Bce, Panetta: “Urgente un’unione dei mercati dei capitali funzionante”

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Per il banchiere, Covid e Brexit hanno resto non più rimandabile il progetto della Cmu. Necessario anche un Central clearing più resiliente. Board diviso sulla corsa dei rendimenti

Tra i tanti effetti che Covid-19 e Brexit hanno avuto sull’Europa, c’è anche quello di aver portato in cima alla lista delle necessità una vera unione dei mercati dei capitali. Ad affermalo, il membro del consiglio direttivo dell’Eurotower, Fabio Panetta, che si è soffermato sul progetto Cmu nel corso della terza conferenza congiunta di Bundesbank, Bce e Fed di Chicago sulla gestione del rischio delle controparti centrali di compensazione.

“Gli eventi dello scorso anno, la pandemia e la Brexit, hanno posto un rinnovato accento sulla necessita per la Ue di avere un’unione dei mercati dei capitali ben funzionante”, ha scandito Panetta, ricordando la decisione dei leader Ue di finanziare la ripresa dalla pandemia prendendo prestiti collettivamente attraverso i mercati finanziari. “L’emissione di obbligazioni sovrane di alta qualità denominate in euro nell’ambito del fondo di recupero Next Generation Eu – ha osservato – è un passo verso il raggiungimento di mercati dei capitali più profondi, più completi e liquidi e la creazione di asset europei sicuri”. E, dal momento che la Commissione intende raccogliere il 30% dei 750 miliardi di euro del fondo di recupero mediante l’emissione di obbligazioni verdi, si prevede che il programma Ngeu “contribuirà a sviluppare ulteriormente una finanza sostenibile e verde”.

Allo stesso tempo, ha aggiunto il membro Bce, la Commissione Europea ha definito 16 azioni specifiche per rafforzare l’unione dei mercati dei capitali dell’Ue, che sono in linea con molte delle priorità della stessa Bce. “Queste azioni – ha precisato – mirano ad approfondire e integrare ulteriormente i mercati dei capitali europei, al fine di consentire a investitori, risparmiatori, imprese e infrastrutture di mercato di accedere a una gamma completa di servizi e prodotti, indipendentemente da dove si trovino nella Ue. Un mercato unico e approfondito dei capitali rafforzerà anche il ruolo internazionale dell’euro, poiché i mercati, i derivati e i benchmark denominati in euro ulteriormente sviluppati, ridurranno i costi di transazione, ridurranno gli spread e attenueranno i rischi di ribaltamento. Ciò a sua volta attirerà investitori stranieri e amplierà le possibilità di utilizzare l’euro nelle transazioni internazionali”.

Intanto, all’ordine del giorno dell’Eurotower c’è anche un altro tema, quello della corsa dei rendimenti che ha aperto il dibattito nel board circa l’opportunità di rendere esplicito lo yield curve control. Ieri Panetta si è detto a favore, oggi Bloomberg riporta una fonte secondo cui l’orientamento maggioritario a Francoforte è che non ci sia la necessità di azioni drastiche, nella convinzione che il rischio per l’economia sia gestibile con interventi verbali e la flessibilità del programma di acquisto titoli.

Tornando alla conferenza Bundesbank-Bce-Fed di Chicago il membro italiano dell’Eurotower ha anche segnalato l’urgenza, alla luce delle sfide fronteggiate al momento da economie e mercati finanziari, di “un bilanciamento adeguato di capacità interne, cooperazione e innovazione per rendere il central clearing anche più resiliente”. “La valutazione delle potenziali vulnerabilità alla luce delle sfide attuali è fondamentale per rendere mercati e infrastrutture finanziarie più resilienti. Le autorità e gli operatori di mercato stanno riflettendo sugli insegnamenti da trarre dalla pandemia”, ha sottolineato. L’incontro in programma, ha concluso, “fornirà anche l’opportunità di discutere le implicazioni dirette e indirette del cambiamento climatico sui sistemi di compensazione centrale” in un mercato in finanziario in cui sono stati già “sviluppati prodotti per facilitare investimenti sostenibili e per aiutare a proteggersi dai rischi climatici”.

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