2,30 min
Presentando il Def, il ministro dell’Economia ha spiegato che la stima di crescita allo 0,2% per il 2019 è “equilibrata”. Confermato l’aumento dell’Iva
Nessun ottimismo esagerato, ma “dati incoraggianti” che fanno ben sperare per la crescita e che “lasciano ritenere che la previsione per il 2019 sia equilibrata”, perché “a livello europeo non siamo in recessione”. Lo ha assicurato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nel corso dell’audizione sul Documento di economia e finanza, sottolineando che “dopo la recessione tecnica dell’ultimo trimestre dello scorso anno, c’è un forte rallentamento significativo, con previsioni ottimistiche” per la seconda metà dell’anno.
“Le tendenze dei primi due mesi mostrano dati incoraggianti – ha spiegato Tria, dati Istat alla mano -, la produzione ha invertito il trend negativo e ha segnato due incrementi rilevanti a gennaio e febbraio con l’indice destagionalizzato superiore dell’1,3% al livello medio del periodo precedente”. Non solo: il ministro ha ricordato che “segnali positivi arrivano anche dall’indice del settore terziario. Tutti elementi che lasciano ritenere che la previsione di crescita per il 2019 sia equilibrata e conferma in tal senso è arrivata ieri dall’Ufficio parlamentare di bilancio che ha validato il quadro programmatico”.
Il titolare di via XX Settembre si è poi detto convinto che i rendimenti dei titoli di Stato italiani sono ancora troppo elevati e che a tal proposito “saranno importanti i piani del governo e l’incisività delle riforme, ma anche gli orientamenti che il Parlamento avrà sul Bilancio”.
Quanto al Def, ha assicurato che il documento “conferma i pilastri dell’azione governativa: rafforzare l’inclusione e ridurre il gap di crescita” con gli altri Paesi europei “e il rapporto debito Pil”. “La strategia che si intende perseguire – è tornato a spiegare – è il rilancio degli investimenti pubblici come fattore fondamentale”, insieme al sostegno alle imprese per l’innovazione tecnologica. Ma, ha aggiunto Tria, “la legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire nei prossimi mesi misure alternative”. Ciò vuol dire che “lo scenario tendenziale del Def incorpora i rialzi dell’Iva e delle accise”, in attesa di trovare risorse altrove. Confermata anche la Flat tax, per la quale restano ancora da definire i dettagli.