Antonello Marzolla nuovo presidente di Enasarco
Catarci e Orsini eletti vicepresidenti
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La protesta, la diffida e ora l’annuncio di una battaglia legale. È pronta a spostarsi in tribunale la guerra scoppiata in Enasarco, l’ente di previdenza degli agenti di commercio e dei consulenti finanziari, a seguito delle elezioni del 23 dicembre scorso per il rinnovo della governance. Dopo che ieri, nella sua prima seduta, il neo eletto Cda ha scelto il nuovo presidente e i due vice, le liste Fare Presto! e Arténasarco hanno infatti annunciato immediatamente l’avvio di azioni legali.
Nel mirino proprio la legittimità del board e della sua elezione, che nonostante le precisazioni dell’ente aveva già portato le due liste, unite in coalizione e sostenute da Confesercenti, Anasf, Assopam, Federagenti e Fiarc, a diffidare “formalmente dal procedere alla costituzione del Consiglio di amministrazione e, conseguentemente, dal porre in essere alcuna attività di tale organo”.
Con la nomina dei vertici, dunque, sale il livello dello scontro. “Una elezione che non riteniamo legittima, e per la quale ricorreremo in ogni sede, al fine di ripristinare la legittimità e la democrazia che riteniamo lesa e che la nostra Cassa Previdenziale esige”, recita la nuova nota, che parla di “pagina più arrogante subìta da Enasarco, nella sua storia”.
Il Cda, si legge ancora nel comunicato, “ha eletto a maggioranza (8 contro 6) il segretario generale Usarci Antonello Marzolla quale presidente di Enasarco e i dirigenti di Confapi e Confindustria, Leonardo Catarci ed Emanuele Orsini, suoi vice. Usarci aveva presentato un programma che prometteva di portare gli agenti alla guida di Enasarco, invece ha portato in Cda, tra gli altri, il proprio segretario generale, ovvero un sindacalista che siede nel Cda dell’Ente da circa 14 anni, un sindacalista Ugl e un sindacalista Cisl, cosa quantomeno bizzarra”.
“Al netto delle varie azioni compiute in Assemblea, in Commissione elettorale e oggi in Cda, i cui eventuali responsabili risponderanno alle autorità competenti – concludono quindi Fare Presto! e Arténasarco -, noi, con la forza della verità e della giustizia, con il sostegno degli iscritti e la certezza della bontà del nostro programma e delle persone che lo sostengono, combatteremo in ogni sede per ridare dignità all’Enasarco, che ha subìto una delle pagine più brutte della sua storia”.
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