Usa-Cina, la vera guerra è per il 5G
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Nel mondo degli investimenti la tecnologia 5G rappresenta una nuova frontiera d’investimento, con grandi possibilità di crescita nel futuro.
La società IHS Markit nel report “The 5G Economy: How 5G Technology will contribute to the global economy” stima che l’impatto economico globale del 5G in termini di nuovi beni e servizi raggiungerà i 13.200 miliardi di dollari entro il 2035 contribuendo alla creazione di 22 milioni di nuovi posti di lavoro.
Un mercato che stimola l’appetito a tantissime società che producono infrastrutture per l’implementazione della rete e degli Stati che le partecipano. Infatti, la tecnologia 5G è considerata un asset strategico in molti Paesi. La competizione su questo fronte è talmente forte che qualche settimana fa il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, ha lanciato un monito ai Paesi come l’Italia che hanno aperto all’ingresso di player cinesi sul proprio mercato: “Con la tecnologia di Huawei è a rischio la sicurezza dei dati dei cittadini e i rapporti bilaterali con gli Usa”. Ma le cose stanno veramente così?
“Credo sia corretto supporre che la Cina stia cercando di avere un ruolo importante nel mondo in termini di distribuzione del 5G, in quanto porterebbe a una superiorità tecnologica in molti settori e creerebbe forti opportunità economiche. Chi non vorrebbe farlo? Sono sicuro che lo vorrebbero anche gli Stati Uniti”, spiega YT Boon, Director of research Asia e co-gestore dei portafogli tematici di Neuberger Berman.
La società di gestione stima che a partire dal 2019 oltre 30 operatori del settore delle telecomunicazioni hanno iniziato ad ampliare le coperture 5G e molti altri seguiranno nel biennio 2020 – 2021.
Boon sostiene che lo sviluppo su larga scala della rete 5G trasformerà completamente il modo in cui uomini e macchine comunicano tra loro, consentendo lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate negli ambiti IoT, intelligenza artificiale, robotica, digital healthcare, fintech e mobilità di nuova generazione.
Ma l’investimento in società il cui business è basato sull’implementazione delle reti 5G non è privo di rischio, come spiega il gestore a FocusRisparmio: “Ci sono molteplici fattori di rischio che l’industria del 5G si trova ad affrontare, ma crediamo che, proprio come il 3G o il 4G, il mondo sia riuscito a superare questi ostacoli. Alcuni dei rischi chiave che stiamo affrontando ora includono questioni relative alla supply chain dovute alle tensioni tra Usa e Cina, l’emergenza sanitaria causata da Covid-19, questioni burocratiche (che impattano soprattutto su paesi come l’India e alcune parti d’Europa)”.
Per questo motivo, assumendo il punto di vista di un gestore, la corsa tra Stati Uniti e Cina sulla tecnologia e sul dominio del 5G può essere vista come un’opportunità: “Questa competizione sta creando interessanti opportunità di investimento. In una gara come questa, nessuno rallenta. Durante questa corsa, molti paesi ne trarranno beneficio, perché il 5G diventerà un’infrastruttura tecnologica più economica per alimentare la crescita futura”, analizza Boon.
Date queste premesse, risulta chiaro che per identificare vincitori e vinti in questo universo di investimento è fondamentale. La tecnologia 5G è, infatti, un tema di lungo periodo, il cui mercato è in continua evoluzione.
“Nella prima fase di sviluppo e diffusione della connettività 5G, la strategia manterrà un’elevata esposizione alle infrastrutture di rete, mentre nelle fasi successive la strategia si concentrerà in titoli di società coinvolte nello sviluppo di una nuova generazione di servizi e applicazioni legati al mondo 5G”, osserva l’asset manager del fondo Neuberger Berman 5G Connectivity Fund, un portafoglio azionario, tematico e globale che investe nelle società meglio posizionate per trarre vantaggio dall’impatto della diffusione della tecnologia 5G sulla connettività a livello globale.
Nella seguente intervista, Boon ci spiega passo passo cos’è il 5G e perchè rappresenta un’opportunità d’investimento per i gestori patrimoniali.
La connettività di quinta generazione è la combinazione di una serie di nuove tecnologie che creeranno una rete di telecomunicazioni in grado di funzionare 100 volte più velocemente e di collegare 100 volte più dispositivi rispetto all’attuale standard 4G. Si sentirà usare tutto un nuovo gergo in relazione a queste tecnologie (“onde millimetriche”, “massicci sistemi Mimo”, “tecnologie dello spettro sub-6 GHz”), ma all’atto pratico la cosa principale da sapere è che ridurrà radicalmente la “latenza”, ovvero il tempo di risposta al comando dei dispositivi per connettersi a un server e avviare un trasferimento di dati, aumentando così la velocità di condivisione dei dati.
