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Rispetto alle analisi di giugno migliorano tutti i principali indicatori di performance risk-adjusted dei prodotti esposti all’asset class. Gli outlook 2021
Nel bene o nel male il 2020 può considerarsi a tutti gli effetti l’anno della Cina. La capacità di Pechino e dei suoi cittadini di riprendere a correre lasciandosi alle spalle la pandemia che proprio lì ha avuto la sua genesi è sotto gli occhi di tutti.
Una condizione che si è subito riflessa negli indici azionari del Paese, quest’anno saliti su livelli mai toccati prima d’ora. Un paradosso che vediamo anche in altri Paesi e mercati, ma che in Cina sembra destinato ad avere vita più lunga. Così la pensa la maggior parte delle case d’investimento che in questo ultimo frangente di anno già guardano a quel che sarà il 2021.
“La velocità con cui l’economia in Asia è ripartita ha superato tutte le aspettative. La Cina ha mostrato una capacità di adattarsi alla nuova normalità maggiore rispetto a quella di Europa e Stati Uniti adattandosi più rapidamente alla sfida di una minore globalizzazione rispetto al passato. Le autorità cinesi si sono mosse rapidamente per aumentare gli investimenti a lungo termine in infrastrutture, fattore che sta ulteriormente stimolando l’economia nazionale”, spiegano gli analisti della boutique finanziari Plenisfer Investments in un report.
Il 2020 della Cina

Dalle classifiche elaborate con Morningstar Direct sulla categoria Azionario Cina emerge il vantaggio dei prodotti esposti a questo mercato non solo sul breve ma anche su orizzonti medio-lunghi, un trend che consolida quanto emerso nell’analisi del 17 giugno (clicca qui per visualizzarla).
“A novembre gli indici anticipati di attività Pmi ufficiali cinesi hanno registrato ulteriori crescite estendendo l’accelerazione in corso. Lo spunto in parte ha beneficiato del facile confronto mensile, poiché ottobre aveva una settimana festiva, ma per il resto dipende dal recupero della domanda interna, conforti investimenti pubblici, e anche dalla crescita dell’export”, spiega Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda nel suo report settimanale.
Sguardo al 2021
La strada non è tutta in discesa, ma le premesse ci sono tutte. Randeep Somel, gestore del fondo M&G (Lux) Climate Solutions: “la Cina dovrà aumentare i propri investimenti in fonti di energia rinnovabile e trovare una buona soluzione per la produzione di energia su base rinnovabile in sostituzione al carbone. Si prevede un aumento degli investimenti nello stoccaggio dell’energia, come la tecnologia delle batterie, ma anche il passaggio a combustibili rinnovabili facilmente trasportabili e immagazzinabili, come l’idrogeno verde”.
Da Plenisfer tornano a dire: “Riteniamo che la Cina possa essere un mercato interessante che offrirà l’opportunità di una maggiore diversificazione, nuove occasioni di rendimento – in un mondo a basso rendimento come quello attuale – e un’esposizione a una crescita superiore alla media. In particolare, riteniamo che il real estate cinese sia un settore che continuerà a offrire rendimenti interessanti con un rischio di duration relativamente basso”.