Draghi, sul Qe appuntamento a ottobre
La Bce non ha toccato i tassi e ha confermato il Qe al ritmo di 60 miliardi al mese almeno fino a dicembre.
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A dispetto delle polemiche che si sono rincorse nelle ultime settimane,
Ignazio Visco è stato riconfermato al timone di Banca d’Italia. Gli ultimi anni sono stati molto difficili per il numero uno di Palazzo Kock, con diverse crisi bancarie che sono venute al pettine. Crisi che hanno pesato anche sui risparmiatori.
In particolare, secondo una stima pubblicata da Affari&Finanza, negli ultimi tre anni sono scomparsi una decina di istituti, che si sono portati via 61,5 miliardi di euro; un terzo dei miliardi a carico dei contribuenti, il resto tra azionisti, obbligazionisti e banche concorrenti, che per evitare contagi hanno preferito metter mano al portafoglio, con i conferimenti al ramo volontario del Fondo
interbancario e al Fondo Atlante. Inevitabile, dunque, che si accendessero i riflettori su Bankitalia. L’attuale premier, Paolo Gentiloni, ha confermato la fiducia a Visco nella lettera inviata al Consiglio superiore di Bankitalia. Lettera con cui si apre la procedura di nomina del nuovo governatore. Sulla nomina, il Consiglio si esprimerà nella mattinata di domani.
Draghi dimezza il QE
A tenere banco oggi non è stata solo la nomina del governatore di Bankitalia. Il mercato attendeva anche la riunione della Bce, chiamata a esprimersi sul possibile avvio del tapering. E l’esito è stato in linea
con le aspettative. Mario Draghi ha infatti annunciato il taglio del quantitative easing a 30 miliardi al mese a partire da gennaio 2018 e fino a settembre. Ma in una nota l’Eurotower ha fatto sapere che potrebbe tornare ad aumentare il QE o ad allungare ulteriormente gli acquisti oltre settembre 2018 se dovesse essere necessario e in ogni caso fino a quando il Consiglio direttivo non vedrà un deciso aggiustamento nel percorso dell’inflazione verso l’obiettivo del 2 per cento. La Bce ha anche comunicato che le aste di liquidità a un giorno e quelle a tre mesi continueranno a essere condotte a tasso fisso con piena aggiudicazione, lasciando di fatto a disposizione degli istituti di credito la misura d’emergenza della liquidità illimitata, fino al 2019. Per quanto riguarda i tassi, invece, la Bce li ha lasciati invariati. Il tasso principale è allo 0%, quello sui depositi resta negativo allo -0,4% mentre il tasso sui prestiti marginali è allo 0,25 per cento.