Obbligazionario, ecco su quali asset puntare
È probabile che la Bce rinnovi molto gradatamente il proprio portafoglio di obbligazioni societarie. Pertanto, il premio sui prezzi di questi bond generato dal Qe, si ridurrà solo molto lentamente
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“Se escludiamo il conto corrente altri investimenti ‘sicuri’ non ne abbiamo visti. Solo poche strategie alternative sono riuscite ad ottenere rendimenti positivi in questa fase di mercato. Il vero quesito amletico adesso sta nel capire se questa crescita globale, che comunque sta proseguendo, sia in grado di sopportare ulteriori rialzi dei tassi di interesse e fino a che punto questi rialzi impatteranno in maniera decisa sui prezzi degli asset finanziari”. Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Am, società indipendente specializzata in gestioni patrimoniali a ritorno assoluto, prefigura i nuovi scenari di mercato.
“In caso di uno scenario negativo – argomenta l’esperto – mi aspetterei non una correzione, come quella che stiamo vedendo in questi giorni, ma un vero e proprio bear market, che secondo me potrebbe essere ancor più marcato sui mercati obbligazionari rispetto a quelli azionari. Non sto affermando che i benchmark obbligazionari scenderanno in termini assoluti più di quelli azionari ma mi soffermo sulle conseguenze che tale eventualità possa provocare nella psicologia di un investitore a basso rischio. Vedere -15% su un portafoglio obbligazionario governativo o investment grade, magari comprato solo due anni fa, potrebbe essere più scioccante rispetto ad un -25 % per un investitore azionario abituato al rischio di mercato. Ecco perché l’investitore obbligazionario potrebbe essere indotto a liquidare tutto”.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili: “assenza di liquidità sul mercato e allargamenti degli spread denaro lettera tipici dei momenti di crisi. Tanti che perderanno tanti soldi e pochi che invece ne faranno tanti, come al solito. Perché come si dice in Toscana, in quei momenti si tende a “buttar via il bimbo con l’acqua sporca”, ovvero ci si disfa di tutto, anche degli investimenti buoni. Basta ricordare cosa accadde nel 2009”.
“Comunque – prosegue l’economista – la sensazione è che nell’immediato questa sia ancora una opportunità di entrata e che si possa assistere ad un’ultima gamba di rialzo, anche per motivi stagionali e una volta venuto meno l’incertezza delle politiche americane di Midterm”
“Ovviamente mi riferisco al mercato che guida gli altri, quello nord-americano. Se sale infatti forse salgono anche gli altri, se scende, scendono sicuramente gli altri. Dopodiché sarà veramente difficile capire il timing, per quello preferisco avere protezioni ed equity di qualità che falsi asset sicuri”, conclude De Michelis.