Fondi comuni europei, la fase 2 continua grazie all’obbligazionario
A maggio flussi per 53 miliardi di euro. Fa da traino il reddito fisso, frena l’azionario. Tecnologia, corporate bond e oro i preferiti. Pimco in cima alla classifica
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A giugno 2020 gli investitori europei hanno aumentato la loro esposizione agli asset rischiosi, in particolar modo sull’asset class Azionario e verso i segmenti a più alto rendimento del Reddito Fisso.
Secondo le prime stime che circolano, l’industria europea dei fondi comuni e degli Etf ha attratto flussi netti d’investimento per 63 miliardi di euro, in crescita per il terzo mese consecutivo e sul livello mensile più alto registrato dallo scorso febbraio. Il dato di giugno fa lievitare il bilancio del secondo trimestre dell’anno a 164 miliardi, una cifra che a fronte dei 148 miliardi defluiti dai fondi nel primo trimestre, di fatto riporta in positivo il saldo dell’industria nel 2020.
Sono le stime preliminari fatte circolare da Morningstar questa settimana. Secondo la società di rating, al vertice delle preferenze degli investitori europei ci sono le categorie Reddito Fisso (+37 miliardi a giugno – +105 miliardi nel secondo trimestre) e Azionario (+19 miliardi – +51 miliardi nel secondo trimestre). Per entrambe le categorie Morningstar il saldo da inizio anno vira in positivo.
Nonostante l’atteggiamento in generale più propenso al rischio, gli investitori continuano comunque a indirizzare una buona quota di flussi sui fondi monetari (+45 miliardi a giugno).
Da uno sguardo alle sottocategorie più vendute emerge una forte domanda di fondi obbligazionari corporate, che beneficiano in giugno 5,6 miliardi di afflussi netti, seguiti da fondi Azionari globali Large-cap Growth e prodotti Azionari tematici focalizzati sui titoli tecnologici.
Dall’altro lato, soffrono le strategie non direzionali: i fondi Alternativi multistrategy hanno perso 3 miliardi di flussi netti, una cifra che fa salire il passivo da inizio anno per questa categoria a 13 miliardi. Anche i fondi Long-Short non sono stati molto amati il mese scorso.
Infine, nota Morningstar, le prese di profitto hanno fatto sentire il loro peso sui flussi indirizzati verso i fondi energetici, principalmente ETP sul petrolio, dopo i massicci afflussi dei due mesi precedenti.
Con 8,5 milioni di euro raccolti grazie ai 20 nuovi prodotti emessi nel mercato domestico di riferimento, in cima alla classifica della raccolta europea di giugno c’è, secondo le stime Morningstar, il gruppo olandese ING. Seguono sul podio Pimco – il suo GIS Income è stato il prodotto che ha raccolto più di tutti lo scorso mese – e JP Morgan.
iShares mantiene la prima posizione fra i passivi e allarga il divario da inizio anno con i competitor all’inseguimento. Xtrackers del gruppo DB e State Street seguono a distanza. I prodotti passivi più venduti nel mese sono quelli con sottostante l’S&P 500 o l’indice MSCI World.
Le stime sui flussi sul mercato europeo fornite da Morningstar anticipano i dati sulla raccolta netta delle gestioni collettive e individuali in Italia che saranno comunicate da Assogestioni la prossima settimana.