I mercati benedicono il Conte-bis targato M5s-Pd
Netto rialzo ieri per Piazza Affari, con lo spread ai minimi da un anno. Zahn (Franklin Templeton): “Il nuovo governo dovrebbe sostenere il debito italiano”
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Mercati e investitori festeggiano la nascita del nuovo governo italiano, nato dall’alleanza tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Dopo che il premier incaricato Giuseppe Conte ha sciolto la riserva ed è salito al Quirinale, annunciando la lista dei ministri, la Borsa di Milano ha ampliato i guadagni che aveva già macinato dopo la notizia del voto favorevole alla coalizione arrivato dagli iscritti alla piattaforma Rousseau. Particolarmente positivo il Btp, che ha aggiornato i minimi degli ultimi 10 anni sui rendimenti allo 0,81%, portando lo spread con il Bund tedesco sotto i 150 punti base.
A rasserenare i mercati, dopo la crisi di governo innescata da Matteo Salvini che ha portato il M5S ad allearsi con il PD, è la prospettiva che l’esecutivo nascente sia più attento ai rapporti con la Ue, e che quindi si sia allontanato lo spettro di una possibile uscita dell’Italia dall’euro (ipotesi remota, che però è pur sempre stata uno dei cavalli di battaglia della Lega). Soprattutto alla luce della nomina al Mef del Pd Roberto Gualtieri, figura molto apprezzata a Bruxelles. E che magari il nuovo governo persegua politiche economiche meno stressanti per i conti pubblici e che allo stesso tempo possano scongiurare l’aumento dell’Iva, che deprimerebbe i consumi.
“L’elenco dei ministri conferma l’equilibrio tra M5S-PD e la natura pro-UE del governo – commenta Matteo Ramenghi, Cio Ubs Gwm Italia – Dal punto di vista fiscale il programma governativo concordato dalle due forze politiche è incentrato sull’evitare l’aumento dell’Iva di tre punti percentuali, ridurre le tasse sui lavori a basso reddito, introdurre uno stipendio minimo. È possibile che venga introdotta una qualche forma di ridistribuzione”.
L’esperto argomenta che, in effetti, alcune politiche fiscali aggressive e un atteggiamento conflittuale nei confronti dell’Ue nell’ultimo anno avevano spinto molti investitori a uscire dal mercato italiano, e ora pare che questi investitori stiano tornando. “Quindi la reazione positiva potrebbe continuare: i titoli di stato italiani continuano a produrre circa 80 punti base in più rispetto a Spagna / Portogallo, dopo tutto”, ha aggiunto Ramenghi, altresì convinto che, con il collasso dei rendimenti del Btp e un rischio politico in riduzione, potrebbero finalmente esserci buone notizie anche per il mercato immobiliare italiano, che recentemente ha sofferto.
Secondo Fabio Fois, senior european economist di Barclays, nel breve termine il sentiment del mercato sull’Italia dovrebbe restare costruttivo. L’economista si aspetta dalla nuova coalizione “un atteggiamento collaborativo con le autorità europee sul bilancio, decisamente meno aggressivo di quello che avrebbe avuto un secondo esecutivo 5S-Lega o un governo di (centro) destra guidato dalla Lega che sarebbe nato in caso di elezioni anticipate”. Allo stesso tempo, per l’esperto di Barclays la stessa Commissione Ue dovrebbe essere più morbida e aperta nella concessione di flessibilità sul bilancio. Questo per due ragioni: innanzitutto perché un atteggiamento del genere ridurrebbe le probabilità di una nuova crisi, che favorirebbe la Lega. In secondo luogo, per mandare il segnale che è sempre meglio collaborare con le autorità europee.
È pur vero che potrebbero profilarsi dei rischi associati a questo matrimonio di convenienza tra due forze politiche che fino a pochi giorni prima dell’accordo non si sono risparmiate reciproci commenti al vetriolo. Fois esprime un cauto ottimismo: “pensiamo che il nuovo governo abbia buone chance di restare in carica fino alla fine della legislatura, prevista per il 2023. Se il Parlamento approva la riforma costituzionale che taglia il numero di parlamentari, le elezioni anticipate potrebbero essere scongiurate a lungo. Soprattutto se, come ci aspettiamo, c’è l’accordo per cambiare la legge elettorale, assai probabilmente a favore di un sistema proporzionale puro, un processo che richiederebbe diversi anni per essere completato”. Ma le tensioni potrebbero risorgere, soprattutto se il governo non riesce a varare misure espansive necessarie a migliorare l’outlook economico di breve termine.