Savona (Consob): “Il risparmio sale ma non rende. Minacciato dalle criptovalute”
Accantonamenti su del 50%, se investiti avrebbero reso 30 miliardi. Incombe il rischio monete digitali: “Come i derivati: serve una nuova Bretton Wood”
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In constante aumento l’attività dell’Arbitro per le controversie finanziarie della Consob. Dopo un 2020 in crescita, anche il primo semestre dell’anno ha fatto registrare il segno più con l’arrivo di 903 nuovi ricorsi (erano stati 874 nello stesso periodo del 2020) portando ad oltre 8.000 i procedimenti esaminati dall’inizio dell’attività dell’organismo di risoluzione stragiudiziale per risparmiatori e intermediari finanziari, nel 2017, ad oggi.
Il collegio dell’Acf ha accolto il 65% dei ricorsi esaminati (35% quelli rigettati), riconoscendo risarcimenti per complessivi 13,5 milioni di euro, contro i 12 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Se si tiene conto anche di quanto deciso nei quattro anni precedenti, a metà 2021 le somme complessivamente liquidate a favore dei risparmiatori sfiorano i 100 milioni di euro (97,8 milioni la cifra esatta), con una media pro-capite di circa 40.000 euro.
Il valore complessivo delle richieste risarcitorie dei risparmiatori nel primo semestre dell’anno è di quasi 47 milioni di euro (circa 50 milioni di euro nel primo semestre 2020), con un valore medio unitario di 50.000 euro; oltre 200 i ricorsi con richieste di risarcimento di importo superiore a 50.000 euro, fino al massimo previsto di 500.000 euro. A metà 2021, le richieste di risarcimento complessivamente formulate all’ACF hanno così superato quota 450 milioni di euro. A livello territoriale, il Sud si conferma l’area di provenienza del maggior numero di ricorsi (41%), precedendo di poco il Nord (40%) e, di molto distanziato, il Centro del Paese (19%).
A fronte dei 903 ricorsi pervenuti, nel primo semestre di quest’anno sono stati conclusi 918 procedimenti, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’omologo dato 2020 che era pari a 750. E sono aumentate di conseguenza anche le riunioni tenute dal Collegio (35 nel primo semestre 2021, 27 nello stesso periodo del 2020). Un ulteriore, deciso incremento dell’attività istruttoria e decisionale è programmato poi per la seconda parte dell’anno, in coerenza con il dichiarato obiettivo di ricondurre, entro il prossimo anno, il termine di conclusione dei procedimenti al tempo standard di 180 giorni.
Nel dettaglio delle controversie, dal resoconto Consob emerge come siano in deciso aumento (+50%) i provvedimenti di estinzione anticipata dei procedimenti assunti dal presidente, su richiesta dei ricorrenti interessati (152 nel primo semestre 2021, 107 nello stesso periodo del 2020). “Si tratta di un trend che va valutato positivamente – si legge nel report -, in quanto in massima parte correlato a casi in cui le parti sono pervenute in autonomia ad una composizione bonaria della controversia, rivelatasi soluzione concretamente praticabile solo dopo l’avvio da parte del risparmiatore del procedimento dinanzi all’Acf”.
In tendenziale e apprezzabile decrescita, invece, i casi di irricevibilità/inammissibilità dei ricorsi per riscontrate e non sanabili irregolarità formali: 113 nella prima parte dell’anno in corso, mentre erano stati 242 nel corso dell’intero 2020 e 290 nel 2019.
Gli intermediari finora coinvolti nei procedimenti dinanzi all’Arbitro sono 195, di cui 71 nel primo semestre di quest’anno; nel complesso, sono 1.177 gli intermediari aderenti al sistema Acf al 30 giugno scorso. L’area in cui si annidano le maggiori criticità nei rapporti tra investitori retail e intermediari continua ad essere quella dell’informativa propedeutica all’investimento.
“Troppo spesso i risparmiatori che si rivolgono all’Acf – sottolinea il rapporto -, oltre a non riconoscersi nel loro profilo di investitori per come delineato nell’apposito questionario MiFid, contestano di non aver ricevuto informazioni chiare ed adeguate su cui poter fondare scelte d’investimento consapevoli. Si tratta di problematica che il Collegio Acf si trova pressoché sistematicamente ad affrontare e sulla quale sono stati oramai definiti numerosi e consolidati orientamenti di carattere generale nelle quasi 4.000 decisioni finora pubblicate e liberamente consultabili sul sito istituzionale. Orientamenti a cui è bene che gli intermediari si uniformino adeguando di conseguenza le loro prassi operative, così da sterilizzare sul nascere o, quantomeno, minimizzare i casi di successivo contenzioso”.
Alla luce di questo, l’Acf ha così deciso di pubblicare sul sito, con cadenza mensile, una rassegna di “massime” tratte dalle decisioni assunte dal Collegio e ritenute di maggior interesse per gli intermediari ma anche per i risparmiatori.
Per gli investitori retail è prevista inoltre la pubblicazione, nella seconda parte dell’anno, di una guida pratica che, traendo spunto dai casi via via esaminati, individui le buone e le cattive prassi riscontrate. “L’obiettivo è quello di ingenerare consapevolezza informativa e comportamentale nei piccoli risparmiatori, che troppo spesso si affidano in modo indiscriminato e tendono a deresponsabilizzarsi, salvo poi dolersi dell’esito degli investimenti effettuati”, conclude l’Arbitro Consob.
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