Il contesto è diventato più incerto, ma tra i titoli a bassa capitalizzazione si trovano società con forti potenzialità di crescita, su cui potrebbero tornare gli investimenti esteri
Massimo Trabattoni, responsabile azionario Italia di Kairos
Il generale clima di incertezza che si è diffuso sui mercati impone di muoversi oggi con una certa cautela sulle azioni italiane. Con un approccio selettivo e prediligendo i titoli a minore capitalizzazione, dove si trovano le società con le prospettive di crescita più interessanti. “I risultati del primo trimestre hanno riservato, per le società italiane, sorprese generalmente positive: durante queste trimestrali i numeri hanno superato le stime degli analisti, sia sul lato ricavi sia soprattutto sul lato utili, anche se il motivo trova spiegazione nelle stime eccessivamente depresse che presagivano un generale rallentamento, poi non verificatosi”, osserva Massimo Trabattoni, responsabile azionario Italia di Kairos.
I risultati migliori sono arrivati dai titoli di buona qualità e dai difensivi, mentre ha deluso il settore bancario, che ha riportato bassi margini di interesse a causa dei tassi ancora depressi e commissioni compresse dalle restrizioni della Mifid 2. Ma il secondo trimestre sta mostrando segnali di peggioramento, inducendo a un atteggiamento più conservativo. “Come avevamo preventivato, l’aumento di volatilità avrebbe portato a un’inversione di trend per i mercati, che nel mese di maggio hanno sofferto molto, restituendo parte dei guadagni realizzati nel grande e inaspettato rimbalzo della prima parte dell’anno”, spiega Trabattoni.
Una nuova ondata di incertezza si è abbattuta sui mercati, creando timori sul ciclo e quindi vendite sui ciclici. Sul fronte macro sono stati diffusi dati deludenti negli Usa, sono giunti segnali di rallentamento dall’Asia, mentre in Europa le stime di Pil 2019 sono migliorate leggermente, anche se l’indice Pmi si è deteriorato. “Sul fronte politico maggio è stato il mese delle elezioni europee, che non hanno riservato grandi sorprese, eccetto in Italia, dove abbiamo assistito a un cambio dei rapporti di forza fra i partiti al governo”, ricorda Trabattoni. E nel frattempo è tornato sotto i riflettori il tema della Legge di bilancio, che con un Pil previsto più basso rispetto alle stime del governo farebbe lievitare il deficit, creando un ulteriore terreno di scontro con la Commissione europea, che già ha dichiarato che una procedura per debito eccessivo nel confronti dell’Italia sarebbe giustificabile.
E con il deficit in rialzo anche lo spread salirebbe ulteriormente, con un impatto negativo su Piazza Affari. “A fronte del mutato contesto generale, abbiamo modificato l’approccio di portafoglio adottando una strategia più difensiva, accorciando i titoli direttamente impattati dalla trade war e anche dei titoli bancari che soffrirebbero di un inasprimento della situazione Italia, prediligendo invece titoli di alta qualità, possibilmente non domestici”, argomenta Trabattoni. L’esperto è convinto che le opportunità più interessanti in questo momento si trovino tra le azioni delle società a bassa capitalizzazione, dove ci sono titoli con valutazioni attraenti e interessanti possibilità di crescita. Proprio su questi titoli potrebbero rientrare gli investitori esteri, scappati dopo la correzione del 2018. Le small cap “sono la componente dove dovrebbero rientrare i capitali nel caso di rimbalzo dei mercati, oppure soffrire meno rispetto al paniere di large cap, qualora i mercati dovessero scendere ancora”, conclude Trabattoni.
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