Farina (Ania): “Pronti a investire nel rilancio dell’Italia”
Premi in calo del 9% nel primo semestre a causa del Covid. La presidente: “Vogliamo contribuire al rilancio Paese al fianco di istituzioni e imprese"
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Oltre mille miliardi di euro di investimenti a fine 2020. Una potenza di fuoco, quella dell’industria assicurativa, in grado di sostenere la ripartenza dell’Italia post pandemia e, soprattutto, pronta a farlo. È un messaggio chiaro quello lanciato dalla presidente dell’Ania, Bianca Maria Farina, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione delle compagnie italiane. Ma non è l’unico: oltre al compito di rimettere in carreggiata il Paese, per il settore c’è anche quello, altrettanto cruciale, di avvicinare il risparmio alla previdenza complementare.
Nel dettaglio dei numeri, dunque, alla fine dello scorso anno lo ‘stock’ degli investimenti complessivi dell’industria assicurativa italiana ha superato i 1.000 miliardi di euro, cifra pari al 60% del Pil, di cui 345 miliardi in titoli di Stato italiani, il 15% di quelli in circolazione. “Contribuiremo attivamente alla ripartenza del Paese”, ha scandito la Farina, sottolineando come di “particolare interesse” per il settore assicurativo sono gli investimenti in infrastrutture “di cui, peraltro, l’Italia ha forte bisogno sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, tanto che il Pnrr assegna giustamente a tali progetti larga parte delle risorse europee”.
“Siamo convinti, però – ha sottolineato la numero uno dell’Ania – che i fondi pubblici, seppur consistenti, non basteranno a garantire un’adeguata ripresa e messa in sicurezza del nostro Paese. A tal fine, riteniamo necessario e urgente affiancare agli sforzi del pubblico gli investimenti privati”. E il piano prevede di finanziare progetti coerenti con le priorità e le esigenze del Pnrr e in linea con i requisiti di impiego del risparmio affidato. “Ci impegneremo anche in investimenti in infrastrutture ad alto impatto sociale, si pensi ad esempio alle necessità della scuola, allo student housing, o al senior housing”.
Una dichiarazione d’intenti perfettamente il linea con quanto espresso dl premier, Mario Draghi, in un messaggio inviato all’Assemblea. “Il settore assicurativo ha l’occasione di partecipare allo sforzo di rilancio avviato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza”; il sostegno degli investitori istituzionali italiani, comprese le compagnie di assicurazione è “essenziale per accompagnare e rafforzare la ripartenza”, ha scritto il capo del governo. “I nuovi rischi e le vulnerabilità strutturali richiedono una più stretta collaborazione tra pubblico e privato”, ha evidenziato Draghi con riferimento ai pericoli per la cybersicurezza e gli eventi estremi sanitari e climatici.
Dunque le compagnie sono in prima linea per rimettere l’Italia in carreggiata, affiancando il percorso governativo avviato con il Pnrr. D’altra parte sono i più grandi investitori istituzionali del Paese e raccolgono oltre il 18% del risparmio degli italiani, che supera i 4 trilioni di euro. Ma a questo grande progetto vogliono partecipare, ha spiegato ancora la Farina, puntando sui pilastri del proprio business, che sono gli investimenti e la protezione. Per questo, la protezione assicurativa “deve essere parte fondamentale del piano di ripresa dell’Italia perché riduce la fragilità di individui, famiglie e imprese e, di conseguenza, la necessità di risparmio cautelativo liquido, potenziando la rilevante funzione di ‘ponte’ tra risparmio ed economia reale che il settore svolge da sempre”, ha precisato.
Non solo. Le imprese di assicurazione, che amministrano oltre la metà del totale del risparmio affidato agli investitori istituzionali italiani ed esteri, sentono anche forte la responsabilità di offrire il proprio lavoro e sostegno per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, accelerando il più possibile verso i diversi obiettivi intermedi. “L’Associazione considera la sostenibilità ambientale e la gestione del climate change una priorità assoluta ed è impegnata nell’identificazione e attuazione di obiettivi ambiziosi, affiancando il Governo e le Istituzioni in questa transizione che condizionerà il futuro del Pianeta”, ha aggiunto la presidente Ania.
A fare un passo avanti è stato il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. “Le imprese di assicurazione amministrano oltre la metà del risparmio gestito dagli investitori istituzionali italiani e esteri, svolgendo un prezioso ruolo di raccordo tra risparmio privato e investimenti produttivi. In tale ambito è ancora insufficiente il flusso di risparmio indirizzato dagli investitori istituzionali verso le imprese, con particolare riguardo alle piccole e medie”, ha sottolineato nel suo intervento. È dunque necessario, secondo l’esponente dell’esecutivo, che le imprese possano accedere agli strumenti più adeguati. “Il sistema assicurativo – ha proseguito – è chiamato a compiere uno sforzo contestuale e parallelo a quello che vedrà impegnato il sistema manifatturiero italiano, anche sulla base delle migliori pratiche internazionali. E’ evidente che l’impegno più gravoso dovrà essere compiuto dalla Pubblica Amministrazione, a oggi punto più arretrato nei processi innovativi. Anche con questa finalità, in collaborazione con l’Autorità di settore e l’industria assicurativa, è auspicabile un intervento di semplificazione delle regole e dei rapporti tra assicurazioni e imprese”.
Altro tema fondamentale per il Paese, che vede l’Ania protagonista, è quello della previdenza. La Farina non ha dubbi: è “decisivo” ragionare su come rafforzare la previdenza integrativa, sia per garantire un livello adeguato delle prestazioni sia per permettere, ai lavoratori che lo desiderano, un’uscita anticipata nel tempo.
“Bisogna avvicinare il risparmio alla previdenza con una ‘spinta gentile’, per usare la felice espressione del premio Nobel Richard Thaler, e orientare le scelte delle famiglie verso una pianificazione delle risorse finanziarie più razionale nel tempo”, ha affermato, puntando i riflettori sulla struttura degli incentivi fiscali. “Si tratta ovviamente di un ‘sentiero stretto’, a causa dei vincoli di finanza pubblica, ma che dovrebbe essere finalizzato a un obiettivo primario: favorire l’adesione dei giovani che, a condizioni invariate, riceverebbero nell’età avanzata prestazioni insufficienti per garantire un adeguato tenore di vita”, ha concluso la presidente.
Nel corso dell’assemblea è arrivato anche il monito dell’Ivass, l’autorità di controllo del settore. Le compagnie di assicurazione devono prestare massima attenzione agli strumenti illiquidi che hanno imbarcato nei loro bilanci, ha avvertito il presidente, Federico Signorini, nel corso del suo intervento.
“Abbiamo emanato ieri una lettera al mercato per richiamare le imprese all’esigenza di disporre di presidi idonei per la gestione degli strumenti finanziari illiquidi e opachi. Negli ultimi anni, le ispezioni dell’Ivass hanno messo in risalto una presenza sempre maggiore di strumenti complessi nei portafogli di alcune compagnie – ha osservato -. La crescita di questa categoria di attività, dovuta in parte alla ricerca di rendimento in un contesto di bassi tassi di interesse, non è stata sempre accompagnata da un adeguato rafforzamento degli strumenti adatti per identificare, misurare e gestire i relativi rischi. In alcuni casi sono emerse carenze nelle metodologie di valutazione e controllo del rischio, nei meccanismi di pricing, nel calcolo dei requisiti patrimoniali”.
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