I fondi che fanno acqua da tutte le parti
“Entro il 2025 il mercato dell'acqua avrà un valore di 1 trilione di dollari”, stimano gli esperti interpellati da FocusRisparmio
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La gestione del rischio è una componente fondamentale nella strategia di investimento di tutti i fondi. Tanto è vero che all’interno della categoria degli strumenti alternativi il concetto è ancora più forte per due ragioni: sono spesso usati per coprirsi dalla volatilità dei mercati, quindi come strumenti di diversificazione del portafoglio; mirano ad avere rendimenti assoluti, ossia svincolati da un benchmark.
Sul mercato esistono comparti ad esempio che considerano la volatilità, ossia le oscillazioni dei prezzi dei titoli, come una classe di investimento alla stregua di obbligazioni e materie prime, e come tale cercano di trarne un profitto. Abbiamo interpellato due fra i principali gestori attivi in questo segmento, ecco cosa hanno rivelato a FocusRisparmio.
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Derek Devens, senior portfolio manager per Neuberger Berman: Il 2019 può essere paragonato una bella principessa nel bosco risvegliata dal bacio della Principe Mario Draghi dopo un 2018 da addormentata. La maggior parte delle preoccupazioni espresse dagli investitori durante l’anno si sono rivelate non-eventi poiché la domanda di attività rischiose è perdurata. In questo scenario il nostro processo d’investimento rimane sistematico, pur guardando al 2020 con più realismo. Prevediamo che i mercati azionari globali debbano affrontare un “ritorno alla realtà”. D’altronde le misure straordinarie prese dalle Banche centrali per sostenere le economie globali non possono durare per sempre e le conseguenze di oltre un decennio di denaro “facile” dovranno essere affrontate. Nonostante questo, non prevediamo una recessione nel 2020, piuttosto vediamo un anno di modesti guadagni azionari segnati da un aumento di volatilità e incertezza.
Mikhail Krayzler, lead portfolio manager per Allianz GI: Il fondo ha iniziato l’anno in modo positivo, beneficiando di un contesto favorevole in Europa e negli Stati Uniti, poiché sia la volatilità implicita che quella realizzata si sono ridotte nel corso dei primi due mesi dell’anno. Poiché la volatilità realizzata è rimasta al di sotto di quella implicita, il fondo ha continuato a guadagnare un premio al rischio adeguato. Le rare turbolenze di quest’anno a maggio, fine luglio e inizio agosto, principalmente legate ai negoziati commerciali in corso, hanno portato a moderate perdite mark-to-market. Grazie alla nostra gestione dinamica dell’esposizione siamo però stati in grado di limitare le perdite e rientrare nei mercati a livelli interessanti che hanno aiutato la ripresa da tali ribassi del mercato. Complessivamente, il fondo ha guadagnato il 3,73%. Per il 2020, prevediamo un quadro simile a quello del 2019: un premio per il rischio di volatilità attraente e pochi sbalzi di volatilità per lo più legati a rischi geopolitici. Dato il nostro approccio alla gestione del rischio, siamo certi che saremo in grado di navigare attraverso quei periodi e raccogliere il premio per il rischio di volatilità come fatto quest’anno.
Devens (NB): Dipende. Molte strategie di volatilità si basano su complessità, leva finanziaria e / o negoziazione tattica. Tutti questi elementi hanno reso difficile generare rendimenti attraverso diversi cicli di mercato. Riteniamo che il nostro approccio di investimento sistematico, senza leva e con una sana gestione del rischio offra al comparto la capacità di generare rendimenti in vari regimi di volatilità. Le nostre aspettative per il 2020 vertono su livelli più elevati di incertezza del mercato azionario (volatilità) senza un rischio significativo di recessione economica globale. Questo ci da la fiducia che il nostro approccio unico rivolto alla cattura dei premi al rischio delle opzioni su indici azionari possa continuare a generare livelli di rendimento interessanti.
