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Italia fanalino coda del G7: +3% nel 2021. Stime al ribasso anche per Francia e Germania. Meglio gli Usa, corre la Cina. “Il virus ha bruciato 22.000 miliardi di dollari”
L’economia globale si è rimessa in marcia a una velocità superiore alle attese, ma l’accelerazione non vale per l’Area euro, che anzi frena, e soprattutto per l’Italia cui va la maglia nera del G7. Luci e ombre per la ripresa post-Covid emergono dall’aggiornamento del “World economic outlook” del Fondo monetario internazionale, stando al quale finora la pandemia ha mandato in fumo ben 22.000 miliardi di dollari.
Eurolandia decelera, gli Usa fanno meglio
Secondo gli economisti di Washington, gli Stati Uniti e il Giappone dovrebbero tornare ai livelli di attività di fine 2019 nella seconda parte del 2021, mentre ad Area euro e Gran Bretagna toccherà aspettare il 2022. Stando infatti alle stime, il Pil di Eurolandia crescerà nel 2021 meno delle attese, segnando un +4,2%, ovvero 1 punto percentuale in meno rispetto alle previsioni di ottobre. Per il 2022 la crescita è stata invece rivista al rialzo di 0,5 punti al 3,6%.
Negli Stati Uniti, invece, il Pil è atteso in aumento quest’anno del 5,1%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre, mentre nel 2022 dovrebbe aumentare del 2,5%, 0,4 punti in meno rispetto alle attese.
A volare sono, come atteso, la Cina e l’India. Unica grande economia a crescere nel 2020 (+2,3), Pechino registrerà quest’anno una crescita dell’8,1% destinata però a rallentare al +5,6% nel 2022. L’India dopo essersi contratta dell’8% nel 2020, nel 2021 crescerà dell’11,5% e nel 2022 del 6,8%.
Italia in coda al G7
Nel dettaglio dei Paesi, spicca il primato negativo dell’Italia. Nel nostro Paese, dopo una contrazione inferiore alle attese nel 2020, quando il Pil è calato del 9,2% rispetto al -10,6% previsto in ottobre, l’economia quest’anno crescerà del 3,0%, ovvero 2,2 punti percentuali in meno delle previsioni precedenti. Nel 2022 il Pil è invece stimato crescere del 3,6%, l’1% in più rispetto alle stime di ottobre.
Riviste al ribasso le stime di crescita per il 2021 anche di Germania, Francia e Spagna. La locomotiva tedesca è attesa crescere del 3,5% quest’anno (-0,7 punti percentuali rispetto alle previsioni di ottobre) e del 3,1% nel 2022 (invariata). Il Pil francese dovrebbe aumentare invece del 5,5% quest’anno (-0,5 punti), per segnare un +4,1% nel 2022 (+1,2 punti). Per la Spagna il Fmi stima un Pil in crescita del 5,9% (-1,3 punti) e del 4,7% nel 2022 (+0,2).
Bruciati 22.000 miliardi
Pesantissimo poi il conto del Covid riportato dalla capo economista del Fmi, Gita Gopinath. Le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del coronavirus, rispetto alle previsioni pre-pandemia, ammontano infatti a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025. La contrazione economica mondiale del 2020 seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione. “150 Paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019”, aggiunge la Gopinath, stimando che nel 2020-2021 circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema.
“E’ necessario agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali” per “correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento”, è quindi l’appello della Gopinath, che sottolinea come le nuove varianti del virus “ricordano come la pandemia non è finita fino a quando non è finita ovunque”. Il Fondo, mette in evidenza l’esperta, stima che la fine della crisi sanitaria aumenterà i redditi globali di 9.000 miliardi con benefici per tutti i Paesi, inclusi 4.000 miliardi per le economia avanzate.
“Avanti con il sostegno all’economia”
Non poteva poi mancare un appello alle istituzioni. “Resta molto da fare sul fronte della sanità e delle politiche economiche per limitare un danno persistente dalla severa contrazione del 2020 e assicurare una sostenuta ripresa”, avvertono gli economisti di Washington, che ribadiscono quindi l’importanza di andare avanti con gli aiuti all’economia fino a una normalizzazione dell’attività, puntando ad aumentare il potenziale di crescita, a tutelare i più deboli e accelerare la necessaria transizione a una minore dipendenza dal carbone. “La priorità è assicurare che i sistemi sanitari abbiano le adeguate risorse per battere la pandemia a livello globale”, concludono nel report in cui si invita a ridurre le disuguaglianze.
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