Criptovalute, alert di Savona: “Regole subito”
Il presidente Consob torna a mettere in guardia su Bitcoin &co. “Si rischiano squilibri di mercato. E a pagare sarebbero i cittadini"
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La regolamentazione deve essere in prima linea nel processo di innovazione. Il presidente della Consob, Paolo Savona, torna a mettere in guardia sui rischi di uno sviluppo digitale incontrollato e a chiedere regole uniche, il solo strumento per tutelare tutti i risparmiatori, anche quelli poco esperti.
“Alla base dell’attuale dibattito sul fintech c’è un dilemma sociale tra libertà economica e tutela dei risparmiatori meno informati”, ha detto aprendo il convegno ‘Regulating innovation in the financial system to power a resilient recovery’, organizzato dall’authority nell’ambito della presidenza italiana del G20. “È noto che l’asimmetria informativa mina una concorrenza efficiente – ha spiegato -. L’innovazione tecnologica nella finanza può esacerbare questa asimmetria e, in linea di principio, può influenzare la performance allocativa dei mercati finanziari per produrre reddito e occupazione, ed è ora allargata alle questioni di Esg”.
Per questo la Consob, come le altre autorità di regolamentazione nel mondo, a detta di Savona deve definire regole di dettaglio e norme per identificare il quadro normativo, tenendo pienamente conto “di queste esplosive ondate di innovazione”. Tendenze che, ha sottolineato, “hanno prodotto non solo una frammentazione nelle azioni da parte di più agenzie di regolamentazione, ma anche un’asimmetria nella definizione delle regole, poiché le agenzie di regolamentazione nazionali e internazionali spesso rispondono in modo diverso a priorità e mandati diversi”.
Il vero rischio, infatti, è per Savona la proliferazione di un miscuglio di diversi quadri normativi tra diverse agenzie di regolamentazione, che possono essere molto frammentati e forse avere molti aspetti sovrapposti e incoerenti. “La causa di tale rischio – ha precisato – è da ricercare nell’attuale sistema di silos di agenzie di regolazione di settore, ciascuna operante nel proprio settore. Questo sistema è mal equipaggiato per far fronte alle pressanti interruzioni tecnologiche che stiamo vivendo”.
Inevitabile dunque il riferimento a Bitcoin e compagne, rispetto alle quali Savona ha lanciato più volte l’allarme. “Ad esempio – ha argomentato -, i rischi operativi e di stabilità, come quelli posti dalla diffusione delle criptovalute, si stanno spesso spostando al di fuori degli attuali perimetri regolamentari e di vigilanza, dimostrando così che i confini di questi perimetri stanno diventando sempre più labili”.
Per il numero uno della Consob, quindi, occorre un cambiamento di paradigma normativo che poggi su tre elementi: sperimentazione, trasversalità e coordinamento internazionale. Necessario, ha evidenziato, un nuovo approccio collaborativo in cui le autorità di regolamentazione collaborino anche con le altre agenzie, abbattendo quindi “il sistema di silos e barriere che attualmente si creano tra le agenzie di regolamentazione specializzate”.
Sempre sull’importanza delle regole e del coordinamento, ma questa volta in ambito climate change, si è invece soffermato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Dal palco della cerimonia di premiazione del G20 TechSprint 2021 sulla finanza sostenibile, il banchiere centrale ha infatti sottolineato come i rischi dal cambiamento climatico possono trasmettersi all’economia se la transizione alle emissioni zero sarà malamente disegnata o difficile da coordinare a livello globale, con conseguenti interruzioni del commercio internazionale.
“I problemi di stabilità finanziaria sorgono quando i prezzi delle attività si adeguano troppo rapidamente – ha spiegato – riflettendo il verificarsi di rischi fisici o di transizione imprevedibili. Tuttavia, non è chiaro quanto i prezzi delle attività odierne riflettano la magnitudo delle politiche necessarie per limitare il riscaldamento globale o il loro impatto sull’economia e sul sistema finanziario”.
Per il governatore, sebbene ci sia un ampio consenso nella comunità scientifica su andamenti e cause del cambiamento climatico, la tempistica e la magnitudine restano incerte. Per questo, occorre capire meglio “i rischi climatici o ancora meglio le incertezze climatiche” per gestire tali pericoli.
Il numero uno di via Nazionale ha infatti avvertito che se possiamo misurare i costi immediati dei disastri naturali che avvengono con maggiore intensità e frequenza, molti dei costi possibili “sono al di là dell’orizzonte tipico delle analisi economiche e finanziarie”.
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