Coronavirus, è tempo di un check-up al portafoglio?
Emotività e processi sistematici, come si gestisce il rischio di un portafoglio ai tempi del coronavirus? E il rapporto con i clienti/investitori? Gli esperti a confronto
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I fondi comuni d’investimento che puntano nei settori della sanità – o Healthcare, secondo le categorizzazioni Morningstar – e delle biotecnologie (Biotech) sono quelli che stanno risentendo meno della volatilità dei mercati finanziari che sta caratterizzando questa fase.
Molte società di questi comparti, infatti, sono finite sotto i riflettori perché impegnate in ricerca e sviluppo di potenziali farmaci antivirali contro l’epidemia di coronavirus che va diffondendosi in tutto il mondo. Sul fronte delle terapie, per esempio, ci sono delle misure già esistenti, come Remdisivir e Chloroquina, entrambe già testate con successo in vitro e per i quali si avranno i dati sui test sui pazienti nel mese di aprile o maggio, o come Actemra e Kevzara, in grado di inibire i danni prodotti dal sistema immunitario per reazione al virus (risultati attesi per l’estate).
Tipicamente i fondi comuni che investono in questo settore hanno come benchmark l’indice Nasdaq Biotechnology che da inizio anno ha perso circa il 18% contro il quasi -30% degli altri maggiori indici azionari di Wall Street.
Andamento dell’indice Nasdaq Biotechnology da inizio anno; fonte: Nasdaq Inc.
Secondo le statistiche ricavate dalla piattaforma Morningstar Direct sono 45 fondi comuni tematici distribuiti in Italia che investono in questo settore del mercato azionario. Da inizio anno, il rendimento medio di questi prodotti è leggermente negativo, -3,62%, ottenuto però con una volatilità (intesa come standard deviation da questo valore) di “soli” 4,05 punti. Sul lungo periodo il rendimento medio si porta in positivo salendo sui tre anni al +3,45% e sui cinque anni allo 0,57%.
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Per capire dove, in che modo e in quali aziende investono questi fondi, abbiamo interpellato due fra i gestori di maggior successo di queste strategie tematiche. Ecco cosa hanno rivelato a FocusRisparmio.
Gianpaolo Nodari, Ad di J. Lamarck, società advisor dei comparti Selectra J. Lamarck Biotech e Selectra J. Lamarck Pharma: Il settore farmaceutico è visto come un settore rifugio in periodi di crisi economica per le minori fluttuazioni sui tassi di crescita del fatturato e una maggiore resilienza dovuta alla domanda stabile, alle economie di scala e all’innovazione. Nel Pharma c’è una grande rivoluzione in atto. Nuove molecole più efficaci sviluppate con la biotecnologia permettono la creazione di farmaci in grado di curare malattie poco tempo fa considerate incurabili. Sarà da alcune di queste società che arriverà un vaccino per Covid-19.
Tazio Storni, senior investment manager dei comparti tematici Pictet-Biotech e Pictet-Health: Stiamo assistendo a un incredibile ritmo di innovazione nei settori delle biotecnologie e della sanità, spinto in parte dai rapidi progressi tecnologici nella ricerca in biologia, oltre che dalla potenza computazionale. I nuovi approcci nella cura delle malattie aprono settori storicamente difficili da affrontare. Un esempio interessante è dato dalle terapie geniche, in cui un gene mancante viene reinserito con l’aiuto di un virus.
Thomas Amrein, gestore del fondo CS (Lux) Digital Health Equity: Crediamo che le perturbazioni tecnologiche del settore sanitario stiano avvenendo ad un ritmo sostenuto e che nei prossimi 10 anni i progressi tecnologici trasformeranno ogni aspetto dell’assistenza sanitaria, da ricerca e sviluppo, attraverso trattamenti e terapie innovative, all’efficienza ospedaliera, al monitoraggio della salute ed ai sistemi di diagnosi precoce garantendo una migliore prevenzione. Riteniamo inoltre che la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria rimarrà un tema di forte crescita strutturale all’indomani dell’attuale crisi.
Come affrontate il momento dal punto di vista dell’asset allocation? Come avete modificato i pesi in portafoglio?
Nodari (J. Lamarck Selectra): Ragioniamo con un’ottica di obiettivi di investimento e di orizzonte temporale e riteniamo di aver già in portafoglio le aziende che si dimostreranno vincenti. Reagire al flusso di notizie o all’azione dei prezzi può produrre risultati positivi a breve termine ma non è una strategia vincente nel lungo.
