Consulenti finanziari: la certificazione è importante ma ai clienti non viene spiegata
Presentata al Meeting di Efpa Italia la ricerca sul ruolo e l’evoluzione del consulente finanziario in Europa realizzata da GfK
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Ancora la MiFID II è stata la protagonista della tavola rotonda che a Venezia ha chiuso l’edizione 2017 del Meeting di Efpa Italia. All’incontro hanno partecipato, dopo un’introduzione di Emanuele Maria Carluccio (Presidente SQC), Luigi Conte (Vicepresidente vicario ANASF), Tommaso Corcos (Presidente Assogestioni), Giuseppe D’Agostino (Vice Direttore Generale CONSOB), Francesca Palisi (Responsabile Ufficio Ordinamento Finanziario ABI), Carla Rabitti Bedogni (Presidente Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari OCF) e Marco Tofanelli (Segretario Generale Assoreti).
Tofanelli ha mostrato serenità nei confronti dell’entrata in vigore della direttiva. “Molte delle cose che prevede la MiFID II sono già in atto, anticipando quanto previsto dalla direttiva. Il sistema si adeguerà. Non si tratta di una rivoluzione per il mondo delle reti ma di un aggiustamento della MiFID I. Anche sul tema della product governance, non trovo che le reti debbano trovarsi in difficoltà”.
“Riteniamo che questo sia il momento della prudenza – ha affermato Luigi Conte – Bisogna vedere come evolverà l’applicazione concreta della MiFID II. Non è un evento caduto dal cielo”. Per Conte “le competenze, e la certificazione delle competenze, devono rappresentare l’elemento essenziale”. È dello stesso parere Tommaso Corcos secondo cui “il consulente finanziario ha sempre al centro del suo lavoro l’interesse del cliente. Se vuole sviluppare la sua attività non può prescindere da questo”. Il presidente di Assogestioni ha poi definito la formazione come “fondamentale”. “Sono convinto che l’apprendimento continuo sia alla base del miglioramento dell’uomo – ha spiegato Corcos – Soprattutto in una professione come questa l’aggiornamento è necessario e credo che poi sia quell’elemento fondamentale di differenziazione che rende un po’ più soddisfatto il cliente”. Corcos si è quindi soffermato sul tema della product governance. “È molto importante. Come Assogestioni abbiamo fatto un grandissimo lavoro insieme a Consob, vale a dire salvaguardare la specificità del mercato italiano”.
Carla Rabitti Bedogni si è soffermata sul tema ampiamente dibattuto dei robo-advisor. “Condivido l’opinione di chi dice che qualcuno ne trarrà vantaggio, ma per prestazioni di consulenza finanziaria più sofisticate vedo lontana l’equiparazione tra persona fisica e robo-advisor. Vedo più che altro la possibilità che la tecnologia possa essere di aiuto proprio al consulente finanziario”.
Sulla questione si è espresso anche D’Agostino il quale ha sottolineato che, pur dovendo esserci una complementarietà tra tecnologia e consulente, “la persona umana rimane insostituibile” in particolare per gestire l’emotività dei clienti.
Riguardo al ruolo che il consulente finanziario può assumere in favore di una maggiore educazione finanziaria dei cittadini, per Rabitti Bedogni “il consulente può fare tantissimo e raggiungerà questo scopo proprio esasperando le pretese della MiFID II”.
Per le banche, secondo Francesca Palisi, “la sfida è cercare di conciliare una situazione di profittabilità di questa attività con l’importanza di poterlo fare ad armi pari con altri soggetti che si stanno affacciando su questo mercato. L’importante per tutti è riuscire ad avere un quadro di regole paragonabile”.