Vigilanza Ocf, Silvio Lai (Pd): “Nessun cambiamento alla Camera”. Conversione in legge entro il 7 dicembre
Il Senatore del Partito Democratico spiega come si è giunti al passaggio di consegne in materia di vigilanza sui consulenti finanziari
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Si attende soltanto l’ok definitivo del secondo passaggio alla Camera. Ma dopo il via libera del Senato ormai sembra cosa fatta. Il passaggio di consegna tra Consob e Ocf (l’attuale Organismo di tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari) ci sarà esattamente tra un anno, l’1 dicembre del 2018. Una deadline che automaticamente ne apre un’altra; quella del 31 ottobre 2018, data entro cui la Consob dovrà emanare le delibere relative all’avvio dell’operatività dell’Albo unico dei consulenti finanziari e dell’organismo di vigilanza del settore, entrambi previsti dalla direttiva Mifid di secondo livello. “Non posso che ribadire la bontà di questo pronunciamento da parte del legislatore – commenta Maurizio Bufi, presidente di Anasf – L’approvazione dell’emendamento al dl Fisco mette un paletto importante in termini di tempistica per la nascita delle nuove sezioni dell’Albo unico dei consulenti dedicate ai professionisti autonomi e alle società di consulenza. Un emendamento che abbiamo sempre sostenuto”.
Cosa cambierà col passaggio di testimone tra Consob e Ocf?
Ormai da qualche tempo il legislatore aveva demandato la funzione di vigilanza sugli operatori ad autorità di secondo livello. L’Ocf, quindi, svolgerà un’attività di micro vigilanza, con l’aspetto “macro” che rimarrà sempre in capo alla Consob.
Perché questo orientamento?
Perché si ritiene che l’attività di vigilanza svolta da un organismo specifico sia più efficace, reattiva ed efficiente, offrendo quindi un servizio migliore alla tutela del risparmio e del risparmiatore. È una di quelle attività che ha un fortissimo contenuto di esercizio pubblico, svolta però da soggetto con caratteristiche privatistiche, quale appunto l’Ocf. Detto questo, l’Organismo dovrà dare prova di fare bene anche nella vigilanza, così come ha fatto con la tenuta dell’Albo e la gestione degli esami.
Cosa ne pensa, invece, del dietro front sull’iscrizione d’ufficio dei commercialisti alla sezione dell’Albo dedicata ai consulenti autonomi?
Riteniamo che non ci debbano essere corsie preferenziali per nessuno. Le regole devono essere uguali per tutti. Qualora qualcuno voglia svolgere attività di consulenza autonoma dovrà dimostrare di avere conoscenze e competenze per farlo. E lo potrà fare sostenendo l’esame.