Krayzler (Allianz GI): In generale, ampie fluttuazioni dei prezzi degli asset hanno il potenziale per aumentare la volatilità del fondo. D’altra parte, però, offrono anche potenziali opportunità di rendimento interessanti man mano che il premio di volatilità diventa più ricco. Nel complesso, il successo della strategia di investimento non dipende dalla direzione del mercato ma dall’effettivo sviluppo della volatilità realizzata rispetto a quella implicita. In linea di principio, il premio può essere raccolto in tutti i regimi di meato che, dal nostro punto di vista, rendono la volatilità una classe di attività attraente e un importante componente aggiuntiva in qualsiasi portafoglio clienti, anche dal punto di vista della diversificazione.
Devens (NB): Al momento, il fondo ricerca rendimento su posizioni in opzioni su indici globali, sia Stati Uniti sia altri mercati sviluppati e emergenti. Il nostro processo sistematico riposiziona in modo dinamico il portafoglio di opzioni del fondo per garantire che il suo potenziale di rendimento e i livelli di rischio rimangano adeguatamente bilanciati all’interno di ciascuna allocazione regionale. Durante periodi di bassa volatilità, come avviene oggi, il nostro processo aumenta il tasso di acquisizione dei premi in quanto i mercati presentano un rischio di inversione minore (trending). Quando i livelli di volatilità del mercato aumentano, il nostro processo “rallenta” per ridurre le perdite che possono verificarsi durante inversioni di prezzo più frequenti (mean-reversion). Il nostro obiettivo è raccogliere i rendimenti delle opzioni in diversi ambienti di mercato nel modo più efficiente possibile.
Krayzler (Allianz GI): A fine novembre, avevamo sei posizioni sull’EuroStoxx 50 e sei sull’S&P 500, metà con scadenza a dicembre e l’altra metà a gennaio. Nei prossimi mesi, continueremo ad aprire nuove operazioni su base settimanale. Se dovessimo assistere ad eventi di stress sulla volatilità, ridurremo l’esposizione e rientreremo nel mercato non appena i regimi di volatilità si stabilizzeranno. Ciò ci consentirebbe di limitare i potenziali drawdown e di beneficiare di un premio per il rischio di volatilità più elevato una volta entrati in operazioni a livelli più elevati.
Devens (NB): La cosa più importante è che non utilizziamo una leva esplicita per il fondo. Le posizioni in opzioni sono garantite da titoli di Stato a breve termine e liquidità. Inoltre, il comparto si concentra sulla negoziazione di opzioni quotate in Borsa su alcuni degli indici azionari più liquidi. Per questo evitiamo strutture di opzioni complesse che possono essere difficili da negoziare durante periodi di stress del mercato. Infine, il nostro processo cerca esplicitamente di evitare la realizzazione di perdite mark-to-market durante i periodi di difficoltà del mercato. Vogliamo garantire che il fondo possa “cavalcare” le tempeste e, in definitiva, trarre profitto dai livelli di volatilità implicita più elevati che generalmente seguono.
Krayzler (Allianz GI): Tutti gli strumenti in portafoglio sono molto liquidi. Generalmente, i variance-swap su S&P 500 e EuroStoxx 50 possono essere replicati attraverso contratti di opzione e quindi la loro liquidità è paragonabile a quella dei rispettivi option market. Poiché questi swap non richiedono finanziamenti, la maggior parte delle attività del fondo viene investita in un portafoglio altamente liquido con un profilo di rischio-rendimento simile al mercato monetario in euro. Tuttavia, la durata delle attività del fondo investite in titoli fruttiferi deve essere compresa tra 0 e 24 mesi. Grazie al nostro approccio alla gestione del rischio, negli ultimi 10 anni siamo riusciti a mitigare con successo le perdite nei periodi di stress del mercato e non abbiamo riscontrato problemi di liquidità per il fondo.