Italia, la ripresa frena
La crescita dell'economia sta rallentando: il 2018 potrebbe chiudersi con un aumento del Pil dell'1,1% e dell'1% nel 2019. È la previsione di Confcommercio
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“Nel braccio di ferro per la definizione del Def, i primi colpi sembrano essere stati segnati dai due leader della coalizione populista, Salvini e Di Maio. La proposta di un piano con un deficit del 2,4% non è in sé una catastrofe, e rientra comunque nei limiti di Maastricht. Ma nelle ultime settimane, i mercati erano stati portati a credere, dal più moderato ministro delle finanze Tria, che una percentuale inferiore al 2% fosse più probabile, e gli spread si erano in qualche modo stabilizzati. Il tutto è cambiato in modo molto brusco ieri sera”. Adrian Hilton, gestore del fondo Threadneedle lux european strategic bond di Columbia Threadneedle Investments, prefigura le possibili ricadute dell’accordo raggiunto nel governo sulle misure da inserire nel Def.
“La prospettiva di un’uscita dell’Italia dall’Eurozona – spiega l’analista – sarebbe stata impensabile qualche anno fa; a nostro avviso, è comunque una prospettiva che continua ad essere improbabile. La nostra preoccupazione principale al momento è il possibile deteriorarsi ulteriore del contesto economico: il vero rischio per l’Italia potrebbe materializzarsi quando, senza sufficienti riserve strutturali per abbassare la crescita dei tassi, la dimensione del surplus primario richiesto per stabilizzare il rapporto debito/Pil potrebbe diventare irraggiungibile”.
Hilton sottolinea che “c’è sempre tempo per ripensare ad un bilancio eventualmente più conservativo prima che il disegno di legge venga presentato alla Commissione Europea, e la nostra opinione è che l’attuale governo possa smettere di flirtare con la prospettiva di una uscita dall’Eurozona. Ma questa volatilità non aiuta di certo il sentiment nei confronti dell’Italia e permane anche il rischio che possibili downgrade da parte delle agenzie di ratings possano aggravare ulteriormente la crisi. Columbia Threadneedle Investments – conclude l’economista – mantiene comunque per ora una posizione neutrale”.