Brexit, cresce il rischio insolvenza in caso di ‘no deal’
In Irlanda, se non ci fosse un accordo, l’incremento dei casi di mancato pagamento si attesterebbe su un più 4%, concentrato soprattutto nel settore manifatturiero. L'analisi di Artadius
1 min
“Le promesse elettorali del governo italiano, le concessioni del presidente francese ai gilet gialli e le politiche di Trump dimostrano che il populismo è un costo. Bert Flossbach, co-fondatore e responsabile investimenti di Flossbach von Storch spiega che questo fenomeno politico “porta a un aumento del deficit e del debito pubblico. Un fattore particolarmente problematico nell’Eurozona, poiché non rispettare a lungo i criteri di stabilità di Maastricht metterebbe a rischio la moneta unica. La Francia, ad esempio, nel 2019 potrebbe arrivare ad avere un deficit di oltre il 3% a causa delle misure attuate a seguito delle proteste dei gilet gialli, poiché i tagli in altri settori sarebbero quasi impossibili da realizzare politicamente”.
“Questo – sostiene l’esperto – comprensibilmente, suscita l’invidia. Perché gli italiani dovrebbero rispettare degli obiettivi di deficit che i francesi possono superare senza incorrere in sanzioni? Soprattutto dal momento che l’Italia ha avuto per anni un deficit inferiore a quello Francese. Jean-Claude Juncker risponderebbe ‘perché è la Francia’. Ma questo probabilmente non soddisferebbe a lungo l’Italia”.
“La disciplina di bilancio nell’Unione Europea – prosegue l’economista – sta venendo meno. I risparmi derivanti dalla riduzione dei tassi di interesse non sono utilizzati per il consolidamento del bilancio, ma per finanziare costose promesse elettorali o per difendere il proprio potere. Poiché i benefici promessi sono di natura permanente, annullarli è quasi impossibile”.
In definitiva “il populismo conduce all’attuazione di una politica fiscale più costosa che può generare stimoli economici a breve termine, purché non paralizzi l’economia, come in Francia. A lungo termine, tuttavia, il populismo fa innalzare il debito pubblico, sia a causa di costosi programmi di governo sia che si debbano attuare misure ad hoc per calmare le proteste”.
“Questo non vale solo per l’Eurozona, ma anche per gli Stati Uniti, che vedranno aumentare il proprio deficit fino a quasi il 5% in quest’anno fiscale”, conclude Flossbach.