Imprese e sostenibilità, un 2019 difficile
La sfida per le aziende operanti in queste aree consisterà nello sfruttare le opportunità di crescita evitando al tempo stesso i rischi associati ad un contesto in peggioramento a livello globale
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La Global Family Business Survey (Gfbs) 2018 di PwC mostra una crescita superiore delle imprese familiari italiane rispetto alla precedente edizione del 2016: il 69% degli intervistati infatti ha dichiarato di aver realizzato una crescita rispetto all’anno precedente (nell’edizione 2016 la crescita era stata ottenuta solo dal 59% delle risposte), mentre il 9% delle risposte accusa un calo delle vendite nell’ultimo anno (nell’edizione 2016 la contrazione era stata lamentata dal 18% degli intervistati).
I dati italiani sulla crescita registrati quest’anno della Gfbs 2018 risultano peraltro in linea con quelli rilevati a livello mondiale, con una crescita solo di poco meno impetuosa da parte delle imprese familiari italiane (il 30% ha indicato di aver maturato una crescita rispetto all’ultimo anno a due cifre, contro il 34% della media globale). Con riferimento al futuro, l’82% degli intervistati italiani prevede di realizzare una crescita ulteriore nei prossimi due anni (sostanzialmente in linea con l’aspettativa rilevata in media dalla Gfbs 2018), ma prevale una crescita costante (74% delle risposte rispetto al 68% della media globale) rispetto a una dinamica più veloce e aggressiva (8% delle risposte italiane rispetto al 16% della media globale).
“Successo più che successione: questo sembra il tratto caratterizzante le famiglie imprenditoriali italiane – commenta Giorgio Elefante, family business specialist di PwC Italia – I conflitti quando ci sono non si vedono, mentre dei passaggi generazionali si tende a non parlare. Ciò nonostante le imprese familiari crescono all’estero più delle loro omologhe di altri Paesi. I valori del nostro capitalismo familiare sono buoni, ma necessitano di linfa vitale dai membri delle nuove generazioni in sintonia con le sfide di innovazione, digitalizzazione, internazionalità e con una preparazione adeguata a ricoprire i ruoli di responsabilità che vengono loro affidati – conclude – E le famiglie imprenditoriali possono beneficiare di esperienze professionali esterne per prevenire, piuttosto che curare a posteriori, conflitti e divergenze che sono connaturate in realtà aziendali plurisettoriali e sempre più internazionalizzate”.
Il confronto
Le differenze principali tra le imprese familiari italiane e la media globale rilevata dalla Gfbs 2018 riguardano innanzitutto l’apertura ai mercati esteri: le risposte denotano una maggiore internazionalizzazione delle vendite delle imprese familiari italiane (il 90% delle risposte dichiara vendite all’estero, rispetto al 70% della media globale, con un peso medio del fatturato sul totale dei ricavi delle imprese italiane intervistate pari a circa il 37%). In aggiunta, la propensione a far crescere ulteriormente la porzione di fatturato all’estero nei prossimi 5 anni riguarda il 92% delle imprese familiari italiane, rispetto al 79% della media globale; il peso medio del fatturato estero sul totale dei ricavi per le imprese familiari italiane dovrebbe salire in quel periodo fino al 45 per cento.
Questi elementi sono spiegati da un tratto specifico che distingue le imprese familiari italiane dalle omologhe incluse nel campione coinvolto nella Gfbs 2018: il 75% delle imprese italiane opera internazionalmente in uno (30%) o più settori (45%), quindi con una pronunciata prevalenza per la diversificazione settoriale e non solo geografica, mentre la media globale si attesta sul 50% di operazioni internazionali (con una sostanziale equivalenza tra diversificazione di settori, pari al 26% delle risposte, rispetto alla focalizzazione del 24% in media).
Le sfide
Con riferimento alle sfide principali da affrontare nei prossimi due anni per realizzare le ambizioni di ulteriore sviluppo, le imprese familiari italiane sono più focalizzate sull’innovazione, sulla professionalizzazione del business, sulla digitalizzazione e sulle dinamiche della competizione internazionale. In termini di agenda delle priorità, l’attrazione di talenti e competenze adeguati alle sfide e il miglioramento della profittabilità completano la lista precedente. In termini di chiarezza delle strategie, è interessante annotare che le imprese familiari italiane hanno più frequentemente un piano strategico completo rispetto alla media globale registrata dalla Gfbs 2018 (61% delle risposte italiane indicano l’esistenza di un piano formalizzato, documentato e inclusivo di ricavi e costi, rispetto a una media globale che si attesta al 49%).