Fari sulla prima conferenza stampa di Lagarde
Ansuinelli (Franklin Templeton): "Il Q&A aiuterà a capire lo standing, la direzione sui tassi e cosa si farà se la situazione dell'Eurozona dovesse peggiorare"
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Buona la prima per Christine Lagarde. La presidente della Bce debutta nella consueta conferenza stampa post consiglio direttivo e non delude le aspettative, proseguendo sulla scia accomodante del suo predecessore, Mario Draghi, anche se spiega che tra falco e colomba, ambisce ad essere gufo, perché “dotato di saggezza”.
Invariati i tassi d’interesse (il tasso principale resta fermo a zero, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%) che così resteranno, o più bassi, “finché le prospettive d’inflazione convergeranno robustamente” verso il 2%, spiegano dall’Eurotower. Confermata anche la ripresa de Qe, che ripartirà a inizio novembre e continuerà finché necessario.
La Bce, fanno sapere i tecnici di Francoforte, ha poi assegnato alle banche europee 99,7 miliardi di euro nella seconda asta di prestiti Tltro3. I finanziamenti agevolati a tre anni, i cui tassi partono da zero e possono scendere fino a -0,5%, sono stati richiesti da 122 istituti di credito. L’ammontare assegnato è inferiore al consensus di 120 miliardi stilato da Bloomberg sulla base delle stime di sette banche. A settembre, nella prima asta Tltro, erano stati assegnati solo 3,4 miliardi di euro.
La Lagarde non perde la strada segnata dal suo predecessore neppure nei messaggi per la politica.”I governi che hanno spazio di bilancio dovrebbero essere pronti ad agire in maniera efficace e tempestiva” per stimolare la crescita, avverte, visto che nuovi segnali economici indicano “una protratta debolezza delle dinamiche di crescita nell’area dell’euro e una continua debolezza delle pressioni inflazionistiche ma con segnali di stabilizzazione”.
E prova a tranquillizzare sul fatto che la temuta ‘Japanification’, la spirale di deflazione e bassa crescita verificatasi durante il ‘decennio perduto’ giapponese, non è il destino che attende l’Eurozona. “Non credo affatto che siamo a questo punto, il credito alle imprese europee presenta un quadro completamente diverso da quello giapponese. Non credo affatto che una ‘Japanification’ sia fra le ipotesi sul tavolo”, afferma.
Inoltre si dice piuttosto fiduciosa sulla trade war. “I rischi al ribasso sono meno pronunciati, non scommetterei su come andrà la fase uno del negoziato Usa-China sui dazi, ma sta andando in una direzione migliore rispetto a qualche mese fa”, spiega. Anche sulla Brexit, la Lagarde è positiva e dice di guardare al voto di oggi come un appuntamento in grado di “fornire un po’ più di chiarezza”.
La completa novità della Bce targata Lagarde è però un’altra. La presidente lancia infatti la “revisione strategica” della politica monetaria “complessiva, che guarderà a ogni aspetto e avrà bisogno di tempo, ma non richiederà troppo tempo”. Da più parti ormai si parla della necessità di rivedere il mandato dell’Eurotower e la Lagarde, pur sottolineando che il mandato non è in discussione, afferma che l’operazione riguarderà i modi nei quali lo si attua. L’ultima revisione strategica risaliva al 2003. “E’ nostra intenzione che la review inizi a gennaio e sia completata entro la fine del 2020. Consulteremo non solo i soliti sospetti ma anche membri del parlamento, esperti del mondo della finanza e rappresentanti della società civile. Non cercheremo solo di predicare il nostro vangelo ma di ascoltare anche le persone a cui ci rivolgiamo”.