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Il 46% delle società innova il prodotto, il 100% crea partnership. L’indagine Ambrosetti, Fabrick, illimity: open banking e open finance rivoluzionano gli ecosistemi
Quasi la metà, il 46%, delle fintech opera sulla base dell’innovazione di prodotto come elemento distintivo della propria offerta, mentre il 39% punta su nuove dinamiche di customer experience. Ma praticamente per tutte (il 74%) le strategie di sviluppo si fondano sui principi della data economy sfruttando fonti dati non-Psd2. È così, stando all’indagine promossa da The European House – Ambrosetti e da Fabrick e illimity, che la rivoluzione innescata da open banking e open finance sta cambiando faccia e natura del sistema finanziario.
A dimostrarlo c’è anche un altro dato: il 100% delle fintech ritiene fondamentale per il proprio business creare partnership con altri attori. E lo dimostra il fatto che il 70% ha già attuato o intende attuare forme di integrazione di prodotti/servizi di terzi, considerando le partnership chiave per migliorare l’efficacia commerciale (secondo il 32%). Nei prossimi 3 anni, ben il 43% di queste società si vede come parte integrante di un ecosistema di piattaforma.
Tali evidenze emergono del primo capitolo focalizzato sulle dinamiche innescate dalla collaborazione tra incumbent e fintech, i cui risultati saranno presentati nel corso di un webinar in programma il 20 gennaio a partire dalle ore 15.00. La ricerca, dal titolo “Come il paradigma ‘open’ sta trasformando gli ecosistemi finanziari”, ha coinvolto complessivamente 630 attori tra fintech, imprese e start up nazionali e internazionali, ed è strutturata in tre capitoli. Grazie anche alla collaborazione con Fintech District, il lavoro ha riguardato tra gli altri 227 nuovi operatori (91 italiani e 136 internazionali) per identificare le logiche di creazione di valore e i modelli operativi.
“Per gli incumbent – ha commentato Paolo Zaccardi, ceo di Fabrick – è vitale realizzare collaborazioni con le fintech per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di garantire al cliente finale un’esperienza fluida e personalizzata, elemento che sempre più determinerà la loro competitività sul mercato. In questo contesto si conferma centrale il modello di piattaforma che concretamente permette questo tipo di contaminazione e co-creazione. Banking as a service ed embedded finance si confermano approcci chiave per cogliere le opportunità dell’Open Finance, specialmente se realizzati all’interno di un ecosistema finanziario aperto che abbia come elemento fondante una piattaforma”.
Una visione che si riflette nelle risposte raccolte tra le banche incumbent, che per il 48% affermano di riconoscere nella collaborazione con le fintech la possibilità di disporre di soluzioni innovative e per il 52% riconoscono loro la capacità di sviluppo di tecnologie disruptive fondamentali per l’innovazione di prodotto.
Il 57% degli incumbent ha pertanto valutato che l’offerta delle fintech consente loro di ottenere sensibili vantaggi nelle strutture di costo, e il 25% ci vede anche la possibilità di una maggiore attrattività dei servizi. Per quanto riguarda il segmento delle neobank, le partnership o integrazioni con le fintech rappresentano per il 44% l’opportunità di crescere, riducendo secondo il 31% il Time-to-Market, ovvero il tempo che trascorre tra l’ideazione di un prodotto e la sua commercializzazione.
“Avviare nuove forme di collaborazione nell’Open Finance è la chiave per creare valore per la società, offrendo servizi innovativi capaci di soddisfare i bisogni emergenti”, ha sottolineato Carlo Panella, head of direct banking di illimity.
Le fintech risultano inoltre centrali nelle strategie di sviluppo anche per le imprese, che per l’81% le ritiene fondamentali per integrare nella propria offerta il concetto di embedded finance, nonché per le startup, che per l’87% affermano di volere integrare prodotti finanziari collaborando con fintech per sviluppare soluzioni customizzate (42%) e creare ecosistemi di innovazione (37%).
“I dati, le Api (interfacce di programmazione, ndr) e l’intelligenza artificiale devono essere considerati gli strumenti alla base di nuove offerte, di nuovi modelli di business e di nuovi ecosistemi – ha concluso Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House Ambrosetti -. A beneficio dell’intero sistema Paese vi è l’opportunità di promuovere uno sviluppo ecosistemico molto ampio con il supporto sia degli attori pubblici, in qualità di regolatori, sia degli attori privati. Lo sviluppo dell’open finance secondo un paradigma a piattaforma indirizza le richieste delle imprese e delle nuove generazioni di consumatori che richiedono servizi e prodotti smart accessibili senza soluzione di continuità tra diversi device e capaci di offrire un’esperienza d’uso a 360 gradi”.
La ricerca nella sua interezza verrà completata e presentata nel corso della 33esima edizione del workshop “Lo Scenario dell’Economia e della Finanza” di The European House – Ambrosetti, il 1° e il 2 aprile.
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