Guerra commerciale, alle parole sono seguiti pochi fatti
Matt Miller, Economista politico di Capital Group: “Gli investitori dovrebbero evitare di concentrarsi troppo sulle distorsioni a breve termine della retorica commerciale quotidiana”
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“Il sentiment del rischio verso i mercati emergenti è diventato fortemente negativo negli ultimi mesi. La prima vittima è stata l’Argentina, che a maggio ha visto un forte deprezzamento della propria valuta. Le ha fatto seguito la Turchia, che ha subito un destino simile all’inizio di agosto”. Daniel Tubbs, head of global emerging market equities di Mirabaud Am, comincia così la sua analisi sullo stato di salute degli emergenti.
Il deprezzamento della Lira turca, spiega l’analista, “è stato determinato dall’inasprimento del controllo del presidente Erdogan sulla Banca Centrale e dall’attuazione di una politica fiscale espansiva, che la Turchia non può permettersi considerati i suoi deficit gemelli”.
L’Argentina, invece, “ha adottato una risposta economica ortodossa alla crisi: un aggressivo aumento dei tassi interni, l’introduzione di alcune riforme fiscali e la ricerca di supporto dal Fmi. Nonostante questo, la valuta ha continuato a crollare assieme ai prezzi degli asset. La Turchia dal canto suo ha adottato un approccio diverso evitando misure correttive e attribuendo la responsabilità a fattori esogeni. Sebbene riteniamo che questi due mercati siano in qualche modo unici soprattutto in termini di rispettive sfide specifiche, l’attenzione degli investitori si è chiaramente spostata al di là di essi verso squilibri più ampi all’interno di altri mercati emergenti”.
“Ciò è stato evidenziato – prosegue l’esperto – dal significativo indebolimento di diverse valute dei Paesi emergenti nell’ultimo mese, non aiutato da un continuo rafforzamento del dollaro e dalle preoccupazioni crescenti relative al rischio politico e dall’escalation della guerra commerciale. I Paesi che hanno sofferto maggiormente sono Sudafrica, Brasile, Indonesia e Russia”.
“Ci sono altri mercati emergenti – conclude Tubbs – soprattutto in Asia (come Taiwan e Hong Kong) ma anche altri Paesi più piccoli (ad esempio Cile e Perù), che dovrebbero essere in qualche modo isolati da questi problemi”.