“La forte incertezza politica è destinata a perdurare nei prossimi mesi”, chiosa Paolo Zangheri, senior economist di Generali Insurance Asset Management. “Un aumento di volatilità dopo il voto è possibile”, aggiunge Mauro Valle, head of Fixed Income di Generali Investments Partners
Manca poco e l’Italia conoscerà la sua nuova classe dirigente. Dopo la legislatura Draghi, domenica il Paese sarà chiamato alle urne. Causa silenzio elettorale i sondaggi disponibili risalgono a due settimane fa e riportano lo stesso quadro: il centrodestra è dato intorno al 45%, il centrosinistra al 30% e il Terzo Polo al 6,4%. Le elezioni anticipate in Italia hanno certamente impattato sulla psicologia dei mercati, come d’altronde spesso è accaduto con gli scossoni più destabilizzanti nella politica italiana.
“La forte incertezza politica è destinata a perdurare nei prossimi mesi” chiosa Paolo Zangheri, senior economist di Generali Insurance Asset Management. “Nonostante l’atteso trionfo alle urne” afferma, “la formazione di una coalizione di governo coesa e duratura è tutt’altro che scontata”.
Pnrr, razionamento dell’energia, salute finanziaria. Sono queste le sfide, secondo il gestore, che il nuovo governo (che verosimilmente non si insedierà prima di ottobre) sarà chiamato ad affrontare. “Dovrà raggiungere rapidamente un accordo sulla legge di bilancio per il 2023” continua, “che sarà il primo banco di prova per le grandi promesse lanciate in campagna elettorale. Il governo eredita un’economia più robusta del previsto, sostenuta dall’ottima stagione turistica, ma le pressioni create dal caro energia e dalle condizioni finanziarie più rigide sono destinate ad intensificarsi in autunno”.
Aspettando l’esito delle votazioni, l’investitore ha già dei punti da attenzionare per le sue scelte di investimento. Come raccontavamo qui, pur non essendoci rischi di tenuta, i gestori invitano i risparmiatori alla cautela sulle obbligazioni sovrane dell’Italia.
In che direzione deve guardare l’investitore
“Negli ultimi anni in Italia le elezioni, ma anche gli eventi politici in generale, hanno sempre creato volatilità per i titoli di Stato” racconta Mauro Valle, head of Fixed Income di Generali Investments Partners. In occasione delle consultazioni politiche del 2018, lo spread fra BTP e bund decennali era a livelli rassicuranti fino al giorno del voto per poi ampliarsi improvvisamente superando i 200 punti base, ricorda il gestore, nel momento in cui “i mercati si sono resi conto stesse per nascere un governo mal disposto nei confronti dell’Unione Europea”.
Secondo Valle, la reazione questa volta è stata diversa. Il decennale italiano ha visto un ampliamento di 50 pb e si è assestato intorno ai 250 pb, appena dopo il voto di sfiducia di Mario Draghi a metà luglio, muovendosi fino ad oggi in una forbice tra i 200 e i 250 pb. “La recente decisione della BCE di innalzare i tassi e gestire le aspettative di inflazione sta dominando il mercato obbligazionario”.
I mercati torneranno a guardare verso l’Italia a ottobre, quando sarà chiaro l’approccio esecutivo del nuovo governo in relazione alla politica fiscale (legge di bilancio, proposta piani di imposta e pensioni). “Gli investitori potrebbero temere che il nuovo governo sia troppo espansivo per un paese con un alto rapporto debito/PIL, in compenso le campagne elettorali non hanno segnalato un atteggiamento anti-UE” rassicura Valle, ma “lo scenario geopolitico e la situazione energetica contribuiscono alla complessità del contesto generale”.
Per il gestore lo spread continuerà a oscillare nell’intervallo individuato, “ma un aumento della volatilità dopo il voto è chiaramente possibile”. Valle prevede, nella peggiore delle ipotesi, un picco massimo di 280 pb, corrispondente al valore minimo dell’intervallo visto nel 2018.
I due rischi che dovrà soppesare l’investitore, in base alla visione di Valle, sono: una recessione in Europa che penalizzerà la crescita italiana e la possibilità di un cambio di direzione, di matrice antieuropeista, del nuovo governo. “Sarebbe quindi ragionevole considerare una gestione tattica dell’esposizione ai BTP dopo le elezioni per trarre vantaggio dalla possibile volatilità degli spread” conclude il gestore.
Per Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investment Partners, Giorgia Meloni seguirà le orme di Mario Draghi, almeno in materia di disciplina fiscale e relazioni con l’Europa. E Mauro Valle, head of Fixed Income della società, raccomanda: essere leggermente costruttivi nella strategia di investimento in ottica delle prime decisioni dell’Esecutivo
Secondo gli esperti, se verranno attuate leggi che porteranno ad alzare maggiormente la spesa pubblica o se verranno rimessi in discussione i progetti del Pnrr potrebbe aprirsi un periodo di forte turbolenza per la Penisola
“La forte incertezza politica è destinata a perdurare nei prossimi mesi” chiosa Paolo Zangheri, senior economist di Generali Insurance Asset Management. “Un aumento di volatilità dopo il voto è possibile”, aggiunge Mauro Valle, head of Fixed Income di Generali Investments Partners
Secondo gli esperti, gli spread sovrani sono destinati ad aumentare. Pesano il rischio politico legato alle elezioni e il contesto economico in deterioramento.
Se la situazione di incertezza dovesse prolungarsi anche dopo l’esito elettorale a essere favorite saranno le aziende con forte impronta internazionale
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