Il fondo Schroder ISF Healthcare Innovation punta sulle aziende che stanno rispondendo alle nuove esigenze sull’healthcare con servizi più efficienti e innovativi
Questa settimana la rubrica “Alla ricerca di Alpha” ospita John Bowler, gestore del fondo Schroder ISF Healthcare Innovation di Schroders. “Il fondo ha un approccio diversificato, con l’obiettivo di generare rendimenti sostenibili con minore volatilità, investendo nei diversi sottosettori del segmento sanitario, in aziende che stanno rispondendo alle necessità di servizi sanitari, rendendoli più efficienti e innovativi. Attualmente, il fondo ha un lieve sovrappeso sui provider di servizi sanitari che stanno beneficiando della ripresa post-lockdown e che stanno rendendo i loro servizi più efficienti”, spiega Bowler.
Il fondo al 20 maggio 2021 aveva una performance a un anno del 15,7%, oltre il doppio della media dei fondi del settore.
L’industria dell’healthcare è sotto i riflettori da quando è iniziata la pandemia. Quali dinamiche sono emerse da questa situazione e quali sono destinate ad avere un impatto nel lungo termine?
Per gli investitori una domanda chiave è se i vaccini genereranno profitti per le società che li hanno inventati e per i loro azionisti. Finora, il successo straordinario dei vaccini dal punto di vista della salute pubblica non si è riflesso nella performance dei prezzi dei titoli delle grandi società coinvolte. Tuttavia, come investitori, dobbiamo distinguere tra le società che hanno sviluppato i vaccini, e quelle che sono parte della catena di approvvigionamento della produzione vaccinale.
Gli sviluppatori – come Pfizer, Moderna, e AstraZeneca – hanno in gran parte guardato a questa prima fase della corsa al vaccino come ad un atto di servizio pubblico. AstraZeneca ne rappresenta l’esempio più evidente, poiché sta espressamente producendo il suo vaccino senza fini di lucro, mentre Pfizer/BioNTech e Moderna non stanno applicando prezzi commerciali per i loro vaccini. Ciò è in contrasto rispetto alle società che sono invece coinvolte nel processo di produzione dei vaccini. Esse infatti stanno partecipando su un piano molto più commerciale e fissando i prezzi dei loro prodotti – fiale di vetro, ecc – di conseguenza. Queste società godranno quindi di un maggiore beneficio finanziario dall’attuale fase di “emergenza” del programma vaccinale.
Tuttavia, è improbabile che la gamma di vaccini attualmente disponibile sia quella definitiva. Sono emerse diverse varianti di Covid-19 e l’efficacia degli attuali vaccini deve essere testata contro queste ultime. In ultima istanza, i vaccini anti-Covid potrebbero diventare parte della campagna di vaccinazione invernale già esistente. Le società farmaceutiche stanno inoltre già lavorando a un possibile vaccino monodose combinato che copra sia dall’influenza che dal Covid-19. Quando gli sviluppatori come Pfizer/BioNTech e AstraZeneca inizieranno a pensare a questi vaccini in termini più commerciali, proprio come fanno i produttori di vaccini anti-influenzali, godranno di un vantaggio durevole e di lungo termine e i benefici continueranno anche per le aziende coinvolte nella catena di approvvigionamento.
Quali altre dinamiche, oltre il Covid, stanno ridisegnando il settore?
Nel settore sanitario, i driver di medio-lungo termine restano invariati: innanzitutto, vi è un’accelerazione della domanda di servizi sanitari provocata dai trend demografici, soprattutto in riferimento al fatto che la generazione dei ‘baby-boomer’ sta raggiungendo i 75 anni di età e inizia a necessitare di terapie più complesse. In secondo luogo, i governi a livello globale si trovano a dover gestire pressioni sui bilanci a causa di una domanda di servizi sanitari in continua crescita, il che rende necessaria una maggiore efficienza. Infine, la tecnologia: le nuove scoperte nell’ambito della biologia delle malattie e le nuove modalità di trattamento stanno stimolando una produzione straordinaria di nuovi farmaci che rappresentano un cambio di passo nella gestione dei pazienti. Altrettanto importante è l’uso della tecnologia informatica per rendere più efficienti i servizi sanitari e migliorarne la qualità.
Il vostro fondo è focalizzato sulla “healthcare innovation”. Di che si tratta nello specifico, e in quale modo questo focus si traduce nelle vostre strategie?
Siamo all’inizio di un cambiamento radicale della ricerca e della tecnologia. Il progresso della medicina negli ultimi anni ha portato a una serie di nuove scoperte nella biologia delle malattie, che ha determinato un aumento costante di nuovi farmaci e di prodotti diagnostici innovativi.
Le tecnologie in campo medico stanno contribuendo alla creazione di nuovi dispositivi terapeutici che hanno un impatto su una serie di malattie complesse, come la riduzione delle conseguenze traumatiche dell’ictus. La telemedicina sta già rendendo l’assistenza sanitaria più efficiente, aiutando al tempo stesso a ottenere risultati migliori per i pazienti. Ciò servirà a democratizzare la gestione dell’assistenza sanitaria e del benessere, fornendo agli individui gli strumenti e i dati per responsabilizzarsi maggiormente riguardo alla propria salute personale.