Con il 5G, ci vorranno solo pochi secondi anziché minuti o ore per scaricare un film sullo smartphone. Tuttavia, è soprattutto la minore latenza a rivestire una particolare importanza, poiché ciò contribuirà a rendere tecnologie come la robotica da remoto e l’“Internet of Things” (IoT) una realtà pervasiva. Per “Internet of Things” si intende un nuovo ecosistema di dispositivi dotati di software avanzati e intelligenza artificiale. Oggi siamo abituati all’idea che i nostri computer e smartphone siano connessi in rete. Negli anni a venire, ci abitueremo a tutta una serie di dispositivi collegati tra di loro, dagli impianti di riscaldamento domestico, ai frigoriferi, alle auto. Un frigorifero intelligente potrebbe imparare le abitudini di spesa di una famiglia e ordinare le uova quando stanno per finire. Quelle uova potrebbero essere consegnate da un veicolo a guida autonoma. A differenza degli attuali prototipi che si affidano ai sensori per “vedere” il mondo che li circonda, quel veicolo potrebbe anche contare sulla bassissima latenza della rete 5G per comunicare direttamente con altri utenti della strada, con le infrastrutture stradali, con i servizi di monitoraggio del traffico e con le piattaforme di car sharing. La bassa latenza può, essa stessa, consentire a un robot di rispondere a un utente umano con ritardo impercettibile: in Cina, ad esempio, il 5G ha già permesso di effettuare interventi chirurgici in remoto tra località distanti migliaia di chilometri. Sommando tutti questi fattori, possiamo iniziare ad immaginare il futuro “smart” o “intelligente” di famiglie, stabilimenti produttivi, magazzini, ospedali e città reso possibile dal 5G. E come il 4G ha portato Internet sugli smartphone gettando le basi per i social media, il 5G sarà, secondo noi, il terreno su cui attecchiranno business model completamente nuovi. Per riprendere la nostra metafora preferita sulla connettività possiamo dire che il 3G sta all’automobile come il 4G all’aereo e il 5G all’era spaziale.
Alcuni Paesi come la Cina, la Corea, il Giappone, la Svizzera, la Germania e il Regno Unito, dispongono già di una connettività 5G limitata. Probabilmente, però, le smart city si faranno attendere ancora per qualche tempo. L’implementazione del 3G e del 4G richiese, in ciascun caso, dai quattro ai cinque anni. Per il 5G dovremmo ipotizzare tempi di attuazione attorno ai dieci anni. Come mai così tanti? Innanzitutto, perché la base di utenti della tecnologia 5G è molto più ampia rispetto a quella del 4G. Come abbiamo detto, non si tratta solo di portare Internet sullo smartphone: si tratta di trasformare migliaia di oggetti di uso quotidiano in “dispositivi” che comunicano tra di loro. Questo richiede il potenziamento delle infrastrutture di rete esistenti per consentire di utilizzare in modo massimo i sistemi MIMO (sistemi a entrate multiple e uscite multiple) e la liberazione delle frequenze necessarie per trasportare tutti i dati. Richiede anche l’integrazione di un’infrastruttura di telecomunicazione totalmente nuova all’interno del nostro mondo quotidiano e il passaggio a più cicli produttivi per i singoli prodotti che dovranno essere dotati dei componenti necessari per funzionare con i software smart.
A quanto possiamo vedere, si tratta di due cicli di circa cinque anni l’uno. La prima fase prevede l’ampliamento della copertura wireless all’interno delle fasce di frequenza medio-basse, cioè l’implementazione del 5G compatibilmente con la rete di telecomunicazioni esistente. La fase due, quella che secondo noi aprirà a delle nuove e vere opportunità, comporterà l’implementazione del 5G nelle fasce “ad alta frequenza” o “onde millimetriche”, cioè oltre i 24 GHz. È questo che consentirà lo scambio di quantità enormi di dati a velocità estremamente elevate, ma richiederà anche un’infrastruttura di telecomunicazione “a celle di copertura di piccole dimensioni”, molto più densa.
Detto questo, è molto incoraggiante constatare che, anche allo stadio iniziale della prima fase di implementazione del 5G, cioè quella attuale, stiamo già individuando numerose opportunità di investimento interessanti.
Gli ambiti di investimento da noi considerati sono tre: l’infrastruttura di rete, la proliferazione dell’ecosistema dei dispositivi IoT (Internet of Things) e una nuova generazione di servizi e applicazioni resi possibili dal 5G.
Il primo ambito costituisce già oggi un’opportunità. Con la costruzione delle stazioni radio base per il 5G, stiamo assistendo a un sostanziale incremento della domanda di semiconduttori, fibra ottica e altri componenti. La domanda è in aumento anche per le apparecchiature di collaudo e misurazione necessarie per la fase di ricerca e sviluppo dell’implementazione. Con lo spostamento dell’attenzione dalle fasce di frequenza medio basse e dalle stazioni radio base verso la copertura delle fasce ad alta frequenza e le celle di copertura di piccole dimensioni, è probabile che tale domanda aumenti ulteriormente.
