e niente rialzi dei tassi il prossimo anno. “Ma resteremo attivi sui mercati”
Christine Lagarde
Mentre negli Usa il presidente della Fed, Jerome Powell, e la segretaria del Tesoro, Janet Yellen, hanno fatto marcia indietro e ritirato l’aggettivo “transitorio” quando si parla di inflazione, nel Vecchio Continente la numero uno della Bce, Christine Lagarde, non cambia idea e torna a ripetere che nel 2022 i prezzi caleranno.
“Sappiamo bene come l’attuale aumento dei prezzi sia doloroso specie per le persone a basso reddito ad esempio quando vanno al distributore – ha detto nel corso dell’evento a Reuters Next – ma vediamo il profilo dell’inflazione come una gobba e siamo fiduciosi che nel 2022 si avrà una discesa. Già nel primo trimestre ad esempio cesserà l’effetto comparativo su base annua della reitroduzione dell’Iva in Germania. Inoltre abbiamo ragione di credere, sulla base dell’andamento dei future e di altre osservazioni, che i prezzi dell’energia caleranno significamente nel corso del 2022”.
D’altra parte, ha sottolineato la numero uno dell’Eurotower, il mercato del lavoro Usa è nettamente differente da quello dell’Area euro dove il tasso di disoccupazione è molto più alto e quindi c’è molto potenziale non utilizzato. Se negli Stati Uniti questo sta producendo effetto sull’andamento degli stipendi, lo stesso non si può dire per l’Eurozona dove le pressioni sugli aumenti dei salari rimangono contenute.
Ma non è tutto. Francoforte mantiene le distanze dai colleghi d’Oltreoceano anche sugli stimoli. “Siamo pronti ad agire, ma date le condizioni attuali ritengo che sia molto improbabile che si possa avere un aumento dei tassi di interesse nel corso del 2022, ha assicurato Lagarde.
Resta confermata pure la data di scadenza del Pepp. “Sulla base delle circostanze attuali sono fiduciosa di poter confermare che termineremo il piano di acquisti netti del Pepp a marzo del 2022 ma questo non significa che cesseremo di operare sui mercati, ha precisato la presidente della Bce, sottolineando come il piano pandemico preveda un importante piano di reinvestimenti che continuerà anche dopo la fine degli acquisti netti. “Non resteremo senza munizioni”, ha assicurato.
“Inoltre – ha aggiunto – abbiamo la nostra forward guidance, il programma di acquisti App e in più quello che decideremo fra due settimane. Quindi sono fiduciosa sul fatto che il Pepp terminerà a marzo ma sono altrettanto fiduciosa che continueremo ad agire e a mantenere condizioni di finanziamento favorevoli per sostenere la ripresa da una parte e raggiungere dall’altra il nostro obiettivo di inflazione”.
D’altra parte la situazione, con l’avanzare della variante sudafricana, richiede ancora molta cautela. “Siamo ancora in una fase di grande incertezza perché non sappiamo quanto velocemente questa nuova variante Omicron si propagherà in aree come la nostra ad alto tasso di vaccinazioni e quale sarà l’efficacia dei vaccini attuali. Ma nel corso degli ultimi 18 mesi abbiamo imparato a convivere con le varianti e non vedo perché non dovremmo riuscire a trarre lezioni dall’esperienza”, ha concluso Lagarde.
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