Tassa patrimoniale “ipotesi remota”
Mazziero allontana l’ipotesi di una tassa sul patrimonio degli italiani ma ammonisce dall’investimento in titoli del Tesoro: “Basta Bot-people, bisogna investire con la mentalità da imprenditore”
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Il coronavirus fa segnare all’Italia un nuovo record negativo. Questa volta tocca alla produzione industriale, che a marzo, primo mese di lockdown, mette a segno un tracollo senza precedenti, registrando il dato peggiore dal 1990, ovvero dall’inizio delle serie storiche. La riduzione tendenziale, stando all’Istat, è infatti del 29,3%, oltre i valori toccati nel corso della crisi del 2008-2009, mentre il dato congiunturale segna un calo del 28,4% rispetto a febbraio, altro massimo negativo. Nella media del primo trimestre dell’anno, il livello destagionalizzato della produzione diminuisce dell’8,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
A pagare il conto delle misure di contenimento sono stati tutti i principali settori di attività economica, che “registrano flessioni tendenziali e congiunturali, in molti casi di intensità inedite – si legge nella nota dell’Istituto di statistica -: nella fabbricazione di mezzi di trasporto e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori la caduta congiunturale e tendenziale supera ampiamente il 50%”. Relativamente meno accentuato, il calo nelle industrie alimentari, bevande e tabacco che, considerando la media degli ultimi tre mesi mantengono una dinamica tendenziale positiva.
Nel dettaglio, a livello tendenziale le contrazioni più rilevanti sono quelle di fabbricazione di mezzi di trasporto (-52,6%), industrie tessili e abbigliamento (-51,2%), fabbricazione di macchinari (-40,1%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-37%). Il calo minore si registra nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-6,5%). L’indice destagionalizzato mensile mostra marcate diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative caratterizzano, infatti, i beni strumentali (-39,9%), i beni intermedi (-27,3%), i beni di consumo (-27,2%) e l’energia (-10,1%).
I dati arrivano a poche ore dall’inizio della riunione del Cdm, al termine della quale dovrebbe finalmente vedere la luce il decreto Rilancio. Intanto Bankitalia chiede di fare presto. “Riavviare l’economia è fondamentale nella seconda parte del 2020 e 2021 – ha detto il direttore generale di Bankitalia Daniele Franco intervistato all’evento ‘L’Italia genera futuro’ del Corriere della Sera -. E’ essenziale che il credito affluisca alle imprese e che vengano adottate misure di sostegno a fondo perduto e per rafforzare il capitale”.
“Sulla ripresa dobbiamo mettere ogni risorsa ed energia pubblica e privata”, ha poi aggiunto il d.g. di via Nazionale, rivolgendo un chiaro appello alle banche: “Il sistema bancario deve sostenere con forza questo processo, nell’immediato è necessario uno sforzo eccezionale per sostenere la liquidità delle imprese colpite dalla crisi e quindi usare l’ingente liquidità messa a disposizione dall’eurosistema a tassi irripetibili”.
Infine, Franco si è rivolto anche alle imprese, in quanto soggetti che “ci possono aiutare a uscire dalla crisi”. “Ci servono imprese dinamiche che investano, innovino, assumano, adattino i loro prodotti al dopo covid”, ha spiegato, dicendosi preoccupato soprattutto per quelle legate al turismo che rappresentano il 6% del Pil nazionale e oltre il 6% dell’occupazione.
La risposta delle banche, seppure indiretta, è arrivata a stretto giro. “E’ fondamentale lavorare insieme e c’è il massimo sforzo per dare attuazione alle moratorie che son arrivate a oltre 1 milione e 600 mila domande in nemmeno un mese e mezzo. Per quanto riguarda i finanziamenti fino a 25 mila euro abbiamo oltre 100 mila domande per un valore di oltre 2 miliardi”, ha spiegato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, durante l’iniziativa Milano Capitali”. “Credo – ha aggiunto – che lo sforzo delle banche e dell’associazione è massimo. In questo momento è necessario aiutare le imprese. I problemi di oggi delle imprese sarà il problema di domani delle banche. Quindi c’è un forte impegno con la consapevolezza che possono essere individuate soluzioni normative e tecniche per velocizzare le procedure”.