Storni (Pictet): A nostro avviso, i fondamentali delle nostre aziende non sono cambiati, poiché le persone hanno ancora bisogno della loro medicina e quindi prima o poi dovranno avere la loro prescrizione medica. Alcuni processi possono essere disturbati dalla pandemia, come l’iscrizione agli studi clinici, per cui alcuni dati potrebbero essere eliminati. Ciò che è importante in questo caso è assicurarsi che le aziende abbiano un solido buffer di liquidità per resistere a questo periodo volatile in cui l’accesso al capitale può essere più difficile.
Amrein (Credit Suisse): Il nostro approccio di investimento è la selezione bottom-up dei titoli delle migliori aziende pure-player in tema di salute digitale (Digital Health). Abbiamo una visione a lungo termine del mercato e seguiamo un approccio disciplinato e razionale agli investimenti. Non cerchiamo di anticipare i movimenti di mercato a breve termine e non abbiamo apportato cambiamenti significativi a causa dell’attuale volatilità del mercato. Utilizziamo la volatilità dei mercati per riequilibrare le nostre partecipazioni, attraverso la presa di profitti in titoli che hanno ottenuto buoni risultati e reinvestendo in società che hanno ceduto a causa del sell-off.
Nodari (J. Lamarck Selectra): Nelle ultime settimane le notizie riguardano tentativi e successi di alcune aziende del settore nella lotta contro il nuovo coronavirus, ad esempio Vir Biotechnology, Moderna Therapeutics, Inovio Pharmaceuticals, CureVac, Novavax e Roche. Oltre a quest’ultima, che ha ottenuto risultati importanti nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19 con il Tolicizumab, un farmaco concepito per l’artrite reumatoide, potrebbero essere Regeneron e Gilead Sciences le aziende più avanti nella ricerca della terapia. Regeneron sta lavorando su un approccio anticorpale grazie alla piattaforma tecnologica che ha già dimostrato risultati positivi nel corso dell’epidemia di Ebola del 2015. Gilead Sciences ha recentemente comunicato che la Fda ha accettato il deposito della nuova indicazione terapeutica dell’antivirale Remdesivir che ha mostrato benefici clinici su alcuni pazienti già trattati.
Storni (Pictet): Pensiamo che le aziende con terapie che aggiungono un vero valore aggiunto alla vita dei pazienti vedranno la domanda rimanere forte. Pertanto, siamo sempre alla ricerca di aziende che siano innovative e offrano soluzioni che siano trasformative per i pazienti e i sistemi sanitari, piuttosto che incrementali. Selezioniamo per tali aziende con il nostro framework di impatto, tenendo conto dei bisogni che non sono stati soddisfatti, all’efficacia, alla differenziazione commerciale e all’accesso dei pazienti a una terapia. Ci sono poi delle terapie già esistenti, come Remdisivir e Chloroquina, entrambi già testati con successo in vitro e per i quali si avranno i dati sui test sui pazienti nel mese di aprile o maggio, o come Actemra e Kevzara, in grado di inibire i danni prodotti dal sistema immunitario per reazione al virus (risultati attesi per l’estate). Il Remdisivir, in particolare, viene sviluppato dall’azienda Gilead, su cui siamo investiti all’interno del portafoglio del comparto tematico Pictet-Biotech, dove deteniamo una posizione anche su Regeneron, il cui anticorpo contro il Covid-19 è in fase di test e dovrebbe dare risposte entro l’estate. Si tratta solo di alcune delle aziende in portafoglio che stanno contribuendo alla frenetica ricerca di possibili cure e vaccini.
Amrein (Credit Suisse): Alcune aziende nel nostro fondo hanno dimostrato il loro valore fornendo supporto e aiuto in questa situazione di diffusione del coronavirus. Moderna è stata tra le prime aziende ad iniziare i test sull’uomo per una possibile vaccinazione nel mese di febbraio. Anche le aziende operanti nella telemedicina e nella teleassistenza sanitaria hanno dimostrato perché contattare un medico o un ospedale prima di una visita fisica dovrebbe essere la pratica da prediligere per il futuro. Titoli come Teladoc negli Stati Uniti, Ping An Healthcare & Technology e Alibaba Health Information Technology in Cina, hanno tutti ottenuto buoni risultati in questa circostanza, poiché gli investitori hanno riconosciuto la telemedicina come un servizio prezioso in caso di un’epidemia virale, ma anche in condizioni normali per il futuro.