Le reti iniziano il 2021 con il piede giusto
I dati del primo mese dell’anno fanno il paio con la raccolta di sistema che nel 2020 è andata oltre le aspettative. Continua la luna di miele fra consulenti e prodotti di risparmio gestito
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Il primo trimestre 2021 delle banche-reti di consulenza finanziaria quotate in Borsa si chiude con ottimi risultati commerciali, in particolar modo sui numeri afferenti alla componente di risparmio gestito.
Banca Mediolanum in questo segmento di mercato ha raccolto da inizio anno 1,4 miliardi (+404 milioni nei primi tre mesi del 2020), mentre nel segmento di risparmio amministrato i flussi si fermano a 804 milioni (-72,2% a/a).
“Se guardiamo ai soli fondi e polizze unit-linked, la raccolta di 715 milioni a marzo consacra questo mese come il più forte di sempre”, puntualizza l’amministratore delegato della banca Massimo Doris.
Guardando al totale dei flussi e delle masse l’istituto di Basiglio chiude il mese di marzo con una raccolta netta totale a 885 milioni (in calo del 35,4% su marzo 2020) e 2,2 miliardi nel primo trimestre (-33,6% su base annua). Il comparto del risparmio gestito, nel mese in esame, ha realizzato sottoscrizioni nette pari a 619 milioni (+156 milioni nel periodo di confronto), mentre il risparmio amministrato ha registrato flussi netti positivi per 266 milioni (-78,1% a/a).
Continua positivo anche il trend di Finecobank che chiude marzo con una raccolta netta a 1,2 miliardi (+13% rispetto al miliardo di un anno fa) e un dato che sul primo trimestre si attesta oltre i 3,3 miliardi. L’asset mix vede un notevole contributo della componente gestita, con 713 milioni nel mese (rispetto a -791 milioni di marzo 2020) e 1,9 miliardi nel primo trimestre che rappresenta il 57% della raccolta complessiva.
“Anche il mese di marzo ha visto una raccolta molto solida, confermando la capacità della banca e dei nostri consulenti di affiancare i clienti e di rispondere concretamente alle loro esigenze di investimento”, commenta l’amministratore delegato Alessandro Foti in una nota che accompagna i risultati commerciali.
In particolare, dice Foti, la forte crescita della componente gestita e la contemporanea riduzione di quella diretta nel primo trimestre “confermano l’efficacia delle iniziative messe in campo per indirizzare la liquidità verso soluzioni evolute, efficienti e di qualità. I risultati del brokerage, con i ricavi che si mantengono sui livelli già elevati dello scorso anno, confermano da parte dei clienti un approccio più orientato a obiettivi di medio-lungo termine e meno influenzato dalla volatilità sui mercati”.
Nel mese di marzo Fineco ha acquisito 12.851 nuovi clienti (+95% a/a), confermando un trend di decisa accelerazione e un contestuale aumento dei total financial asset relativi ai nuovi conti aperti dopo l’introduzione dello smart repricing nel 2020. Nel primo trimestre del 2021 i nuovi clienti sono stati 39.204, il 76% in più rispetto a quelli acquisiti nello stesso periodo del 2020. Il numero dei clienti totali di Finecobank al 31 marzo 2021 è salito a 1.390.054.
Banca Generali, a marzo, ha realizzato una raccolta netta positiva di 646 milioni (+24,9% a/a), portando il totale dei primi tre mesi del 2021 a 1,7 miliardi. (+11% sul primo trimestre 2020).
La società evidenzia un significativo incremento delle soluzioni gestite (fondi, contenitori finanziari e assicurativi) che si sono attestate a 1,3 miliardi (quintuplicate rispetto ai 253 milioni dello scorso trimestre) rappresentando il 77% della raccolta del trimestre (17% lo scorso anno).
“I dati di marzo evidenziano l’interesse per le nostre soluzioni tematiche, e in particolare quelle legate alla sfera della sostenibilità, senza dimenticare il bisogno di diversificazione e di tutele come offrono gli strumenti assicurativi”, spiega Gian Maria Mossa, Ad e Dg di Banca Generali. “L’ impegno nel digitale e l’offerta di una piattaforma di servizi ampia e di grande qualità – aggiunge –sia negli investimenti, sia nella sfera del wealth management, valorizzano le professionalità dei banker che trovano nella nostra realtà l’interlocutore ideale per soddisfare le richieste di una clientela non solo private e di imprenditori, ma anche di famiglie che si affacciano ai bisogni di pianificazione.
Azimut chiude marzo con 943 milioni di raccolta netta, cifra che permette al gruppo di raggiungere i 9,4 miliardi da inizio anno. “Uno dei migliori trimestri degli ultimi anni in termini di flussi” lo definisce Pietro Giuliani, presidente del gruppo, che non dimentica di menzionare il record storico raggiunto dalle masse in gestione, salite alla fine del trimestre a quota 50 miliardi. A questa somma si aggiunge l’amministrato, che consente al gruppo Azimut di raggiungere per la prima volta nella storia quota 72,3 miliardi per il totale delle masse.
“Ai risultati raggiunti contribuisce in modo deciso anche la qualità delle scelte di gestione, supportate dal nostro global team di asset management, che da inizio anno ha generato per i clienti una performance media ponderata netta positiva del 3,9%, superiore all’indice Azimut Morningstar di circa il 2%”, aggiunge Giuliani.
Fra le novità del primo trimestre da segnalare l’attività nei private markets negli Stati Uniti, dove nel mese appena concluso Azimut ha firmato un accordo con i family office delle famiglie Bezos e Moross, per sviluppare HighPost, società di private equity focalizzata nel settore consumer.
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