La Fed lascia i tassi di interesse invariati, rialzo non prima del 2023
Costo del denaro negli Usa fermo fra lo 0 e lo 0,25%. “La ripresa resta disomogenea”, dice Powell durante la conferenza stampa
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I mercati ignorano le rassicurazioni sul sostegno all’economia pronunciate dal presidente della Federal Reserve e all’indomani della riunione di due giorni del Fomc prendono la via del ribasso.
Come da copione la Federal Reserve ha mantenuto il costo del denaro americano invariato all’interno dell’attuale range (qui la notizia). Le vendite sul mercato obbligazionario e sulle aziende tecnologiche però sono riprese con il rendimento del Treasury decennale che tocca un nuovo massimo sopra 1,7%.
“La Fed e Jerome Powell avevano il compito difficile di trovare il giusto equilibrio, prendendo atto del miglioramento dell’outlook economico senza però instillare nei mercati finanziari i timori di una possibile ritirata degli stimoli monetari. Dalla reazione iniziale dei mercati sembra che la Banca centrale e il suo presidente abbiano avuto successo, con i rendimenti dei Treasury in lieve calo insieme al dollaro e l’azionario in rialzo”, sostiene David Riley, Chief Investment Strategist di BlueBay AM.
“La retorica di Powell ha sostanzialmente ripreso il tono dovish del commento precedente, che ha fatto poco per impedire l’irripidimento della curva dei rendimenti dei Treasury”, dice Mark Holman, Ceo di TwentyFour Asset Management.
Rikkert Scholten, Strategist del Global Fixed Income Macro Team di Robeco, sottolinea che le aspettative ottimistiche tra i membri del Fomc non sono sufficienti. “La Fed vuole vedere progressi sostanziali nei dati reali sull’occupazione e sull’inflazione prima di segnalare una riduzione degli acquisti di asset. Con l’inflazione che quasi certamente supererà il 2% nei prossimi mesi, l’attenzione sarà sui dati dell’occupazione”.
In questo quadro il numero uno della banca centrale americana ha lasciato intendere che un solido rapporto sull’occupazione probabilmente non sarà sufficiente per convincere il Fomc di tali progressi. “Questo suggerisce che qualsiasi segnale di tapering dovrebbe essere atteso al più presto solo dopo due solidi rapporti sull’occupazione (quindi verso inizio maggio)”, chiosa il gestore. Powell ha comunque lasciato intendere che la Fed segnalerà qualsiasi cambiamento “con largo anticipo”.
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