Il secondo ambito costituisce un’opportunità emergente. La progressiva evoluzione dei dispositivi verso la piena compatibilità con l’Internet of Things ci porta a cercare i produttori di sensori, display, processori mobili, componenti a radiofrequenza e software, vale a dire gli elementi indispensabili per rendere quei dispositivi smart e connessi. I colossi del cloud computing e altri giganti del settore tecnologico si affiancheranno alle tradizionali società di telecomunicazioni per la realizzazione dell’infrastruttura, ma sarà questo il loro vero ambito vincente.
La terza area include alcune opportunità emergenti e molte, molte opportunità aggiuntive che oggi possiamo a stento immaginare. I servizi che sono già presenti nel mondo 4G, come il cloud computing e la sicurezza e protezione delle reti, registreranno probabilmente una notevole crescita nel mondo 5G. Ma, proprio come il 4G ha contribuito a creare alcuni degli odierni colossi del settore tecnologico, dei social media e delle piattaforme web, il 5G supporterà e richiederà un maggior numero di nuovi servizi, applicazioni e business model. È inoltre probabile che si verifichi un divario concorrenziale tra le società che adotteranno precocemente il potenziale della connettività 5G per il proprio business e quelle che invece ritarderanno.
Il fatto che le opportunità si presenteranno in più fasi, la natura complessa di tali opportunità e il rischio di un divario concorrenziale sono tutti argomenti molto convincenti in favore dell’adozione di uno stile di gestione attiva per affrontare il tema degli investimenti nel 5G. Noi di Neuberger Berman riteniamo che il nostro team composto da oltre 40 professionisti dedicati alla ricerca azionaria, che si avvalgono della possibilità di interagire direttamente con il management delle diverse società, di effettuare approfondimenti intersettoriali e del supporto delle ricerche di un team interno di data science, possegga risorse più che adeguate per individuare i veri vincitori nell’emergente panorama 5G.
La sicurezza nazionale è stata sicuramente una delle questioni più dibattute in relazione al 5G, soprattutto perché ha visto al centro dell’interesse mediatico una nota società tecnologica cinese leader di mercato. Ciò non sorprende, poiché il 5G comporta un’ampia integrazione delle nuove infrastrutture di rete con le infrastrutture nazionali di importanza strategica e un’integrazione più radicata che mai nelle nostre abitazioni. D’altro canto, la nostra sicurezza è sempre stata in pericolo sin dal nostro primo accesso a Internet, sia con il Pc che con lo smartphone.
Per alcuni governi è forte la tentazione di sostenere che le società cinesi costituiscono un rischio rilevante per la sicurezza. Questo è dovuto al modo in cui quei governi percepiscono i propri rapporti con le autorità cinesi. Allo stesso tempo, però, non dobbiamo trascurare il fatto che le società dei Paesi che desiderano continuare ad accedere al mercato cinese potrebbero esse stesse essere soggette all’influenza dei rispettivi governi. In ultima analisi, sospettiamo che le resistenze osservate siano riconducibili molto di più a questioni di competitività globale nella corsa al 5G anziché a genuine preoccupazioni per la sicurezza nazionale. E questo sottolinea la grande rilevanza di questo tema di investimento.
La sicurezza quindi non è una nuova preoccupazione. Nella misura in cui nel mondo 5G costituisce una fonte di preoccupazione più rilevante, la consideriamo più un’opportunità che un rischio: il potenziale da 13.200 miliardi di dollari del 5G non verrà messo in discussione a cuor leggero e questo implica che le soluzioni per difendersi dalle violazioni di sicurezza saranno, con ogni probabilità, oggetto di una domanda elevata e costante. L’epidemia di coronavirus è un evento che, sotto molti aspetti, segnerà un’epoca, non ultimo il futuro della connettività 5G. Mentre pronuncio queste parole, ci stiamo tutti preparando ad affrontare una flessione della crescita globale come mai se n’erano viste dalla Grande Depressione degli anni ’30 del secolo scorso. Pensate a quanto più gravi sarebbero state le ripercussioni economiche e psicologiche per molti di noi se non fossimo stati in grado di lavorare da casa o di tenerci in contatto con i nostri cari. Adesso provate a immaginare quanta protezione in più ci offrono i magazzini smart con inventari smart sull’intera filiera produttiva, la presenza di robot telecomandati per la raccolta dei prodotti agricoli e per lo svolgimento di altri compiti essenziali con una riduzione al minimo dei contatti umani e una struttura logistica completamente autonoma che trasporta tutto, dalla fabbrica alla porta di casa, in un ambiente sterile. Oggi è fantascienza, ma tra un decennio, anno più anno meno, potrebbe essere realtà, grazie al 5G. Ecco perché, sulla base di questa visione, noi di Neuberger Berman riteniamo che la connettività 5G e di generazione superiore costituisca potenzialmente uno dei temi d’investimento growth più importanti e di maggiore portata degli ultimi decenni.