Sebbene questi cambiamenti siano in corso da tempo, siamo arrivati a un punto di svolta positivo, in cui inizieremo a vedere una chiara innovazione e progressi in tutto il settore. Questo favorirà i rendimenti di quelle società che sono in prima linea nel processo di innovazione. Ciò si può riscontrare in una serie di nuovi farmaci innovativi in settori quali l’oncologia e la terapia genica, che sono sul punto di essere commercializzati. La pandemia ha inoltre accelerato l’adozione della telemedicina e dei servizi digitali.
Quali sono oggi i sottosettori più interessanti?
I sottosettori più impattati dal Covid – ospedali, fornitori di cure e assistenza sanitaria – stanno vedendo una ripresa nel volume di procedure/pazienti, il che sta aiutando a guidare la performance dei titoli, che continuerà anche l’anno prossimo. Il rapido aumento della produzione di vaccini anti-Covid e la crescente presa di coscienza che le vaccinazioni continueranno indicano che per le aziende coinvolte nella catena di approvvigionamento vi siano ancora vantaggi.
Sebbene alcuni sottosettori come biotech e tecnologia sanitaria abbiano performato bene, permangono delle opportunità sul medio periodo. C’è un flusso costante di nuove aziende di biotecnologie che stanno emergendo in diversi Paesi, che potrebbero beneficiare dal raggiungimento di pietre miliari in alcuni test clinici o diventare target di acquisizione da parte di altre aziende più grandi che necessitano di nuovi prodotti. Il periodo di lockdown ha acceso i riflettori sul valore della telemedicina e dei servizi sanitari digitali. In questo contesto si stanno sviluppando nuovi strumenti per gestire meglio le malattie croniche, come il diabete, utilizzando il monitoraggio da remoto e l’intelligenza artificiale ha permesso di utilizzare soluzioni sanitarie comportamentali per migliorare i risultati. Questo trend è ancora agli inizi e quindi resta una fonte di crescita di medio-lungo termine.
Quali sono i possibili fattori di rischio per l’industria?
Le pressioni sui bilanci diventeranno ancora maggiori per i governi, visto l’alto livello di prestiti concessi finora. Ritengo che ciò crei un’ulteriore spinta per una migliore gestione delle risorse. Ciò richiederà un nuovo modo di pensare e l’adozione di tecnologie che siano di beneficio per il paziente, ma anche per il sistema sanitario in termini di costi.
Le politiche pubbliche nei confronti del settore sanitario, soprattutto a livello di prezzi, sono da sempre un tema che cattura l’attenzione dei media, soprattutto nelle fasi elettorali. La realtà è che i governi dovranno incorporare i servizi sanitari privati per aumentare e sostenere il livello di assistenza sanitaria pubblica. Ciò significa che dovranno creare un contesto che supporti queste aziende.
Come si struttura il vostro processo di selezione?
Ci sono tre forze che a nostro avviso hanno il potenziale per rendere il settore sanitario un’area di crescita sostenibile per molti anni a venire. Il primo fattore è quello demografico: l’invecchiamento della popolazione in tutto il mondo sta creando una domanda crescente per i servizi sanitari.
Negli Usa ad esempio i membri più anziani della generazione dei “baby boomer” si stanno avvicinando ai 75 anni, un’età in cui si ha il picco nell’utilizzo di servizi come sostituzione dell’anca e apparecchi acustici.
Il secondo fattore è l’efficienza. Il peso finanziario sui bilanci nazionali e l’assicurazione sanitaria a carico dei datori di lavoro stanno creando una forte spinta per il cambiamento. Per esempio, negli USA una percentuale compresa tra il 30% e il 40% delle spese sanitarie è considerata ‘persa’, il che crea un’enorme opportunità per migliorare l’efficienza.
L’ultimo fattore cruciale è la tecnologia. Vi è un flusso costante di tecnologie nuove e disruptive, sia sul fronte delle medicine che dei dati, che sta creando nuovi approcci per gestire le malattie, con risultati migliori e costi più efficienti. L’attuale crisi da Covid-19 ha messo in luce l’importanza di queste tecnologie. Tuttavia, la principale ragione per cui gli investitori dovrebbero considerare questo settore è il ritmo del cambiamento.
**
Alla ricerca di Alpha è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata ai fund manager. Ogni lunedì, con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi e gli impatti sui portafogli da essi gestiti con una visione impostata sul medio e lungo termine.
La strategia rimane fedele ad un approccio orientato alla crescita senza disdegnare qualche titolo più legato al ciclo economico. “E’ fondamentale credere nelle conviction di lungo periodo”, dice il fund manager
In un contesto di tassi bassi, che secondo il gestore non dovrebbe mutare a breve, l'unica strada per ottenere rendimenti è puntare sull'equity e sui dividendi
Per gli esperti l'ideale è un paniere diversificato di aziende specializzate nel settore, dalle pharma alle realtà che si occupano di strumenti per la diagnostica, supporti per operazioni chirurgiche e software
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio