Assogestioni, patrimonio record. Raccolta in ripresa grazie alle GP
Rispetto ai deflussi degli ultimi tre mesi del 2018, la raccolta complessiva del primo trimestre 2019 segna un'inversione di tendenza. Pir al palo. I dati di Assogestioni
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Maggio in rosso per l’industria del risparmio gestito. Secondo i dati Assogestioni, la raccolta netta è negativa per 5,5 miliardi di euro, in peggioramento dai -3,9 miliardi di aprile e il patrimonio è diminuito a 2.150,8 miliardi dal record di 2.171,8 miliardi.
Nel mese che ha visto le Borse in affanno, dopo la cavalcata di inizio anno, a fronte delle tensioni geo-politiche internazionali, dei moniti sulla crescita globale e delle diffuse incertezze domestiche ed europee, i risparmiatori italiani hanno optato in prevalenza per i riscatti. Come emerge dai dati diffusi da Assogestioni, a maggio è in rosso sia il saldo di raccolta delle gestioni collettive (-2,3 miliardi dopo -2,9 mld in aprile), sia quello delle gestioni di portafoglio (-3,2 mld dopo -1 mld).
Da inizio anno la raccolta netta complessiva risulta positiva per 46 miliardi, ma i dati includono l’apporto di circa 53 miliardi a gennaio per movimenti interni straordinari del gruppo Poste.
Nelle gestioni collettive, i fondi aperti segnano -2,3 miliardi dopo -3,2 miliardi in aprile, con un bilancio di -5,9 miliardi nei primi cinque mesi del 2019, mentre i fondi chiusi chiudono a +11 milioni, dopo +348 milioni, con un saldo di +558 milioni da inizio anno. Tra le gestioni di portafoglio, le retail registrano -392 milioni, dopo +637 milioni, con un totale da gennaio di -358 milioni.
Dei deflussi anche dai mandati istituzionali, che a maggio accusano -2,8 miliardi dopo -403 milioni in aprile e il saldo da inizio anno ammonta a 51,8 miliardi, grazie pero’ all’effetto Poste. Tra le varie tipologie di fondi, è continuata la fuga dagli azionari, che segnano -2,76 miliardi, dopo -739 milioni in aprile e il saldo da gennaio e’ pari a -5,2 miliardi. Ma si infittisce anche l’esodo dai fondi flessibili, che chiudono il mese a -2 miliardi, dopo -1,3 miliardi, portando a -6,2 miliardi il saldo di raccolta del comparto in questa parte del 2019. E’ andata meglio agli obbligazionari (+218 mln dopo +419 mln, a complessivi +2,84 mld da gennaio) e ai bilanciati (+98 mln dopo +252 mln, a un totale di +916 mln), ma il vero revival è dei monetari, che ribaltano l’esito di aprile segnando una raccolta netta di +2,27 miliardi (dopo -1,8 mld) e approdano in territorio positivo nel saldo da inizio anno con +1,9 miliardi.
Quanto alla nazionalità, per i fondi di diritto italiano maggio si chiude a -2,1 miliardi, dopo -1,9 miliardi in aprile e da inizio anno il saldo e’ negativo per -6,7 miliardi. Raccolta netta mensile negativa anche per i fondi esteri, ma in misura minore, con -160 milioni, dopo -1,32 miliardi e da gennaio il bilancio si mantiene in positivo per +805 milioni.
Sotto il profilo del patrimonio gestito, sulla base dei dati di Assogestioni, i fondi aperti totalizzano a fine maggio 1.003,9 miliardi di euro, pari al 46,7% del totale, in flessione dai 1.022,5 miliardi di aprile (47,1%). I fondi chiusi si mantengono poco sotto i 60 miliardi (59,9 mld contro 59,88 mld), con il 2,8% delle masse totali. Nel loro insieme le gestioni collettive totalizzano 1.063,8 miliardi, pari al 49,5% del totale, da 1.082,4 miliardi in aprile (49,8%). Il patrimonio delle gestioni di portafoglio segna, invece, 1.087 miliardi (50,5%), contro i 1.089,4 miliardi di fine aprile (50,2%), con masse stabili per i mandati istituzionali a 961,3 miliardi (44,7% da 44,3%) e in calo per le gestioni retail (125,6 mld da 128 mld).
Quanto al patrimonio gestito nelle varie tipologie di fondi, gli obbligazionari scendono a 388,7 miliardi (ma 38,7% del totale, da 389,6 mld in aprile, pari al 38,1%), i flessibili sono a 246,7 miliardi (24,6%, da 253,8 mld e 24,8%), gli azionari calano a 214,4 miliardi (21,4%, da 225,3 mld e 22%) e i bilanciati si assottigliano a 115,5 miliardi (11,5%, da 117,1 mld). Gli unici a vedere un aumento delle masse sono i fondi monetari, che salgono a 35 miliardi (3,5%) dai 33 miliardi di aprile (3,2%). Quanto alla nazionalità, i fondi italiani a fine maggio gestivano masse per 239,9 miliardi (23,9% del totale, da 246 mld e 24,1% in aprile), mentre i fondi esteri erano a 764 miliardi (76,1%, da 776,5 mld e 75,9%).
Infine i player. Il gruppo Generali a maggio ha segnato una raccolta netta pari a -1,04 miliardi di euro, derivante da un saldo di +1,37 miliardi dai fondi aperti e deflussi per -2,39 miliardi dalle gestioni di portafoglio istituzionali. Il patrimonio gestito dal Leone ammonta a 491,7 miliardi, pari al 23,5% del totale. Per il gruppo Intesa SanPaolo, il saldo di raccolta di maggio ammonta a -479 milioni e le masse gestite totalizzano 391,1 miliardi (18,7%). Segno meno nei flussi anche per Amundi (-716 milioni, con masse per 187,4 mld, 9% del totale), Anima Holding (-504,5 mln, patrimonio a 176,2 mld, 8,4%) e Poste (-867,4 mln, masse a 83,5 mld, 4%).
Pramerica, numero sette del settore in base al patrimonio (60,3 mld, 2,9%), segna -85 milioni. Allianz si distingue con un saldo di raccolta positivo per 110,8 milioni, mentre le masse totalizzano a fine maggio 49,3 miliardi (2,4%). Per il gruppo Mediolanum si registrano deflussi per 21 milioni, con un patrimonio di 48,8 miliardi (2,3%) e Axa Im chiude la ‘Top 10’ dei gestori (masse a 42,3 mld, 2%), con una raccolta netta di -87,1 milioni. Tra gli altri player Invesco segna -433 milioni, mentre tra i rari segni ‘più’ figurano Bnp Paribas (+95,4 mln), il gruppo Deutsche Bank (+95 mln), Ubs Am (+215 mln) e il gruppo Mediobanca (+72,8 mln).