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Per il membro del board di Francoforte sarebbe anche uno scudo per l’Eurozona contro le criptovalute
Combattere l’instabilità delle monete, rafforzare la privacy dei consumatori e proteggere l’Eurozona dalla minaccia delle criptovalute concorrenti, che potrebbero minarne la sovranità monetaria. Sono questi i tre vantaggi che porterà la creazione di un euro digitale, secondo Fabio Panetta, membro del consiglio di amministrazione della Banca centrale europea. L’economista è infatti tornato a parlare dell’importanza per l’Area della valuta unica di mettersi al passo con i pagamenti digitali.
In un’intervista al Financial Times, Panetta ha puntato l’attenzione soprattutto sul fatto che se la Bce si occuperà di pagamenti digitali, la privacy delle persone sarebbe protetta meglio. “Perché noi non siamo un’azienda privata, non abbiamo interessi commerciali nel conservare, gestire o monetizzare i dati degli utenti”, ha spiegato, riferendosi all’anonimato garantito dalle criptovalute e aggiungendo che un euro digitale “porterebbe a un cambiamento fondamentale nel modo in cui funzioneranno i pagamenti, il sistema finanziario e la società in generale”.
Al momento “siamo ancora in un periodo di transizione, ma tra 20 anni tutti utilizzeranno strumenti digitali. L’euro digitale e il contante potrebbero coesistere, ma sono sicuro che tutti utilizzeranno i mezzi di pagamento digitali”, ha assicurato Panetta, che appena una settimana fa sull’argomento aveva appunto chiarito come il cash sopravviverà alla rivoluzione digitale, continuando a essere utilizzato per molti anni a venire insieme alla moneta digitale.
“Si potrebbero creare prodotti programmabili a costi inferiori”, ha poi osservato il membro italiano della Bce, secondo cui, ad esempio, gli utenti potrebbero decidere di fare pagamenti automatici per transazioni di routine, come pagare le bollette, il pedaggio autostradale, andare al cinema o parcheggiare.
Già in occasione della consultazione pubblica avviata da Francoforte lo scorso autunno, e aperta a tutti i cittadini, la Bce aveva spiegato che un euro digitale renderebbe i pagamenti di tutti i giorni più rapidi, semplici e sicuri, e che la sua introduzione potrebbe sostenere la digitalizzazione dell’economia europea e incoraggiare attivamente l’innovazione nei pagamenti nelle transazioni compiute dai privati.
Ma proprio da quell’indagine era emerso che la maggiore preoccupazione dei cittadini dell’Eurozona è appunto la privacy. Timore che Panetta ha tentato di fugare. D’altra parte, l’euro digitale sarà una moneta elettronica, garantita dalla Bce, custodita in un wallet digitale, e utilizzabile per i pagamenti di tutti i giorni in alternativa a contante e carte di pagamento. E non sarà mai paragonabile a una criptovaluta, le cui caratteristiche sono il prezzo volatile e nessuna garanzia sottostante, del momento che godrebbe della stessa fiducia riposta nel contante in quanto garantito da una banca centrale.
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